6- Imbarazzo

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Mick ci fece salire nella sua auto, Lola si sedette avanti e io resi posto sui sedili posteriori.
«Come sei stata stasera?» chiese Mick a Lola.
«Bene e tu con quella stronza?» lo guardò con ironia.
«Molto bene» le sorrise « e tu Em come sei stata».
Non mi aspettavo quella domanda, guardai nello specchietto retrovisore ed incrociai il suo sguardo. Non era lussurioso e neanche brillo come prima.
«Bene, mi sto ambientando bene.» poteva andare meglio in realtà pensai.
«Mick puoi fermarti qui, devo comprare le sigarette.» Lola indicò al fratello un distributore di sigarette.
Il fratello fermò l'auto e Lola uscì chiudendosi dietro la portiera.
Ero leggermente in imbarazzo per la situazione, non sapevo cosa dire ma il silenzio era decisamente peggiore. Fortunatamente fu lui a romperlo, si voltò verso di me.
«Em scusa per prima, ero un po' stordito» i suoi occhi erano realmente dispiaciuti.
«Tranquillo non preoccuparti l'avevo capito» gli sorrisi.
«Però ero sincero» sorrise.
Abbassai istintivamente lo sguardo e sorrisi.
«Grazie»
Lola entrò in macchina spazientita da qualcosa.
«Cosa c'è?» chiesi.
«Jack mi ha telefonato varie volte da quando abbiamo lasciato il locale...»
«Rispondi no?» disse Mick.
«No, come posso stare con uno che fino a poche ore fa stava ballando in quel modo con quella che io pensavo fosse solo un'amica !? Cavolo eppure sei mio fratello...»
«Prima di tutto, Jack é attualmente single e quando era fidanzato con te non hai mai avuto atteggiamenti maliziosi con altre ragazze. E poi cosa c'entra che sono tuo fratello!?»
Mick alzò leggermente la voce.
«Nulla...» Lola abbassò lo sguardo e guardò il cellulare.
Dato che mi sentivo un po' di troppo in quella situazione presi il cellulare e guardai i vari messaggi.
La buonanotte di mamma, i vari messaggi nel gruppo di classe e poi un messaggio di Harry.
"Ciao Emily, stasera ero al Red Hole forse non mi hai visto, io si ma non mi andava di disturbarti. Domani non c'è scuola, ti va di andare a fare un giro a Central Park?»
Ero da poco a New York e non avevo ancora visitato il magnifico Central Park, avevo visto solo qualche foto su internet e qualche street view su google maps.
L'idea mi sembrò davvero allettante.
"Ciao Harry, va bene! Comunque non c'era bisogno di farti il problema non mi disturbi."
«Che fai Em?» mi chiese Lola vedendomi concentrata a sorridere sul cellulare.
«Harry mi ha contatto, vuole che ci vediamo domani mattina. Mi porta a Central Park!»
Mick tossí. Lola lo osservò per qualche secondo poi si voltò verso di me.
«Central Park è magnifico!» disse Lola.
«Mi racconti qualcosa in più su Harry?» chiese curiosa.
«Harry ama cantare e ha una band con i suoi amici, é un ragazzo molto semplice e ora che ci penso non ho mai saputo di una fidanzata...» alzò un sopracciglio.
«É una persona introversa?» chiesi.
«No non lo é, anzi meglio installargli un pulsante per fermarlo, quando inizia non la smette più.» ridemmo assieme.
Mick parcheggiò l'auto nel garage di casa. Io e Lola salimmo al piano superiore e ci dirigemmo nella nostra camera.
«Cosa indossi domani?» mi chiese Lola.
«Non so...» aprii l'armadio e cercai qualcosa adatta all' occasione.
Spostavo i vari vestiti mostrandoli a Lola e poi dopo il suo giudizio li posavo.
«Indossa questo!» mi disse quando le mostrai un vestito bianco corto con dei fiorellini rossi.
Lo osservai rigirandolo tra le mie mani  pensando come mi stesse.
«Va bene indosserò questo!»
Mi vibró il cellulare e guardai lo schermo "Harry".
"Em passo a prenderti io domani mattina alle 9:00, va bene?"
"Va bene, non vedo l'ora!"
Mi inviò un emoticon col bacio.

Un anno a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora