Cap.11 "In trappola"

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Virginia era legata ad una sedia. Si era svegliata già così e, anche se aveva cercato in tutti i modi di liberarsi, i suoi sforzi erano stati vani, perchè le spesse corde si stringeva sempre di più, e ci aveva rinunciato da un bel po'. Non riusciva a capire dove si trovasse: era in una stanza illuminata dalla fioca luce di una candela, che stranamente non si consumava mai, le pareti erano di pietra grezza, non c'erano finestre ma solo un'unica piccola porta. Era molto lontana dal palazzo reale del Regno di Eldiocër, lo percepiva. Purtroppo...non sapeva nemmeno dove fossero i suoi amici. Quando aveva ripreso conoscenza si era ritrovata lì, senza nessuno accanto a sé. Improvvisamente, la porta si aprì e fece il suo maestoso ingresso il Burattinaio.

-Ti sei svegliata, vedo.- disse con la sua voce sibilante.

-Dove sono? Dove si trovano i miei amici? Stanno bene? Perché mi hai rapita? A cosa ti servo?-domandò la ragazza, tutto d'un fiato.

-Oh, quante domande...I tuoi amici stanno bene, per ora, ma questo dipende da te. Per quanto riguarda il tuo ruolo nel mio piano...-sogghignò.

Virginia si agitò sulla sedia, le corde le ferivano la pelle, lacerandola. Il Burattinaio schioccò le dita, le corde si sciolsero e caddero a terra, mentre la ragazza si massaggiava i polsi arrossati.

-Sei una Venée. Le Venèe sono esseri fatti di magia pura, sono La magia. Ma la magia è costituita sia di Luce che di Oscurità, sia del cosiddetto "Bene" e del "Male". Queste forze hanno cariche opposte che si neutralizzano a vicenda, se sono in ugual quantità.- spiegò Lui.

-Questo cosa c'entra?-lo interruppe la giovane, frustrata.

-Pazienza, pazienza. Come stavo dicendo...tu, fino ad ora, hai utilizzato solo la parte "migliore" di te...io ti insegnerò la tua parte...più oscura!-concluse.

-Perchè?-chiese Virginia, rabbrividendo.

Il Burattinaio non rispose e si stava dirigendo verso la porta, quando Virginia lo prese alla sprovvista, ponendo la domanda:

-Ma...tutti ti chiamano il Burattinaio oppure Lui...ma qual è il tuo vero nome?

-J...è la prima lettera del mio nome.- rispose Lui, dopo un breve attimo di esitazione, e se ne andò prima che Virginia potesse chiedergli qualcos'altro. 


Stanza, luogo sconosciuto

Mentre Virginia rimuginava su quel che gli aveva rivelato "J", Nicholas, Vëannë ed Eltas si destarono. Erano legati a delle sedie con corde, come quelle che poco tempo prima stringevano e ferivano Virginia. Ed eccolo, appena uscito dalla stanza che fungeva da prigione per Virginia, il Burattinaio. Sotto il mantello che gli celava il viso, sorrise alla vista di Nicholas.

-Bene, bene. Nicholas.- sussurrò Lui, avvicinandosi al ragazzo.

-Dov'è Virginia?-domandò Nicholas, ansimando per lo sforzo di slegati dalle corde.

-Oh, da qualche parte qui...in un'altra stanza.- rispose vago "J" e poi continuò-Perchè mi hai tradito, ragazzo? 

Nicholas abbassò lo sguardo, lasciando che i capelli corvini gli coprissero il volto, non aveva il coraggio di rispondere. Passarono i secondi, i minuti, ma dalla bocca del ragazzo non fuoriuscì suono.

-Molto bene, allora. Ricorda che sono stato io a renderti ciò che sei adesso, io ti ho accolto quando tua madre è morta e tuo padre era in prigione. Tu non sei nulla senza di me, Nicholas!-disse con rabbia Lui ed uscì.

Negli occhi di Nicholas si formarono delle repentino lacrime che scivolarono sulle gote, sino a cadere sul pavimento. I due Elfi, che avevano taciuto fino a quel momento, iniziarono a tempestarlo di domande insensibili:

-Quindi Lui é il tuo tutore? Tua madre è morta? È vero che tutto quello che sei te lo ha insegnato Lui?

Nicholas annuiva debolmente, "Dopotutto, il Burattinaio ha ragione, non son niente senza di lui", rifletteva. Vëannë ed Eltas cominciarono a confabulare tra loro, bisbigliando e dimenandosi sulle sedie.

-Ragazzi, dobbiamo trovare Virginia.- annunciò Nicholas, determinato a dimostrare che Lui forse sbagliava.

-Ma come facciamo? Siamo legati ad una sedia con delle corde stregate, impossibili da allentare.- ragionarono gli Elfi, all'unisono.

Avevano ragione, erano in trappola. 

Luce nell'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora