13- Quiete, o no?

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Dopo pranzo Lola andò a parlare con Mick mentre io l'aspettavo in camera. Speravo davvero potessero chiarire.
Qualcuno bussò alla porta distraendomi dai miei pensieri. Sarà Lola!
Andai alla porta e la aprii.
Mick mi rivolse un sorriso per poi sedersi sul letto facendomi cenno di fare lo stesso.
«Come stai?» mi chiese.
«Io bene, che ti é preso»
«Ero solo nervoso» si morse il labbro.
«Come mai?»
Sembró tentennare ma poi rispose.
«Avevo litigato con la mia ex fidanzata» disse impassibile.
In realtà pensavo che il motivo fosse un altro, che era causa mia. Forse non ero così importante come credevo...
«Capisco... chiarito con Lola?» una nota di delusione faceva capolino dalla mia voce. Perché il non essere così importante per lui mi rendeva un po' triste, infondo non mi piaceva Mick, o sbaglio?
«Si, ora vado più tardi devo scendere con una ragazza»
«Va bene...»
Si alzò e lascio la stanza.
Mi squillò il cellulare , era Harry.
«Ciao Harry!» dissi sforzai un po' la voce per sembrare felice.
«Em, oggi pomeriggio passò a prenderti, ci stai?»
«Si, dove andiamo?»
«Ti porterò in un bel posto, ma è una sorpresa»
«Va bene, anche se non curiosa non ti chiederò nulla» sorrisi.
«Perfetto, a più tardi»
Staccò. Era da un po' che mi frequentavo con Harry, e non credo si trattasse solo di amicizia... Forse mi portava in un bel posto proprio per parlare di noi.
Andai in soggiorno da Lola ch era sdraiata sul divano.
«Lola, ti stavo aspettando su.» le dissi.
Mi guardò colpevole.
«Scusa, é che Jack poi mi ha chiamato e ho perso tempo» si fermò, poi riprese «Oggi pomeriggio esci?»
«Si, con Harry»
Mick entrò nel soggiorno alla ricerca di qualcosa.
«Ma quando vi fidanzate voi due?» mi sorrise.
Sentii un tonfo, mi voltai e vidi che Mick aveva fatto cadere un libro.
Il ragazzo ci guardò.
«Scusate, non volevo disturbarvi.» disse mentre riprendeva il libro.
«Tranquillo...» dissi.
«Allora Em?» riprese Lola.
«Non so, forse oggi vuole parlare di noi. Mi ha organizzato una sorpresa»
«Em allora vuole proprio fidanzarsi con te!»
«Lola non è così sicuro» dissi ridendo.
Mentre parlavamo il signor Jones entrò in stanza e prese le chiavi dal tavolino.
«Dove vai papà?» chiese Lola guardando l'ora sul telefono.
«Al bar con amici di lavoro» disse, poi sorrise e si voltò andando via.
«Tu oggi cosa fai?» chiesi a Lola.
«Jack ha da fare, quindi chiedo alle ragazze.»
Inviò il messaggio sul gruppo di Whatsapp dove c'eravamo io, Lola, Ana e Sandra.
«Va bene, io ci sono oggi» disse Sandra.
«Io non ci sono, devo fare dei servizi in casa» disse Ana.
«Sandra siamo solo io e te, perché Em deve fidanzarsi con Harry oggi pomeriggio!» disse Lola.
«No vabbè, non vedo l'ora!» disse Sandra
«Non so se vuole fidanzarsi...» dissi.
«Bhe per prepararti una sorpresa sicuramente si» disse Lola.
«Ora ragazze vado a prepararmi, a più tardi.»
Lola mi guardò e poi chiese «Cosa metti?»
«Penso la tuta nera con un body bianco» dissi guardando il soffitto per pensare.
«Bello!»

Dopo essermi preparata passai in cucina alla ricerca della signora Jones per avvisarla che uscivo.
La trovai seduta al tavolo, con la testa poggiata tra le mani. Appena sentì la porta si rialzò subito e mi sorrise.
«Come stai tesoro?» mi chiese.
La guardai titubante.
«Bene Mary, volevo dirle che uscivo» mi guardò con tono di ammonimento, non riuscivo a darle del tu. «Tu come stai?»
Mi sorrise e feci lo stesso.
«Bene grazie, solo un po' di mal di testa»
Non ci credevo tanto però era meglio non insistere.
La salutai per poi uscire. Mente uscivo notai che qualcuno ci stava spiando.
Andai fuori cercando il colpevole anche se sapevo che poteva essere soltanto Mick.
Al mio ritorno mi avrebbe sentita.

Un anno a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora