-voglio i tuoi occhi su di me-

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Jimin: "Non mi aspettavo fosse così imbarazzante..."

Taehyung: "Vuoi che ci fermiamo?"

Jimin: "No! Avevo detto che l'avrei fatto, e lo faccio"

Taehyung: "Tra cinque minuti facciamo pausa, riesci a stare ancora un po'?"

Jimin: "Rimango anche 10"

Taehyung: "Non rimangiarti le parole dopo"

Il maggiore con un pennino in mano era intento a portare quello che i suoi occhi in quel momento vedevano, sulla carta. Mentre il minore stava usando tutte le sue forze per poter rimanere in posa. Sentiva il suo corpo esposto, ma allo stesso tempo era contemplato da degli occhi che avrebbe voluto addosso per tutta la sua vita e sentiva tutti i pesi andare via via a scomparire.

Sulla sua pelle c'erano segni che ormai il moro conosceva, c'erano segni che aveva scoperto il giorno stesso, c'erano segni che sparivano e che rimanevano. C'erano segni.
Taehyung guardava quel corpo segnato dalla vita, vedeva le sue mani e i suoi piedi segnati dai calli e dalle vesciche di lunghe ore di lavoro, poi guardava le sue stesse mani e le vedeva marchiate dal colore e dai calli dalla fatica dell'argilla modellata e dalle matite consumate. 

Si rendeva conto che guardando qualcuno si può capire tutto come non si può capire niente.

Jimin: "Ma poi questo inchiostro che mi hai messo si leva?" 

Taehyung: "Non ne ho idea"

---poco prima

Avevano il fiato pesante e i corpi sudici del loro amore si abbracciavano peccatori di qualcosa di cui non si sarebbero mai pentiti. Amare qualcuno era così devastante, ma allo stesso tempo piacevole. Vivevano di due vite diverse eppure si amavano come se l'unica cosa che potevano vedere erano i loro occhi, che si incrociavano, abbracciavano, scontravano, amavano e che si odiavano.

Il maggiore poggiato sul  minore , si alzò leggermente per incontrare lo sguardo del minore che si stava ancora riprendendo, entrambi sorrisero e si misero a ridere, non sapevano perché, ma stavano così bene che non avrebbero voluto neanche saperlo. 

Taehyung  guardò dall'alto il minore e con gli occhi persi inizio a tracciare con il pollice i lineamenti del suo viso, del suo collo, fino a scendere sul suo petto, si abbassò e lasciò un bacio casto. Poi rialzò la testa e si mise a squadrare ogni centimetro di pelle dell'altro, che intanto si lasciava osservare e sfiorare, ammirare e toccare, studiare e tastare, guardare e tangere.  

Il moro vedeva ogni cicatrice, ogni livido eppure il sorriso di Jimin rimaneva. Gli abusi non se ne andavano, erano diminuiti da parte dei mascalzoni a cui doveva rinvenire i debiti del fratello, ma erano aumentati da parte del padre che stava facendo un po' troppe visite in quel periodo.
Era un macello eppure sorrideva.

Si chiese per l'ennesima volta se quel sorriso fosse a causa sua, si domandò come fosse quando lui non c'era, come si sentiva quando solo, o con altre persone che non erano lui.
Si chiese se stesse davvero bene o se fosse il caso di fare qualcosa.

Taehyung mise da parte quelle domande, accarezzò il viso del biondo, e lasciò un bacio sulla punta delle sue labbra. 

"Jimin, lascia che io ti guarisca" disse ciò, e lasciò un altro bacio, il minore confuso si limitò a guardarlo, e quando si staccarono lo vide andare a cercare fra gli armadi e i cassetti qualche tipo di materiale.

"Guarire? Cosa vuoi fare Tae?" chiese il minore che si era seduto e che aveva cominciato a sorridere, divertito alla vista del maggiore che stava girando nudo per il laboratorio.

"Vuoi dipingere? Prima dobbiamo lavarci" disse il minore che in quel momento si rese conto di essere ancora macchiato e sentendosi subito appiccicoso, si alzò e prese uno strofinaccio che bagnò con un po' d'acqua e si pulì, mettendosi i boxer e andando a pulire anche l'altro che intanto si era seduto alla ricerca di qualche reference, e appunti tra gli sketch e al computer.

"Abbiamo appena scopat-"
"L' Amore. Non scopato. Abbiamo fatto l'amore" disse Taehyung voltandosi di colpo e puntando Jimin, per correggerlo, per poi rivoltarsi di nuovo sul computer.
"Giusto. Si. Amore."
"Esatto"
"Allora, abbiamo appena fatto l'amore e tu stai, esattamente, facendo cosa?" chiese il minore che ora era appoggiato sulle spalle del moro, guardando cosa stava cercando sul computer. 
"Lo vedrai tra poco"
 Tae cliccò un tasto con enfasi, girò la testa di pochi gradi e diede un bacio veloce sulla guancia del minore. Si alzò dalla sedia, fiero, diretto di corsa verso la stampante su cui iniziò a trafficare.


Sotto gli occhi del minore di cui unico problema in quel momento era il pacco di fuori del maggiore.

Il moro impegnato alla ricerca dell'inchiostro per la stampante  e il biondo concentrato alla ricerca di un paio di boxer puliti nel piano di sotto.


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Manae Nope ^^


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