Cap.4 "Incontri"

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"L'alba è vicina" constatò Virginia, scostando le pesanti tende blu notte che nascondevano l'ampia finestra. Aveva passato una lunga notte insonne, tormentata da terribili incubi che rappresentavano il suo incontro con il Burattinaio. Lei immaginava quell'uomo come un terribile mostro, e ne aveva paura. Nicholas non le aveva dato nessun'altra informazione su di Lui, perciò la sua mente fantasticava con i pochi dati che aveva. Ella osservò le lancette che ticchettavano sul grande orologio appeso alla parete di fronte al letto. Esse si muovevano lentamente, "troppo lentamente" pensò Virginia, mentre il sole, adagio adagio, sorgeva sulle grandi praterie su cui si affacciava la sua camera. Un leggero bussare richiamò l'attenzione della ragazza. Si diresse verso il punto in cui aveva udito bussare, la finestra. La aprì e...si ritrovò nella stanza tre strani individui.

-Ciao- esordì uno di loro. Era basso di statura, indossava una calzamaglia opaca decorata dai colori sgargianti e una camicia aderente; calzava stivali dalla punta appuntita e i capelli color paglia erano coperti da un berretto dagli stessi colori vivaci della calzamaglia.

La ragazza e il ragazzo che lo accompagnavano erano tra loro uguali. Gli occhi color nocciola, i capelli color biondo ramato, la statura alta e slanciata e la carnagione nivea erano i medesimi. La ragazza portava i lunghi capelli ramati raccolti in una elaborata acconciatura, ornati da piccole perle, indossava un corsetto e un cinturino da cui pendevano dei pugnali , una leggera veste celeste dai ricami dorati, che arrivava al ginocchio, e calzava degli stivaletti del medesimo colore. Mentre il ragazzo portava i capelli fino alle spalle, indossava un'elegante camicia bianco candido e dei pantaloni, alla cintura pendeva la fodera di una spada e sulla spalla portava arco e faretra, calzava degli stivali neri.

-E voi chi sareste?-chiese intimorita Virginia.

-Tu chi saresti!-rispose aggressiva la ragazza, portando la mano ai pugnali.

-Calma sorellina. Tranquilla.- disse il ragazzo e poi, rivolgendosi a Virginia, aggiunse- Io sono Eltas, lei è Vëannë e siamo nobili 'Liosalfar', Elfi della Luce, mentre il nostro amico si chiama Collin ed è uno Gnomo.

-Cosa? Uno Gnomo e degli Elfi??-esclamò incredula Virginia.

-Sì...ma tu chi sei?-chiese lo Gnomo.

-Sono Virginia...solo Virginia.-ripeté, marcando sulla parola "solo".

-Che ci fai qui?-chiesero i due Elfi all'unisono.

-Ecco...io...-cominciò Virginia, lievemente imbarazzata.

Ma non concluse la frase, parole che rimasero sospese nel vuoto poiché nessuno, neppure la stessa Virginia, stava prestando attenzione, erano tutti concentrati sul nuovo venuto. Nicholas era entrato silenziosamente, allarmato dai rumori, ed ora era appoggiato ai cardini della porta e stava fissando in cagnesco gli Elfi e lo Gnomo. Questi al suo arrivo si erano messi in posizione da combattimento, chi estraendo la spada, chi i pugnali e chi una mazza.

-Bene, bene. Ci rincontriamo Elfi e Gnomo.- disse Nicholas, quasi sputando le parole "Elfi" e "Gnomo".

-Cavaliere d'Ombre. Sai perché siamo qui.- disse Vëannë.

Nicholas annuì e sussurrò:

-Per uccidermi.

Virginia guardava le due fazioni, prima gli Elfi e lo Gnomo e poi Nicholas, stupita, un'emozione che da qualche ora provava spesso. Perché quelle creature volevano Nicholas morto? Forse perché serviva Lui? Era confusa: quegli Elfi si erano definiti 'Liosalfar', quindi dovevano servire la Luce e non uccidere qualcuno. Si riscosse dai quei pensieri e vide che le due parti stavano combattendo. Rimase pietrificata per qualche attimo e poi fece l'unica mossa che in quel momento le pareva sensata, per la quale negli anni a venire si diede della sciocca,...si intromise nella lotta. Rischiò di essere colpita da una freccia ma Nicholas la deviò con la spada. Incrociò il suo sguardo e lo ringraziò.

-Smettetela!- mormorò Virginia.

Nessuno le diede ascolto. La battaglia irrompeva attorno a lei. Spade che cozzavano tra loro, mazze che spaccavano il mobilio e frecce che sibilavano veloci.

-Basta!!!-urlò a squarciagola Virginia. Un vento, venuto da chissà dove, fece cadere gli Elfi; un ramo della quercia irruppe dalla finestra e acchiappò lo Gnomo; Nicholas rimase incollato al pavimento, senza potersi muovere. Questi eventi fuori dal comune durarono qualche secondo, poi Virginia rivoltò gli occhi e scivolò al suolo, svenuta, proprio quando arrivarono i rinforzi degli Elfi. 

Luce nell'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora