Capitolo 24 "Discussioni"

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Sì svegliò così, con quel ricordo che le rimbombava nella testa. Ora aveva le risposte alle domande che da tempo le impedivano di prender sonno, ora sapeva la verità, sapeva chi era, chi era stata. Tutto aveva un senso, tutti i tasselli di quel puzzle complicato erano stati finalmente sistemati al proprio posto. Aprì gli occhi che finora aveva tenuto chiuso, troppo frastornata da quello che aveva scoperto.

-Ben svegliata, cara sorella.- disse beffarda una voce che, purtroppo, conosceva fin troppo bene.

Si girò in direzione della Regina degli Elfi, Annael, la sorella di Elsie. Ella cominciò a parlare, ma per Virginia era solo un brusio di sottofondo, non le importava quello che stava dicendo, non riusciva a concentrarsi dopo quello, perciò, si osservò intorno. Si trovava in una stanza microscopica, ovunque erano accatastate casse di legno, l'intonaco delle pareti si stava sgretolando e ben presto non sarebbe rimasta traccia del suo passaggio; era adagiata su un giaciglio di paglia, dappertutto c'era odore di fieno e di chiuso. Virginia sorrise quando vide Nicholas, Eltas e Vëannë incolumi, anche se ognuno di loro aveva un mostro che puntava contro la loro gola un pugnale. Vëannë aveva delle fasciature a coprire la ferita, era stata medicata del tutto e sembrava riposata.

"Per quanto tempo sono stata immersa nei ricordi?" si domandò Virginia.

-E così... Mi vuoi prestare attenzione? Sembri proprio Elsie quando ti comporti così, mia cara Virginia.- esclamò Annael.

-Dove siamo?-chiese, ignorandola, Virginia.

-Ah, non sei nelle condizioni di porre domande. Comunque, voi tre non uscirete vivi di qui, quindi, ci troviamo in una stalla, lontani dalla vostra adorabile casetta, lontani dalla civiltà in generale. Nessuno vi potrà aiutare.

-In una stalla? Ti senti bene, Annael?-chiese Virginia, guardando costantemente i suoi amici. 

Non avrebbe permesso a nessuno di torcere loro anche solo un capello.

-Meravigliosamente. Perchè?-domandò la Regina, confusa, con la fronte corrugata.

-Oh, semplicemente non credevo che una stanza così piccola potesse contenere il tuo ego smisurato. Evidentemente mi sbagliavo, sei riuscita ad entrare dalla porta! Sono sbalordita. Mi preoccupo per la tua salute, sorellina.- rispose Virginia, con la voce impregnata di sarcasmo.

Annael era rossa d'ira, trasudava rabbia e stizza da tutti i pori, la ragazza si concesse di sollevare gli angoli della bocca, in un sorriso soddisfatto.

-Tipico di te! Stai per morire e lanci una delle tue frecciatine!

Virginia non si trattenne più e scoppiò a ridere, allora Vëannë, con la fronte talmente aggrottata da sembrare una sessantenne, domandò:

-Ma cosa diavolo sta succedendo?

Annael e Virginia si guardarono e sospirarono all'unisono.

-In pratica Virginia è la reincarnazione della mia defunta sorella Elsie.-rispose la Regina, lasciando a bocca aperta i due Elfi.

Virginia si mise a raccontare tutto quello che aveva scoperto in quelle sue "sessioni", a due Elfi sempre più sgomenti, mentre Nicholas rimase impassibile e la ragazza capì il motivo.

Lui sapeva, aveva sempre saputo.

-Come l'hai scoperto e perchè non me lo hai raccontato?-chiese alla fine, con la voce che rasentava la rabbia.

Nicholas non rispose, guardava un punto indefinito, gli occhi apatici. Annael lo scrutava carica di aspettativa ("per quale motivo poi?") e Vëannë ed Eltas che aspettavano con il fiato sospeso.

-Annael è mia madre.

Stavolta fu il turno di Virginia di rimanere sorpresa (anche di Vëannë ed Eltas, però loro si stupivano per tutto come dei bambini davanti ad una nuova serie televisiva).

-No, non è possibile, io ho visto tua madre e non era Annael!

-Ricordi modificati, risposta semplice. Io volevo che vedessi il passato di Nicki e quindi ho chiesto aiuto a James. Nicki ha sempre saputo tutto, era in accordo con me, non è mai stato tuo amico.

La ragazza si prese la testa fra le mani e la scosse violentemente.

-No, no, no. Non è possibile.

-Non sei mai stata tu ad avere il controllo, sono sempre stata io.- infierì Annael.-Non hai imparato nulla vedendo i ricordi di Elsie?

-Voglio restare da sola con Nicholas. Ora.- impose Virginia.

-Non sei in...-

Bastò uno sguardo di Nicholas per far cambiare idea alla Regina.

-D'accordo. Voi,-disse indicando i due Elfi e i mostri. -uscite.

Nicholas rimase da solo al centro della stanza, distante da Virginia, con il capo rivolto verso il terreno.

-Perchè? Perchè mi hai tradita? Pensavo che fossimo amici, più che amici. Quel bacio non ha significato niente per te? Perchè sei dalla parte di Annael? Lei è crudele, malvagia, non le interessa di niente e di nessuno all'infuori di se stessa!-sbraitò la ragazza.

Silenzio.

-Tutte quelle avventure vissute assieme? Io e i gemelli non contiamo nulla per te? Sei proprio come Adanedhel!

-Sono la sua reincarnazione, è naturale. Tu sei identica a Elsie, se è per questo.- intervenne finalmente il ragazzo.-Che avrei dovuto fare? Eh, sentiamo? Annael è mia madre, devo per forza darle ragione ed obbedirle. Solo perchè tu hai abbandonato i tuoi genitori non vuol dire che lo debba fare anch'io!

-Sei ingiusto! Si dà il caso che sia stato tu a rapirmi, non sono venuta di mia spontanea volontà! Sei così spregevole, un doppiogiochista coi fiocchi, lo devo ammettere, l'essere più...-

Si fermò a pensare ad un aggettivo adatto, dispregiativo, offensivo, che lo avrebbe sicuramente ferito.

-Ed è per questo che mi ami.

I suoi pensieri si bloccarono. Osservò il ragazzo di fronte a lei che ora la stava guardando negli occhi. Nero contro blu. Blu nel nero. Pozzi profondi entrambi, stessa intensità, stessa passione, stessa tristezza, stessa malinconia. 

Stesso amore.

Nicholas le si avvicinò, lentamente, le si inginocchiò davanti, le prese il volto tra le mani e sussurrò, indicando la porta con lo sguardo:

-L'hai detto tu che sono un bravo doppiogiochista.

-Come posso fidarmi?-mormorò Virginia, ammaliata dal ragazzo.

-Fidandoti.

La baciò e il tempo si arrestò, danzando attorno alla coppia in un vortice di emozioni contrastanti.

-L'hai detto tu che è tua madre, come posso crederti? Io...-

Nicholas le posò delicatamente un dito sulle labbra, zittendola, e poggiò la fronte sulla sua.

-Puoi credermi perchè noi siamo Virginia e Nicholas. Adanedhel e Elsie. Noi ci siamo sempre stati l'uno per l'altro, e ci saremo anche adesso.- le disse dolcemente.

-Mi devi delle spiegazioni, lo sai vero?

-Tutto a tempo debito. Per ora ti dirò solo questo...-

Unì nuovamente le loro labbra.

-Quel bacio ha significato tutto per me.

Luce nell'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora