SPESA

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VENERDI' 12:10

Il natale era alle porte ed Irene, uscita trionfante dalla febbre, decise di accompagnare la madre al supermercato per i preparativi dei lunghi pranzi.

Amava andare a supermercato, era uno dei suoi posti preferiti, soprattutto la mattina presto, quando i diversi  corridoi erano silenziosi e quasi vuoti. Adorava poter immaginare le diverse tipologie di ricette che avrebbe potuto cucinare, alle varietà di colazioni che poteva scegliere ma soprattutto i gelati, quelli si che erano davvero una grande indecisione.

Tutto sommato era una scusa per prendere aria, persino il suo letto la rigettava giù.

Mail vero scopo non era di certo quello, aveva bisogno di prendere più informazioni possibili su quella macchia.

Non sapeva cosa aspettarsi, ma sicuramente sua madre avrebbe dovuto saper rispondere. La "macchia di fuoco" veniva incisa ai bambini appena nati, alla sua nascita avranno dato un certo consenso, pensò.


La lista della spesa era quasi completa, mancavano gli ingredienti perla torta alla ricotta.

Raggiunse il corridoio 10 dove riconobbe in lontananza il cappotto color cammello della madre.

Cercando tra i scaffali la farina per dolci si pronunciò.

<<Posso chiederti una cosa?>>

<<Certo,dimmi pure>> la assecondò.

<<La macchia sul costato>> si fermò e dopo aver deglutito aggiunse<< l'ho da quando sono nata?>>

Rosa rimase in silenzio, concentrata nello scafale difronte al suo tra le diverse glasse che offriva il supermercato.

<<Che domande fai?>> rise.

<<No davvero, ha una forma strana>> cercò di non essere troppo pesante.

Ignorò quella frase, si aggiustò la camicia sotto il cappotto e spingendo il carrello stracolmo di cibo, la superò.

<<Mamma>> la richiamò
Notò la sua espressione farsi sempre più infastidita.

Aumentò il passo come se volesse scappare da lei.

Irene la seguì svelta.

D'un tratto si fermò, mantenendo la posizione immobile.

<<Sei nata con quella macchia bizzarra... mi dissero che era dovuto alla mia voglia di fragole durante la gravidanza, per questo ha quel colore>>

Notò freddezza in quel tono di voce.

Poteva sembrare una stupida domanda dovuta alla curiosità eppure le aveva scatenato quasi una fuga improvvisa.

Stava mentendo e Irene lo sapeva bene. Ebbe la stessa reazione quando, al suo quindicesimo compleanno, le chiese quale fosse il suo regalo dopo aver intuito un possibile viaggio e le valige sul pianerottolo di casa erano un grande segno evidente, eppure, quando Irene chiese conferma, sua madre si nascose tra la montagna di roba da stirare.

Stava nascondendo la verità. Doveva scavare più a fondo. Magari rivedere le foto di quando era piccola.

Ciò la scombussolò non poco. Le supposizioni si erano ridotte a due. Forse volevano proteggerla o forse non ne avessero la più pallida idea.


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