Cap.16 "Voci"

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Virginia annaspò in cerca d'aria.

"Non è possibile, tutto questo non sta accadendo realmente. Stai sognando!", si ripeteva; serrò le palpebre ma quando le riaprì non era cambiato nulla, tutto era come prima. Si trovava in una stanza completamente lucida e di un bianco accecante, non c'era nulla attorno a lei, nè una porta nè una sedia...Era nel vuoto più assoluto. Avvilita, si sedette a terra stringendo le gambe contro il petto. Era claustrofobica e, anche se quella stanza era tutto il contrario di essere piccola poichè era infinita, quello spazio la soffocava, più rimaneva lì più il suo cuore pulsava dolorosamente chiedendo ossigeno.

-Cosa vuoi da me?-urlò disperata Virginia.

Silenzio. "Perchè non mi risponde? So benissimo che mi sta spiando anche ora..."

-Vieni fuori razza di villano! Non ho mai conosciuto qualcuno più sleale, doppiogiochista e opportunista di te!

Una calda risata riempì la camera.

-Non affermavi di amarmi?-chiese la voce, schernendola.

-Io ero innamorata dell'immagine che avevo di te ed era assolutamente errata.- rispose gelida la ragazza.

La voce si zittì per un po' e poi aggiunse:

-Non è ancora ora, non sei ancora pronta. Torna pure al tuo libro...

La ragazza sentì il mondo vorticare attorno a lei, l'aria appesantirsi mentre la sua testa diveniva sempre più leggera... Aprì gli occhi e si guardò intorno spaesata. "Dove sono stata? Chi era quella voce e perchè mi sembrava familiare?" si arrovellava il cervello alla ricerca di una risposta razionale ma inutilmente. Non riuscendo più a rimanere da sola con i suoi pensieri, uscì dalla biblioteca in cui si era assopita; la casa era in fermento: Eltas si affaccendava in cucina preparando la colazione, Nicholas vagava per le stanze incerto e Vëannë affilava le sue armi. Virginia si avvicinò alla stanza adibita a cucina ed Eltas le mise davanti tutte le prelibatezze che aveva preparato, dalle frittelle fritte alla torta di mandorle.

-Venite! La colazione è pronta, chi c'è c'è, chi non c'è non c'è!-detto questo si ingozzò di pancake.

Vëannë e Nicholas li raggiunsero affamati ma Virginia, a cui si era formato un nodo nello stomaco, guardava i suoi amici divorare tutto il cibo, il cui solo odore la nauseava; nessuno si accorse di ciò.

-Come procediamo?-domandò Vëannë, appena ingollato l'ultimo boccone-Non possiamo lasciare la Regina in balia del Burattinaio!

-Prima di tutto la Regina è potente e si sa benissimo proteggere da sola. Secondo...ho un piano!-la contraddì Nicholas.

L'Elfa lo studiò in cagnesco ma poi fece un cenno, invitandolo a proseguire.

-Il Burattinaio ha un esercito gigantesco dalla sua perciò l'unico modo per sconfiggerlo è il fattore sorpresa. Potremmo benissimo intrufolarci dentro la sua dimora, conosco un incantesimo che fa al caso nostro, poi, una volta dentro, farò apparire un portale che trasporterà le truppe della Regina dal suo castello a quello di Lui. Quindi, innanzitutto contattiamo la Regina.-spiegò facendo apparire una mappa del Regno di Valsevia, carta e penna.

La cartina mostrava un territorio vastissimo, prati verdi e vette elevate, confini e capitali, e Virginia si perse a studiarla, si riscosse solamente quando Vëannë le diede un leggero colpetto sulla spalla e le mimò "Vieni" con le labbra. Mentre Nicholas ed Eltas discutevano sul piano, la ragazza seguì l'Elfa che la guidò fuori dalla camera, fino ad un luogo appartato.

-Voglio sapere che cos'hai.- ordinò Vëannë, appena ebbe chiuso la porta. 

Virginia la guardò interrogativa, a cosa si stava riferendo?

-Non fare la finta tonta, lo sai benissimo. Sto parlando di Nicholas.- rispose l'Elfa, roteando gli occhi.

Virginia arrossì, come ogni volta che lo si nominava, ma subito si ricompose.

-Non so veramente cosa tu mi stia dicendo.

-Sto parlando di come arrossisci appena senti il suo nome, di come lo guardi, perchè non pensare che non me ne sia accorta, gli fai gli occhi dolci!, di come non credi a quello che dico quando sostengo che lui sia malvagio quanto il suo padrone...

Avrebbe continuato se Virginia non l'avesse bruscamente interrotta.

-Ex padrone. Ora sta con noi.- precisò irritata-Come faccio a crederti dopo che ho visto con i miei occhi che non è perfido?! Eh, non mi rispondi? Anche tu lo sai anche se affermi il contrario. Lui è una vittima tanto quanto te, Eltas, tua sorella e i tuoi genitori. Quindi, non ti permettere mai più di infamare Nicholas, nè davanti a me nè con nessun altro. Sono stata chiara?

Ora era arrabbiata, aveva perso il controllo, era furiosa; le sue pupille diventarono incandescenti e neanche tutti gli sforzi dell'Elfa servirono a staccare il suo sguardo da quello della ragazza, era come incastrato. Improvvisamente, tutti i pensieri di Vëannë sparirono facendo spazio ad un'unica frase, incisa a caratteri cubitali nella sua mente:

Virginia ha ragione, Nicholas è dalla nostra parte.

-Cristallino.- rispose Vëannë.

Il suo volto era apatico, granitico, gli occhi svuotati da ogni emozione. Virginia pensò un solo comando:

Sparisci dalla mia vista.

E l'Elfa eseguì, senza che l'ordine venisse pronunciato a parole, non occorreva, Virginia comandava la sua mente. Una volta lasciata sola, la ragazza scoppiò a piangere, quello che aveva fatto a Vëannë aveva ferito anche lei stessa. E perchè? Perchè l'aveva fatto? Per Nicholas, per se stessa o...?

Delle parole le bruciarono nella mente, solo che non erano sua, non le avrebbe mai pensate, erano una presentazione.

Ora sei come me. So come mi definiresti, un mostro senza cuore, ma io tengo a te e tu imparerai che non ci si può fidare degli Elfi e di Nicholas. Puoi affidarti a me, però. Sarò la tua spalla, io ci sarò per te e tu ci sarai per me. Non vedi cosa ti stanno facendo? Stai perdendo te stessa, venendo con me potrai ritrovarti e potrai ritrovare me. So che farai la scelta giusta, dopotutto hai sottomesso la 'Liosalfar' per me! Per me!

Una voce si fece prepotentemente spazio nella sua mente, schiacciando la sua coscienza, facendo rimpicciolire Virginia stessa, deridendola. La ragazza appoggiò una mano alla parete, cercando sostegno, con la testa che scoppiava.

Cosa stava diventando?

Luce nell'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora