Entrai in macchina e posai la borsa nera che avevo indossato sui sedili posteriori dell'auto. Stare così vicini e soli in un spazio così privato mi creava un po' d'imbarazzo soprattutto dopo la situazione dell'altra volta.
Fu Mick a sciogliere il ghiaccio.
«E quindi il tuo ragazzo non ha disdetto con la sua band per te?» tagliente come al solito.
«No, ma é normale si tratta del suo futuro» gli sorrisi un po' infastidita.
«Ma dai Em non essere così permalosa!» sorrise mentre teneva il braccio poggiato sul volante.
Metti in moto, riuscivo solo a pensare il quel momento.
Mick mise in moto e iniziò a guidare.
«Dove mi porti?» gli chiesi, dato che non ne avevo minimamente idea.
«Sulle colline!» mi disse.
«Interessante...» dissi mentre pensavo a me e Mick da soli sulle colline. Mick mi osservò non vedendo il mio entusiasmo che effettivamente non c'era perché ero troppo occupata a pensare a noi due.
«Vedo che ti ho stupito» disse ironicamente.
«Ma si stupido! Pensavo solo a dove ci sederemo dato che non abbiamo una coperta con noi»
Mick mi sorrise dolcemente.
«Tesoro non mi consoci ancora bene» disse indicando i sedili posteriori dove prima non avevo visto che c'era una scatola viola.
Intuii che la coperta era lì dietro.
«Quando l'hai presa?» chiesi non ricordando il momento.
«Ne ho sempre una con me, sai quando ho bisogno di stare da solo mi piace andare nel verde e rilassarmi»
«Effettivamente deve essere piacevole»
«Si lo é» disse guardandomi poi mordendosi il labbro si voltò a guardare dritto davanti a se.
Gli osservai il suo profilo, era davvero bello Mick... Il mio primo giorno a casa sua Lola mi disse che era uno stronzo, ma non mi era mai sembrato così, almeno non con me.Quando arrivammo sulla collina notai che era un punto di turismo per molti. C'erano molte coppie e ragazzi stesi chi sull'erba e chi su teli posati per terra.
Mick prese la sua coperta viola e la stese sull'erba per poi sedersi.
Lo osservai e lui con una mano batte sulla coperta accanto a se, capi il gesto e mi sedetti.
Davanti a noi c'era lo skyline di New York con la vista sulla statua della libertà e l'acqua che la circondava. Era magnifico.
Mick mi osservò mentre incantata guardavo il paesaggio davanti a noi. Istintivamente posai la testa sulla spalla di Mick che prima si irrigidì e poi si rilassò.
Restammo in silenzio per un po' godendoci i suoni mattutini della città con il sottofondo della gente attorno a noi che parlava.
«Em sei bellissima» mi disse Mick.
Lo guardai e sorrisi.
«Anche tu lo sei Mick» gli dissi.
Il ragazzo che non si aspettava una risposta così da parte mia sorrise e mi mise una mano sulle gambe facendomele poggiare sulle sue. Mentre mi spostavo guardai la coppia alla nostra destra che era intenta a baciarsi, lei era bionda e lui castano, erano così intimi eppure erano in pubblico ma sembrava che per loro fossero soli.
Mick seguí il mio sguardo e poi tornò a guardarmi.
«Peccato che tu non voglia» mi sorrise scherzosamente ma avvertivo la sua malizia.
«Mick sono fidanzata lo sai...» pensai alle parole di Lola della sera prima. Forse non dovevo frenarmi così, infondo sarei stata solo per un anno li...
Guardai Mick mordendomi il labbro inferiore lievemente.
«Em non provocar...» prima che potesse finire di parlare lo baciai. Mick preso alla sprovvista si allontanò di scatto sospirando ma poi mi prese il viso tra le mani e mi baciò.
Restammo un po' accoccolati dopo il bacio fin quando non sentii lo stomaco di Mick brontolare.
«Vado a prendere qualcosa da mangiare, patatine?» mi chiese.
«Si!» annui.
Mick si alzò dirigendosi verso il chiosco, lo persi di vista.
Mi guardai intorno mentre lo aspettavo e vidi che dove prima c'era la coppia che si baciava adesso c'era solo il ragazzo castano chino su un libro. Lo osservai... aveva qualcosa di familiare. Come se si fosse sentito osservato si voltò verso di me e di scatto mi voltai.
«Ambra...?» quel nome.. era proprio lui.
Mi voltai e lo vidi, bello come l'unica volta che l'avevo visto.
«Ciao Jordan» risposi sorridendo.
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Un anno a New York
ChickLitEra particolare lei, dalla mille sfaccettature dovute ad un passato non troppo facile. Era chiuse nelle sue idee, nelle sue imperfezioni, dal suo voler essere un'altra persona. New York era l'occasione adatta ed Emily lo sapeva bene, poteva avere un...