3
Venerdì.
La settimana passò velocemente e per fortuna stava per concludersi. Ancora non si era abituata al cambio d'aula per ogni lezione ma a compensare, il cibo della mensa era abbastanza discutibile. Si tenne alla larga da possibili litigi con le code di cavallo laccate e dicerto non diede soddisfazione nel richiamare il numero del bigliettino da visita, che era stato abbandonato nella tasca della felpa, dato che non le servì nessun tipo di aiuto; la scuola era abbastanza grande ma era facile non perdersi grazie alle notevoli indicazioni appese sopra i corridoi a caratteri cubitali e scritte in tre lingue diverse. Aveva fatto amicizia con una ragazza, Ming, con la quale condivideva diversi interessi. I professori sembravano tutti dei palloni gonfiati in giacca e cravatta e le insegnati non avevano mai un capello fuori posto, erano severe e richiedevano fin troppo impegno. A salvarsi rimaneva solo il professor Plant con la sua risata coinvolgente e per fortuna la lezione di chimica era l'ultima che le rimaneva da seguire.
Un uomo calvo dai baffi eccentrici a manubrio aspettava impaziente nel cortile, con una scatola stracolma di occhiali a lenti scure tra le braccia, che distribuì rapidamente ai ragazzi. La distesa di prato in cui presero posto era circondata dalle mura della scuola in cui si trovava persino una fontana dalla vasca ottagonale su cui si posavano a bere dei graziosi pettirosso.
<<Indossateli tutti, questo sole quanto bello non fa così bene ai nostri occhi.>> Non aveva tutti i torti, non vedeva un cielo così soleggiato da quando abitava ancora in Italia. Socchiuse gli occhi godendosi la bellezza di quel calore sul viso mentre il professore iniziava la sua spiegazione sulla sintesi clorofiliana. Decise di liberarsi dalla morsa del suo maglione a righe bianche e nere per potersi godere al meglio quella sensazione di casa, ma cosi facendo le si sollevò la maglietta intima scoprendo una macchia rosea a forma di S sul costato. Si sentirono dei fischi in fondo.
Si girò verso di loro. Due ragazzi la guardarono ridendo e spalleggiandosi.
<<Michael per favore>> rimproverò il professore riprendendo il discorso interrotto. Un terzo ragazzo dall'aria seria li rimproverò zittendoli. Il trio era isolato dal resto dei compagni. Indossavano dei giubbotti di pelle borchiati. Uno di loro giocava con delle bacchette da batteria. Dovevano appartenere a qualche band di scarso valore, pensò. Ricambiò lo sguardo penetrante del terzo ragazzo, mentre gli altri due iniziavano un'azzuffata amichevole. Si aggiustò la maglia e riprese a seguire la lezione senza dare troppa importanza a ciò che le era successo.
A malincuore la giornata non era ancora finita per lei, rimbombava nei corridoi la voce squillante della preside che ricordava ai nuovi arrivati di recarsi in biblioteca al terzo piano.
Super le scale incontrò Ming che la salutò con un caloroso abbraccio. << Ci sarai Domenica prossimo al falò? Io non ci sono mai stata ma adesso potremmo andarci insieme >> le chiese a 32 denti stringendo gli occhi a mandorla. Effettivamente Ming dava l'idea di non avere molti amici se non i suoi libri di scuola con la quale passava la maggior parte del tempo.
STAI LEGGENDO
Girasoli Sotto La Neve.
FantasyLa diciassettenne Irene Sunflowers, si trasferisce con la sua famiglia in una città, molto lontana dal suo posto natio nel mediterraneo, Londra. Nel suo primo giorno di scuola alla Paradise School, un incontro intenso ed improvviso con un attore fa...