Capitolo 10

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La mattina seguente mi svegliai prima della sveglia, così mi alzai dal letto, staccai la sveglia, mandai il "buongiorno" a Josie, feci una rapida doccia per risvegliarmi e per far rilassare il mio amichetto e sorridente scesi ad allenarmi con gli altri che nel frattempo si erano cambiati e mi stavano aspettando.

“Ragazzi, tra qualche giorno inizieranno le vacanze di natale e non voglio che vi fermiate perchè al rientro intensificheremo gli allenamenti. Dobbiamo battere solo la West Whisper e saremo in finale. Confido che ognuno di voi dia il meglio di sé in questa partita. La Cornwell sarà un osso duro da battere, ho sentito che hanno tolto la squadra femminile per concentrarsi su quella maschile e vincere la coppa”
“Coach se vuole posso far piangere di
nuovo quel frignone di Jake” “Kaleb anche se è stato divertente non scherziamo troppo perchè questa volta sarà dura” “Coach ma quest’anno abbiamo Hope con noi...una speranza in più per noi di vincere e una in meno per loro” “ah ah che sei spiritoso, che battuta ” “Già MJ… questa proprio te la potevi risparmiare” “Scusate ragazzi ahahah” “Ragazzi basta scherzare, concentrazione e cominciate con il riscaldamento” “SI COACH”

Fatto il riscaldamento iniziamo una partita e cerco di ascoltare tutti i consigli del coach e metterli in pratica. Le vacanze di natale le passerò a casa con i miei zii che probabilmente vedrò solo a pranzo e la sera.

Finito l'allenamento e fatta la doccia raggiunsi le ragazze a lezione di storia. Vidi che Josie seduta sola al suo solito posto che mi fissava. Raggiunta e seduta non sapevo sé salutarla
con un bacio o come al solito ma questo dubbio me lo tolse lei prendendomi le guance e avvicinandomi la faccia alla sua.

Lizzie e Camila ci guardarono shockate neanche avessero
visto un alieno entrare in classe con il cappellino e gli occhiali da sole. Anche la classe ci fissò e in particolare la ragazza che era a cena con Josie l’altra sera. Ignorai tutti e messo un
braccio intorno alla vita di Josie lasciai che si appoggiasse a me e ascoltammo la lezione.

Quando suonò la campanella per segnare la fine sapevo che sarebbero arrivate le due detective per essere aggiornate e infatti così fu.

“Che cosa cavolo è successo? Josie voglio una spiegazione!” “Lizzie non ho niente da dire e poi mica devo chiedere il permesso a qualcuno per baciare Hope...ecco guarda” e detto
questo mi bacia di nuovo ma stavolta ci mette anche la lingua. Arrossisco un pò, da dove viene tutto questo? “Hope?!” “Camila?!” “Non hai niente da dirmi? Cioè ti lascio che tu e
Gabriella tornate insieme e ti ritrovo a baciare una delle mie amiche? Voglio anzi pretendo una spiegazione” “Intanto ti calmi..sembra che abbiamo commesso un crimine e poi chi ti ha
detto che siamo tornate insieme io e Gabriella?” “Lei viene a cercarti qui...Chi le ha detto che eri qui? E poi la prendi e la porti non so dove e state per tanto tempo insieme, arrivi quasi in ritardo all’allenamento che non è da te lei ti bacia. Uscite insieme con la moto e andate a mangiare una pizza da sole. Non sono stupida, so fare due più due e fa ancora quattro quindi a meno che non sia successo qualcosa sta notte non capisco cosa stia succedendo!” “Beh in effetti hai ragione, potrebbe sembrare quello che hai detto ma non è così” Detto
questo mi alzo prendo per mano Josie per accompagnarla alla sua lezione e andare poi in palestra. “Ti spiegherò tutto ma ora devo andare. Tu e Lizzie avete l’ora libera come me, vediamoci tra quindici minuti in palestra” “Va bene ci vediamo li”

Lascio Josie a lezione e le do un bacio prima di andare a cambiarmi. Ho deciso di raccontare tutto a Lizzie e chiarire la situazione con Camila.
In palestra inizio a fare qualche peso quando vedo arrivare le due investigatrici. Non c’è nessuno quindi posso essere tranquilla e dire tutto. “Eccoci” “Adesso parla”

“Allora partiamo dal principio. Lizzie devo dirti una cosa che non devi raccontare a nessuno, giuralo.” “Lo
giuro sulla cosa più cara che ho ma ora parla” “Perfetto, mi fido di te. Camila sa tutto, anzi è stata lei ad avere l’idea. Io non sono un ragazzo Lizzie, io sono una ragazza” Lizzie non parlava, stava ascoltando e facendo delle facce che non riuscivo a decifrare “ Sono una ragazza intersessuale che ha finto per entrare nella squadra di basket e dimostrare quanto vale. Potresti dire che potevo andare in una scuola in cui c’è una squadra femminile ma devo dimostrare che una ragazza vale quanto un ragazzo e che può essere anche migliore a giocare. E poi devo battere la Cornwell. E’ stata la mia scuola e fino all’anno scorso anche
la mia squadra finchè non l’hanno tolta. Mi è stato detto che tanto non eravamo importanti come la squadra maschile e che avrebbero anche risparmiato. Capiscimi…entrare nella
squadra della tua scuola mi avrebbe permesso di avere una rivincita. Questa è la verità su di me, invece per quanto riguarda Gabriella non c’è molto da dire. Voleva tornare insieme e dopo aver chiarito che non sarebbe successo siamo rimaste amiche. Mi ha baciato lei e devo confessare che all’inizio ero un pò confusa e ho ceduto” “Ci sei andata a letto?!” “Si
Cam. Ma ti giuro che mi piace davvero tua sorella Lizzie e che non farei niente per ferirla. Le ho detto tutto stanotte quando ci siamo incontrate per caso al campo di allenamento e lei mi ha detto che già lo aveva capito. E’ davvero fantastica quella ragazza e spero di non perderla mai.”

Ci fu un minuto di silenzio in cui io e Camila aspettavamo una reazione da
parte di Lizzie che arrivò qualche istante dopo. Non disse nulla ma semplicemente mi abbracciò.

Quell’abbraccio valeva più di mille parole. “Deve essere stato davvero difficile tenere tutto questo per te e fingere. Non dirò niente a nessuno perchè mi piaci come persona ma fai del male a mia sorella e ti distruggo” “Non lo farei mai” “Bene, perchè non
parli con mio padre? Sono sicura che capirà e non ti vieterà di giocare” “Anche Josi me lo ha detto… ci devo pensare un pò” “Va bene ma quando sarai pronta noi ti accompagneremo” “Grazie ragazze”

MI PIACI PER CIO' CHE SEI (Hosie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora