-non curiosare troppo-

35 6 2
                                    

---

Arte? 
Taehyung ormai sapeva bene che non era un semplice pennello e una tela a fare l'arte, ma tutto il resto del contesto, il significato di quel tutto, anche se non significava niente. Ogni volta che ci pensava, nella sua mente compariva l'immagine della sua vecchia professoressa che lo rimproverava sempre e che diceva "Spesso il processo è più interessante del risultato finale, quindi non buttare quei schizzi e quelle prove che è peccato!".

L'arte poteva essere qualsiasi cosa, e ogni piccola cosa, ogni piccolo oggetto o dettaglio finiva tra le pagine del suo quaderno schizzi. Ormai aveva un intero mobile dedicato solo agli sketch, alle cartelle, alle idee e alle cose che lo ispiravano. Anche le tele non mancavano ed aveva un portfolio più che notevole, non sempre vendeva tutto quello che realizzava e spesso si teneva qualcosa per semplice soddisfazione personale. Possiamo dire che era un artista che non buttava niente.

---

"Taehyung potresti dirmi quando è la mostra? ne parli tanto ma non mi hai dato la data e il luogo" disse Jimin, che stava sfogliando tra le cartelle.

"Vuoi venire? Non me lo aspettavo. Se vuoi ti lascio il volantino, tra poco dovrebbero arrivarmi tutte le copie." disse il maggiore che intanto era su una scala affianco al minore, intento a tirare fuori e sistemare la parte più alta di un armadio. "Aish non mi ricordavo di avere tutta questa roba"

"Perché non dovresti aspettartelo? E' la prima mostra che apri da quando mi conosci, ovviamente sono curioso e poi ti devo supportare!" disse il minore emozionato. In quel momento erano nella mansarda e il leggero venticello compensava con il caldo di quella giornata di settembre.

"Ne sono felice. Porca miseria, ma scollati coso" disse il maggiore che stava avendo dei problemi a spostare uno scatolone. "Allora dopo ti do il volantino."

"va benee" rispose il minore che non aveva mai staccato lo sguardo dal tavolo e dove stava dividendo le cartelle con i vari elaborati. Jimin aveva tutto il resto della giornata libera, quindi alla fine del turno mattutino non ci pensò due volte prima di fiondarsi in studio. 

Jimin si poteva definire uno dei fan principali di Taehyung, non glielo diceva spesso, ma amava il suo modo di dipingere e il suo ambiente, amava passare il tempo nella mansarda e sfogliare tra i quaderni e tra i suoi lavori, quando aveva tempo lo aiutava a risistemare il materiale e a mettere in ordine quello che c'era. Magari non era un intenditore di arte, ma vedere la sua, gli dava una sensazione di piacere e emozione, e si sentiva fortunato a poter stare lì.

Stava sistemando le ultime, quando il suo occhio cadde su una cartella di un colore verde chiaro spento, ricordando una carta riciclata, su cui c'era scritto con un probabile indelebile nero: 

"TOP SECRET
NON aprire,
grazie"

Non sapeva cosa potesse nascondere qualcuno come Taehyung, ma era fin troppo curioso per farsi lasciare andare un occasione del genere, ma non fece in tempo ad aprirla che gli fu strappata di mano dal maggiore, che aveva notato in tempo quello che stava per succedere.
Il moro si mise subito a scappare con la cartellina in mano: "NOOOOOO, NON PUOI VEDERLAAA" iniziò a urlare allarmato. Jimin non se lo fece ripetere due volte e si mise ad inseguirlo, se non poteva vederlo significava che era qualcosa di estremamente imbarazzante e il minore non poteva non vederla.

Non si aspettavano tutta questa persistenza da parte di entrambi, ormai Taehyung stava scappando da un po' e stava facendo di tutto pur di non far finire quell' involucro di cartone nelle mani del minore, al solo pensiero stava già diventato rosso in viso; il minore invece più il maggiore scappava più sentiva il bisogno di vedere il contenuto. Un contenuto che Taehyung in quel momento si pentì di non aver buttato o di non aver direttamente bruciato, e di non aver ignorato le parole della sua amata professoressa.

Mentre il moro cercava di tenere il più in alto possibile la cartellina, sfruttando il fatto di essere più alto; la fortuna andò dalla parte del biondo e quella che lui cercava di nascondere si aprì in un lato e una parte dei fogli cominciò a planare verso il pavimento esponendosi agli occhi del minore che si fiondò su di esse, assieme al maggiore che cominciò a coprirli e a nasconderli, Jimin gli stava dando fin troppo filo da torcere.

"AAAAAAAH ma percheee, non guardare, non guardare, Park Jimin non ti azzardare" continuava a ripetere Taehyung mentre cercava di raccogliere più fogli possibili, ma non ci volle molto che una parte finì tra le mani del minore e che appena accalappiato il malloppo si mise a scappare dall'altro che cercava di riprenderli, si mise a schivare il maggiore, il movimento lo stava un po' intralciando nel tentativo di decifrare il contenuto dei fogli, ma non si fermò perché si chiese cosa faceva andare così tanto in panico Tae.

"Daii Taeee, stai fermo, non riesco a vedere. Cosa sarà mai? non ti giudicoo lo saii" disse il minore che impazientito salì sulla scala e salì sull'armadio, andando a mettersi su una trave lì vicino della mansarda, in modo tale da mettersi in alto senza avere niente a fermarlo. In quel momento il maggiore si sentì spacciato e si limitò a coprire il viso con le mani. "Ti ho detto di non guardare..." mugugnò accovacciandosi e chiudendosi come un riccio come per nascondersi da qualsiasi reazione.

Jimin cominciò a mettere a fuoco i fogli e rimase per un attimo sbigottito e le sue gote presero colore, e dato che il maggiore si era ormai arreso, scese dal suo nascondiglio a prova di distrazione, e si sedette sulla scala, e cominciò a guardare anche gli altri fogli che aveva per mano, ed un sorriso di scherno prese spazio sul suo viso. I disegni erano vari, alcuni erano semplici segni e altri erano più rielaborati e dettagliati, ma a fare scandola non era il modo o la tecnica, ma era il soggetto.
"Taehyung, è questo che fai nel tuo tempo libero? Sono io questo rappresentato?"
"Ti avevo detto di non guardare" rispose il maggiore stavolta tappandosi anche le orecchie, immediatamente il minore si avvicinò e iniziò torturarlo. 
"Sono io?" "Sono io, vero?" "Tae non potrai mantenere questo silenzio in eterno" "In questi disegni sembro io, sono io? E' qualcun' altro?" "Di quando sono?" "Ne hai altri?" "Le hai fatte dal vero?" "Oddio, non dirmi che hai fatto delle foto e hai cercato di imitarle"

"No, tutto ma non foto! Non ci proverei mai senza il tuo permesso! Ho ancora della dignità!" scoppiò il maggiore, sentendo l'ultima domanda e non volendo passare per qualcosa che non era, ritrovandosi di fronte l'espressione sorpresa di Jimin, che si era spaventato per quell'affermazione improvvisa, e notò che il moro aveva gli occhi leggermente lucidi e le orecchie tinte di un rosso acceso. Il minore si stava divertendo troppo per potersi fermare lì, aveva scoperto qualcosa per cui torturarlo.

"Quindi mi hai appena confermato che quello ritratto sono io e che queste sono tutte tue fantasie?"

Brucerò quell'armadio. 

---

da Manae Nope

ok?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora