ALLEATI

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                                                                           30 

                                                              PARTE SECONDA


Il piccolo micio dagli occhi azzurri si avvicinò, strusciando la testa sul fianco di Irene.

La ignorarono ma l'animaletto peloso era deciso su ciò che voleva.

Le sue intenzioni erano chiare.

<<Scarlett vai via>> le ordinò il suo padrone.

Divenne quasi insistente, graffiando con gli artigli il jeans aderente di Irene.

<<Forse è gelosa>> sussurrò all'orecchio di Michael.

Continuarono ad ignorarla fin quando un oggetto non fuoriuscì dalla tasca sulla quale stava premendo le sue zampette morbide.

Lo afferrò con i denti e lo riportò vicino la fronte di Michael che poggiava sul pavimento e si allontanò, distendendosi sul letto, come se il suo compito fosse stato portato a termine.

Non servì guardarlo, Michael lo riconobbe dal suono che emise poggiandosi per terra.

Spalancò gli occhi e diede fine al bacio, allontanandosi dalla presa di Irene.

<<L'hai portato qui? Sai che pericolo corro..e se solo ti trovassero..non mi perdonerei mai se riuscissero a trovarti..>> si allarmò alzandosi in piedi.

Irene cercò di andare dietro a tutto ciò che la sua lingua velocemente formulava, afferrando a stento qualche parola.

Apparve come un disco rotto.

<<Calmati, non succederà nulla>> cercò di rassicurarlo, nascondendo un fondo di verità che percepiva nelle sue parole.

<<Irene io qui non posso proteggerti sono troppo debole da solo>>

<<Non devi farlo.. e poi posso difendermi da sola>>

<<Sono demoni secolari, non potrai batterli con una folata di fumo>>le ammazzò le aspettative Michael.

Le sembrò al quanto violento nelle sue risposte ma non aveva torto, persino lei, uno Scarlett alle prime armi, sarebbe stato troppo debole.

Rimase in silenzio qualche secondo, fissando con occhi dispiaciuti la figura di Michael che si aggirava come una trottola in quel piccolo spazio di legno, immerso tra i suoi pensieri.

<<Michael>> lo richiamò Irene.

Michael non l'ascoltò, come se non l'avesse nemmeno sentita.

<<Michael>> riprovò ma la situazione non cambiò.

<<Michael..io voglio salvarlo>> disse con tono deciso.

Michael si girò. Sta volta l'aveva sentita ma non era riuscito a capire. I suoi occhi si fermarono sul viso roso di Irene con espressione preoccupata.

Irene si avvicinò a lui.

<<Io voglio salvare il paradiso e coloro che lo abitano da prigionieri>>

Il suo sguardo penetrante accese le iridi blu di Michael che scoppiò in una grossa risata nervosa.

<<Perché ridi?>> le domandò

<<Preferirei costituirmi che permetterti una cosa simile>> specificò scandendo le parole.

Non riuscì a comprendere la sua risposta. Irene voleva affrontare il male e restituire la libertà del loro mondo. La sottovalutava, sottovalutava le sue intenzioni.

<<Posso farlo>> ribatté.

<<Sarebbe come portarti a morte certa.. non esiste>>

<<Perché no?>>

Michael esitò a rispondere e si girò di spalle.

<<Michael?>>

<<è troppo pericoloso..ti perderei di nuovo>> rispose a bassa voce fissando la parete.

Irene avvertì la sua paura nel perderla, la paura che prova un bambino quando non trova più il suo giocattolo preferito.

Girò intorno a lui, accarezzando la sua mascella spigolosa.

<<Michael io devo fare quello che è giusto>> rispose decisa.

Michael rimase in silenzio per qualche secondo.

Sapeva che sarebbe stata una speranza e una piccolissima percentuale avrebbe potuto essere a loro favore ma il 99% del suo corpo era contrario.

La sua espressione era penetrante. Si leggeva una piena delusione, non nei confronti della persona che avesse difronte e per la sua decisione ma per quanto fosse cattivo il fato, il destino, la situazione.

<<A una condizione>> rispose Michael con voce profonda e occhi serrati.

<<Quale?>>

<<Che io sia sempre al tuo fianco>>

Irene sorrise e annuì.

Si strinsero in un abbraccio.

<<Il plettro è la pietra lavica, la mappa per trovare la pietra di luce>> specificò Irene.

<<lo so piccola Fiamma, sei tu quella nuova, non io>> la prese in giro per sdrammatizzare.

<<Io posso vedere la mappa, decifrare il percorso ma tu dovrai aiutarmi ad allenarmi con il fuoco>>

Si strinsero la mano.

L'accordo era stato stretto. Adesso l'unico alleato sarebbe stato il tempo.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 29 ⏰

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