Capitolo 20

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"CHE SCHIFO!" Salto in aria a questa esclamazione. Lizzie e Camila sono tornate in stanza ed io e Josie siamo ancora nude. Copro meglio Jo e mi accorgo che il mio pene è fuori dalle coperte e ci metto le mani su. 

"Ragazze che cavolo ci fate qua!" Josie si è svegliata e si è tirata le coperte sopra la testa per l'imbarazzo. "Hope non si cancellerà mai dalla mente quest'immagine" "Uscite !"  Guardo Josie e scoppiamo a ridere. "Buon giorno Jo" "Buongiorno amore" Ci alziamo e per fare una doccia e per sbrigarci la facciamo insieme ma anziché dimezzare il tempo lo raddoppiamo perchè non resistiamo e facciamo l'amore in doccia. La predo in braccio e lei mette la testa nell'incavo del mio collo. Mezz'ora dopo siamo pronte e scendiamo a fare colazione. 

Lizzie e Camila sono al tavolo ad aspettarci. "Ehi amore vado dai ragazzi, dobbiamo parlare della partita" "Mi lasci nelle loro grinfie !" "Ma no dai. Se ti dicono qualcosa tu sai zittirle" "Si certo" La bacio e raggiungo i miei compagni di squadra che mi fanno cenno di sbrigarmi. 

"Buongiorno" "Ehi Hope" "Sei pronta per l'allenamento di oggi?" "Si abbastanza" "Il coach ci farà sgobbare più del solito perchè poi iniziano le vacanze" "Mi devo spaventare?" "Si" "Speriamo di uscirne vivi" Mangiamo e appena suona la campanella corriamo al campo. Prima di uscire dalla mensa guardo verso il tavole delle ragazze e vedo Josie ridere mentre le altre due si coprono le orecchie. La mia piccola gli sta dando filo da torcere. 

All'allenamento il coach ci sta stremando. "Correre forza!" "Coach non ce la facciamo più" "Rafael vuoi correre ancora? Flessioni forza, tutti" Dopo un'ora di corsa ed esercizi iniziamo a fare tiri liberi e delle sequenze uno contro uno. "MG piega di più" "Si coach" "Mikaelson hai finito, vai a fare la doccia" "Si coach" "Gli altri cinque minuti di tiri liberi e poi nelle docce" Una volta che tutti ci cambiamo il coach ci chiama per parlarci. 

"Ragazzi, questo discorso l'ho già fatto settimana scorsa ma vi ricordo che dopo le vacanze di natale avremo la partita più importante della stagione. Giochiamo contro la Cornwell e  anche se l'anno scorso li abbiamo stracciati quest'anno dobbiamo aspettarci di tutto. Come già vi ho detto hanno tolto la squadra femminile per concentrarsi su quella maschile" "Si coach ed io sono la testimonianza che è successo questo. Loro sono arrabbiati e dobbiamo aspettarci di tutto" "Esatto Hope, dobbiamo aspettarci di tutto. Se volete davvero vincere dovrete allenarvi anche durante le vacanze. Non avete spazio a casa? Bene, andate a correre, sollevate i cartoni d'acqua, prendete un pallone e correte palleggiando. Emulate gli esercizi che abbiamo fatto oggi e vinceremo. Confido in voi, so che siamo una squadra forte, unita ma tutto questo grazie all'impegno che ognuno di voi mette ogni giorno" Tutti facciamo di si con la testa e applaudiamo il discorso del coach Bolton. "Andate adesso" 

La giornata va veloce tra le lezioni di matematica e inglese. L'ultima ora con il professore di storia non è stata così pesante come al solito e alla fine non mi sono addormentata come l'ulti. 

Questa sera c'è la cena a casa Saltzman e sono un pò nervosa. Non so perchè, forse voglio solo piacere alla mamma di Jo o forse e solo la paura di rivangare il passato e stare male. 

Torno in stanza per riposarmi un pò prima di cambiarmi. Sono sola, le ragazze hanno il corso di teatro, così accendo la tv e cerco qualcosa da guardare. La testa viaggia e ripenso alla notte scorsa e sorrido. Penso proprio di amarla. Piano piano gli occhi si chiudono e mi addormento sognando Josie. 

Mi sveglia una cuscinata in faccia. Lizzie mi guarda contrariata e non capisco perchè. "Cazzo la cena" "Ma buongiorno Hope. Sono le 18 e anziché essere pronta te ne stai li a dormire!!" "Mi sto cambiando. Josie dov'è?" "Sta arrivando, forza muoviti" "Okay okay" Dopo poco ero pronta, vestita e profumata. Josie è tornata e si è cambiata solo la maglietta che si era sporcata a pranzo. "Non essere nervosa Hope, non hai motivo. Mio padre ti adora e lo stesso sarà per mia mamma" "A me basta che mi ami tu" Lizzie sbuffa "Basta con ste sviolinate o vomito. Mi è bastata l'immagine di te nuda con il tuo attrezzo di fuori questa mattina" "Lizzie eviterei di dirlo a mamma e papà questa cosa" 

Usciti dalla stanza ci avviamo verso l'entrata dove il preside Saltzman ci stava aspettando. "Ragazze siete pronte?" Diciamo di si. "Perfetto, allora andiamo" Arriviamo davanti ad una splendida casa, modesta ma elegante" Suoniamo e la porta di ingresso si apre. 

"ZIA?" 

MI PIACI PER CIO' CHE SEI (Hosie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora