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MARTEDI' 11:25.
Pensava che dover chiedere un permesso cartaceo per andarein bagno, fosse una cosa inutile, mai sentita prima ma queste eranole regole della Paradice School e a chi non le rispettasse spettavaun trattamento speciale, come essere incatenato ad una sedia dichiodi o chiuso in qualche stanza buia.
A Irene piaceva immaginarele punizioni di chi si fosse messo contro la preside.
Ricordavabene il loro primo incontro, la rabbia nei suoi occhi per averlacontraddetta.
Per sua sfortuna, studiare era sempre stato il suoforte, i voti erano sempre stati alti, senza alcun minimo di sforzo,tranne qualche materia scientifica. I numeri le davano allatesta.
Non c era pericolo in vista nel doverla rincontrare facciaa faccia e parlare del suo andamento scolastico, anche se mettersinei guai per farla innervosire non le sarebbe dispiaciuto affatto masoltanto un punto focale le impediva di farlo ed era proprio suofiglio.
La fine dell'anno scolastico era quasi alle porte e siiniziava a parlare del famoso ballo che sono abituati ad organizzarein queste scuole.
Sarebbe stato il primo per lei, in Italia non èuna vera è proprio abitudine dare vita a questi balli, soprattuttoperché la scuola non lo consentirebbe, come se volessero privare istudenti al divertimento.
Non era emozionata a riguardo, in realtànon le dispiaceva partecipare ma era già consapevole del fatto chenon avrebbe avuto un accompagnatore se la situazione con Michael nonavesse avuto dei riscontri positivi e di sicuro non avrebbe accettatoaltre proposte.
In fondo al corridoio, vicino ai bagni delleragazze, nella bacheca degli annunci, iniziavano ad apparirelocandine, di quale sarebbe stato il tema del ballo.
Ne preseuna.
Le idee erano ancora confuse tra il mondo west e il mondocontraddittorio di angeli e diavoli.
Ovviamente ogni locandinaera firmata da Charlotte, sarebbe stata lei ad organizzaretutto.
Eppure, pensó che la scelta del tema non doveva esseremolto difficile da prendere , a Charlotte bastava immaginarsi con ilcostume che le stava meglio per poter decidere.
Rise sotto ibaffi immaginando la scena.
In fondo al corridoio silenzioso,comparse una figura alta e slanciata, affiancata anch'essa da unafigura minuta, quasi timida.
La ignoró, accartocció lalocandina ed entró in bagno, concludendo il motivo per cui stringevaun permesso tra le mani.
Si diede una sistemata ai capelli mossi
Il sole stava iniziando a spuntare piano piano vivo in cielo econ lui il calore dei suoi raggi che erano venuti a mancare perdiversi mesi di gelo.
I capelli apparivano più lucidi e ilcolore era di un aranciato acceso, simile al tramonto.
La vocedella Preside risuonó penetrante nel bagno. Si avvicinó alla portadi soppiatto per ascoltare, sbirciando la scena.
La preside eraavvolta in un abito nero lungo con un piccolo spacco alla caviglia.
Per quanto potesse essere fastidiosa come il verso delle cicale,era una donna molto affascinante e sensuale. Più la guardava e piùla sensazione che nascondesse qualcosa le faceva pizzicare ipolpastrelli delle dita.
La figura a cui si rivolgeva era di unadonna dai capelli a caschetto neri, avrebbe giurato che fosse lasignora Wong ma non era solita indossare vestiti così semplici emorbidi come un cardigan color nocciola lungo fino alle ginocchia eun pantalone di lana viola.
Anche la pronuncia delle parole lesembró la stessa, marcata nella lettera r, ma il tono di voce eraben differente.
Ricordava gli occhi penetranti che le riservavaogni volta la madre di Ming e la prontezza nel parlare in modo sicuroa differenza di chi si trovava d avanti, da cui percepiva insicurezzae balbuzie.
<<Mi spiace per la sua permanenza in ospedale,riprenderà le lezioni domani>>
Riuscì a sentire.
Dovevaessere la madre di Thomas.
Ricordó il suo viso spento il giornodell'incidente quando le rivolse la parola per ringraziarla dellatrasfusione.
La preside la abbandono sul ciglio del corridoio,subito dopo averle stretto la mano.
La donna minuta rimase insilenzioso per qualche secondo fissando le punte delle sue ballerineai piedi.
Le scivoló dalle mani il permesso in cartoncinoruvido, provocando un rumore ad eco nel lungo corridoio.
Pochimetri le dividevano.
Irene strinse i pugni e cercó dinascondersi il più presto possibile, ma gli occhi della signoraerano già rivolti nella sua direzione.
Uscì lentamente dallaporta del bagno.
<<Mi scusi, se stavo origliando ero solocuriosa>> si giustificó avvicinandosi lentamente.
Il visodella signora apparve rilassato, cambió immediatamente nel vederla.
<< Cara non ti avevo riconosciuto, non ti abbiamoringraziato abbastanza>> disse afferrandole le mani.
<< Perme è stato un piacere, davvero>> rispose Irene e dopo unapiccola pausa aggiunse << Come sta Thomas? O sentito che domanitornerà a scuola>>
La signora sorrise, come se sentirequel nome l'avesse rallegrato la giornata.
<< Molto meglioe questo solo grazie a te>> le strinse ancora di più le mani.
Ricambiò il sorriso e si stacco dalla presa, per dirigersi versola sua aula.
<< Perché non vieni a trovarci a cena?Ordineremo la pizza, Thomas mi ha detto che sei italiana>>
Atale richiesta avrebbe voluto accettare senza esitare, la pizza erain assoluto il suo cibo preferito, ma non le sembrava il caso, lasituazione era più scomoda del dovuto.
<<Signora Dion, nonposso accettare>> rispose indietreggiando di qualche passo.
<<Devo insistere, dobbiamo sdebitarci in qualche modo... e a Thomasfarebbe piacere vederti >>
Era davvero così gentile e buonache non potette dargli un altra risposta negativa.
L espressionesul suo viso verificava l amore per Thomas e che per lui avrebbefatto di tutto nonostante non fosse il loro figlio biologico, propriocome i suoi genitori, loro erano sempre stati al suo fiancononostante la dura verità.
<<Ci saró>> sibilóforzando un sorriso.
La donna le lasció un bigliettino con lindirizzo scritto a carattere maiuscolo e subito dopo scomparve tra ifreddi corridoi in marmo.
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Girasoli Sotto La Neve.
FantasyLa diciassettenne Irene Sunflowers, si trasferisce con la sua famiglia in una città, molto lontana dal suo posto natio nel mediterraneo, Londra. Nel suo primo giorno di scuola alla Paradise School, un incontro intenso ed improvviso con un attore fa...