-sei paranoico-

37 4 6
                                    

--- Author pov-

"Jimin dove sei stato?" chiese Taehyung mentre vedeva il diretto interessato entrare in casa (di Jimin) con una busta della spesa in mano.

"Oh ciao Tae, sei in anticipo! Sono andato al supermercato sotto casa, avevo finito le uova" disse togliendosi le scarpe e andando in direzione del frigorifero per riporre quello che aveva comprato, venendo seguito dallo sguardo scrutatore del maggiore.

Taehyung alla fine aveva ottenuto la copia delle chiavi della casa del minore e viceversa.

"Perché non me lo hai detto? Non avevi neanche il cellullare con te" disse il moro sedendosi su una sedia prendendo in mano un giornale che era sul tavolo.

-Jimin pov.-

Taehyung era diventato, ormai da un po' di tempo, paranoico.

All'inizio la cosa sembrava non mi dispiacesse, anzi, mi sembrava una cosa carina e mi faceva piacere dato che nessuno si era mai veramente preoccupato per me, devo dire che questo succedeva perché evitavo di avvicinarmi alle persone e quindi nessuno sapeva veramente dei miei problemi e un po' perché le uniche persone che lo sapevano erano le prime che li causavano.

Ma le sue preoccupazioni cominciavano a essere troppe: chiedeva un aggiornamento di dove fossi regolarmente quasi ogni due-tre ore, ed ogni volta che mi incontrava faceva un check fisico di come stessi, che a volte era un po' disagiante; certe volte mi sembrava di averlo sempre intorno, e sembrava avere sempre un occhio su quello che mi circondava e sulle persone con cui interagivo.

Un giorno avevo trovato sul suo tavolo della cucina una schedule con le mie routine, i miei orari di lavoro e i miei appuntamenti, non togliendo il fatto che sapeva ogni mio movimento anche alla più piccole cose perché mi aveva messo un app sul cellullare per controllarmi in caso non lo chiamassi.

Era diventato soffocante, continuavo ad amarlo, ma ciò stava sfuggendo di mano, sia a me che lo lasciavo fare, sia a lui, che sembrava più impegnato a pensare alla mia incolumità che a stare effettivamente con me, mi resi conto che mi limitava e nonostante facessi quello che normalmente facevo, mi faceva sentire in soggezione e un po' a disagio. Inoltre mi sembrava che per controllare me, stesse trascurando troppo se stesso.

La cosa stava sfuggendo di mano.

---

"Te l'ho detto"

"Non è vero" disse secco, il moro, chiudendo il giornale di colpo e guardando il biondo.

"Si invece, te l'ho appena detto"

"Lo sai che non ti intendo così" cercò di dire il maggiore sperando che Jimin potesse essere comprensivo.

"Perché te l'avrei dovuto dire?"

"Jimin, te l'ho detto un miliardo di volte, cosa potrei fare se ti succedesse qualcosa e io non fossi lì con te?"

"Come se tu potessi essere di grande aiuto se mi succedesse qualcosa" bofonchiò il minore che di spalle era impegnato a tirare fuori una padella dal mobile.

"Cosa hai detto?" disse il moro che aveva sentito bene, ma che voleva le cose dette in faccia.

"Niente, niente" rispose l'altro intento a legarsi il grembiule per preparare il pranzo.

"No, ora me lo ripeti." insistette il maggiore.

"Co-me-se-tu-po-tes-si-es-se-re-di-gran-de-aiu-to" disse Jimin, divaricandosi in avanti e poggiando le mani sul tavolo ed avvicinandosi al viso dell'altro, sillabando e scandendo bene ogni parola.

"Jimin lo sai che non è vero" rispose il maggiore con viso serio, ricevendo solo uno sguardo di sfida e di accusa.

"Ah si? Mi stai dicendo che non sarei capace a difendermi da solo?" disse alzando il busto e incrociando le braccia, fulminandolo con lo sguardo. 

"No, lo sai che non dico questo" continuò il moro, che ormai non sapeva di quali parole mettere bocca.

"No Taehyung, non lo so cosa intendi dire, spiegamelo. Perché dal mio punto di vista, ultimamente, ti stai preoccupando troppo per me e continui a sottovalutare la mia capacità di cavarmela da solo." disse Jimin, che nonostante sapesse bene i motivi dell'altro, trovava i suoi modi troppo precipitosi.

"Jimin se ti succedesse qualcos-"
"Cosa!? Per l'amor del cielo Taehyung, cosa mi può succedere che a te non può succedere??" rispose Jimin alzando il volume della voce e iniziando a gesticolare frustato.
"Lo sai bene cosa ti potrebbe succedere-" disse il maggiore alzandosi.
"Taehyung! Certo che lo so bene! Ma ho 23 anni! So quello che faccio, sono dietro a questa storia da quando sono in vita ormai! Devi rilassarti!" rispose scazzato.

"Sei diventato asfissiante Taehyung" disse calmandosi e abbassando il volume della voce.

"Asfissiante?" chiese il moro confuso.

"Si Taehyung.... Asfissiante, ti serve lo spelling? Ti servono altri aggettivi? Ne ho a centinaia se vuoi: appiccicoso, soffocante, possessivo... vuoi che continuo? Taehyung... stai prendendo questa cosa troppo seriamente. Mi fa piacere tu ti stia preoccupando, ma stai esagerando" 

Il maggiore non profilava parola, continuava a guardare gli occhi del minore, che sembravano volessero penetrarli nel profondo dell'animo.

"Taehyung..." provò a continuare il biondo sospirando e staccando i suoi occhi da quelli dell'altro "io ti amo tantissimo, ma stai facendo preoccupare anche me. Ormai mi sembri più un bodyguard che il mio ragazzo.  Quindi smettila di fare l'ansiolitico, butta quella tabella che hai in cucina, togli questa maledetta app e qualsiasi diavoleria tu abbia per rintracciarmi e fammi andare al supermercato senza doverti avvisare. Torna anche a lavorare come prima, perché se pensi che non mi sia reso conto che non stai lavorando come si deve, beh ti sbagli mio caro! Jungkook mi ha anche chiamato! " continuò il minore.

"E vai a metterti il grembiule, che mi hai fatto incazzare e dobbiamo ancora preparare il pranzo." disse lanciandogliene uno. "e non guardarmi con quella faccia, c'era bisogno di dirlo. Stavi perdendo la testa per colpa di questa cosa, io non so cosa hai sognato quella notte, ma ti devi dare una calmata" così il minore terminò la discussione.

Il maggiore in quel momento si era visto passare davanti mille pensieri e mille parole, non si era reso conto di quello che stava facendo e si sentì immediatamente travolto nel sapere quella cruda verità. Quella era la vita, e non tutto era voluto, a volte capita e lui si stava stressando per niente. Stava solo mettendo a disagio l'altro e rovinando la loro relazione. In quel momento si sentì uno stupido, si mise una croce del cuore e si mise il grembiule. Non li sembrava il momento giusto per disobbedire.

"Scusa non volevo farti arrabbiare. Prometto che proverò a essere meno asfissiante, mi spiace."

"Meglio per te" disse il minore ancora scocciato e concentrato a lavare i vegetali.

"Ma tu mi devi promettere di non fare cose pericolose e dirmi se qualcosa non va" disse il maggiore intento a tagliare le verdure che gli venivano passate.

"Affare fatto, e anche tu devi fare lo stesso" disse il minore.

"Posso dire che sei sexy quando sei arrabbiato?" disse Taehyung, venendo subito fulminato dallo sguardo di Jimin. "okok... scherzavo eh"



_____________________________________

Non so se questo capitolo abbia senso, ma abbiate pietà.

Manae <3

ok?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora