(SANDRA)
Thomas ed io eravamo in macchina in direzione di Atlantic City.
«Quanto manca?» chiesi impaziente.
«Tesoro davvero poco» mi disse Thomas sorridendo la mia irrequietezza.
«Sono felice, sai?» gli dissi mentre ad occhi chiusi mi godevo il sole caldo sul viso e il leggero vento che entrava dal finestrino abbassato.
«Ah si?» mi chiese mettendomi una mano sulla gamba.
«Si, sono felice che tu abbia organizzato tutto questo per me. Nessuno l'aveva mai fatto per me» dissi.
«Sei bellissima Sandra» mi disse lui e gli per gli risposta gli accarezzai la mano.Atlantic City era una città bellissima con una grande spiaggia e bellissime giostre sul ponte che stava sul mare.
«Vuoi andarci?» Thomas mi indicò le giostre.
«Certo che si!» dissi.
Parcheggio l'auto nei paraggi e ci incamminammo verso il ponte.
Tirai fuori il cellulare dal marsupio che avevo indossato per comodità e inizia a scattare foto.
«Scatta qui tesoro!» disse Thomas mettendosi in posa vicino ad un palazzo coloratissimo.
« Come sto?» mi chiese.
«Stai benissimo.»
Thomas mi tiro a se facendomi poggiare con la schiena sul muro e mi baciò. Poi si rubo il mio cellulare dalla mano e ci scatto una foto mentre ci baciavamo.
«Amore questa si che é una foto» disse.
Aveva detto amore? Era così spensierato da non rendersene nemmeno conto di come mi aveva chiamata. Perché infondo è così , quando stai bene con una persona dimentichi quello che ti circonda e fai quello che ti senti di fare.
Gli sorrisi e riprendemmo a camminare.
Arrivammo sulla spiaggia e salimmo sul ponte dove c'erano le giostre.
Era un posto bellissimo, c'era di tutto! Dalla ruota panoramica alla giostra con i cavalli. Quest'ultima fu la mia scelta.
Mi sedetti su un cavallo e Thomas si mise in quello accanto al mio.
«Ti assomiglia sai?» gli dissi scherzando indicando il cavallo.
«Stupida» mi disse «Questa me la paghi».
La giostra si azionò e il cavallo iniziò ad oscillare. Thomas mentre la giostra era in movimento scese dal suo cavallo e salì sul mio sedendosi dietro di me.
«Ma cosa fai!?».
Il cavallo muovendosi avanti e indietro portava Thomas a schiacciare sempre di più il suo corpo contro il mio.
Mi baciò sul collo mentre io inclinavo leggermente la testa. Mi voltai e gli sorrisi felice.
La giostra con uno scricchiolio si fermò, Thomas fu il primo a scendere
«Mi é venuta un po' fame ora che ci penso» mi disse Thomas mentre mi porse una mano per farmi scendere.
Salutai giù dalla giostra e iniziai a firmarmi dietro Thomas, che ovviamente non capiva dove lo stavo portando.
«Chiudi gli occhi!» gli dissi.
Lui mi guardò stranito e poi guardò la folla di persone come per dirmi "ma come faccio con tutta questa gente a non vedere dove vado?".
«Daiii ti porto io!» lo intimai. Thomas sospirò e poi chiuse gli occhi sorridendo.
Gli tenevo la mano guidandolo tra le persone che si muovevano verso tutte le direzioni stando attenta a non farlo sbattere contro nessuno.
Lo portai davanti ad un chiosco di Hot dogs che emanava un odore davvero invitante. Mi voltai verso di lui e lo vidi arricciare il naso ingolosito dal profumo.
«Ecco ora puoi aprirli!» gli dissi.
Thomas apri gli occhi e guardò gli hot dogs con bramosia per la troppa fame.
Ne comprammo due e ci sedemmo per mangiarli.Passammo il resto della giornata tra un bagno in mare e passeggiate sulla spiaggia. Thomas mi rendeva davvero felice, e adesso che la nostra uscita era finita gli guardavo il profilo spigoloso mentre guidava verso casa, avevo desiderato intensamente che la giornata non finisse.
«Mi fissi?» mi disse scherzando.
«Si» risposi molto schiettamente «Sei davvero bello Thomas e sono stata benissimo con te».
Mi sorrise e si sporse a darmi un bacio. Poi con l'auto si accostò sul bordo della strada. La strada era completamente scura e deserta data l'ora.
Thomas spense l'auto e si sporse verso di me e mi baciò dolcemente. Il bacio si fece sempre più intenso e Thomas fece il suo sedile poi indietro mentre io gli sali cavalcioni mentre continuavo a baciarlo. Mise le mani sul mio sedere muovendomi con forza contro la sua erezione, il piacere era innegabile. Facemmo l'amore in macchina e lo so che era sbagliato ma in quel momento c'eravamo solo noi e nessun altro, io e lui, il resto non aveva importanza per me.
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Un anno a New York
ChickLitEra particolare lei, dalla mille sfaccettature dovute ad un passato non troppo facile. Era chiuse nelle sue idee, nelle sue imperfezioni, dal suo voler essere un'altra persona. New York era l'occasione adatta ed Emily lo sapeva bene, poteva avere un...