Capitolo 27 "Inspira. Espira."

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-Esigo delle spiegazioni!- esclamò Virginia.

-Tutto a tempo debito, mia cara. Ora dobbiamo organizzare il funerale di N-Nicholas e il processo di Eldàrr.- rispose la Regina, lasciandosi scappare un singhiozzo sul nome di suo figlio.

-Io... occupatene tu, Annael. Se avrai bisogno di me, mi troverai nella mia stanza.

Virginia se ne andò impettita. Non voleva preparare il funerale di Nicholas, non poteva farlo, non ci riusciva. Seppellire Nicholas avrebbe significato dirgli "addio" per sempre e la ragazza non riusciva ancora a capacitarsi di quello che era accaduto, non voleva accettare il fatto che Nicholas se ne fosse andato e che, questa volta, non sarebbe mai più tornato. Corse per i corridoi, gli stessi che qualche giorno fa aveva percorso assieme a Nicholas per scappare dal Consigliere impazzito. Tutto quello che era successo era una follia.

Perchè? Perchè quell'Elfo l'aveva ucciso? Semplice, vendetta. Una colpa che si era riversata sulla persona sbagliata poichè, sì, Nicholas aveva rapito Idral, ma lei stava bene, non le era stato fatto alcun male. Ma poi perchè Nicholas l'aveva sequestrata?

Idral è viva e vegeta, proprio qui, nel castello.

Proprio qui, nel castello. Nel castello. 

Le parole del ragazzo le rimbombavano in testa, come un allarme che cercava di avvertirla, di metterla in guardia. Ma da cosa?

La ragazza raggiunse la propria camera, rifugiandosi al suo interno, e si lasciò cadere stremata sul letto. Chiuse gli occhi e il profumo del ragazzo, che ancora impregnava le narici, le riempì il naso: un aroma di arance. Fu come averlo accanto, potè quasi sentire la sua presenza.

Vivì.

A Virginia venne da piangere ma non aveva più lacrime, tutte versate in quegli ultimi tre giorni. Settantadue ore da quando Nicholas non c'era più. Lei aveva detto "ti amo" per la prima volta in vita sua ed era Nicholas il destinatario, forse non le aveva neppure sentite visto che stava morendo. Virginia sentì dentro di sè montare una rabbia così forte da logorarla, il cervello non ragionava più, tutto era così confuso. 

Era furiosa

Furiosa con Eldàrr perchè aveva ucciso il ragazzo che amava, con la vita perchè era ingiusta, con il destino che si era sbagliato di grosso. Elsie ed Adanedhel non erano evidentemente destinati a stare insieme. Ci avevano provato quando erano in vita ma niente, avevano tentato come Virginia e Nicholas ma nulla! Ogni volta fallivano. La felicità non era contemplata per loro. Poi era arrabbiata con Nicholas perchè l'aveva lasciata, perchè non era più al suo fianco ad alleviare il dolore delle scoperte che faceva quasi ogni giorno, o che non faceva. Non sapeva ancora bene l'intera situazione ed era frustrata. Perchè tutte a lei, cosa aveva fatto di male? Trovare l'amore e poi perderlo così, da un giorno all'altro, è peggio di qualsiasi sentimento che Virginia aveva mai provato. Neanche dopo aver scoperto che i suoi genitori le avevano mentito sin dalla sua nascita era stata così. Sentiva un dolore sordo nel petto, nel cuore, come se una parte di lei fosse stata brutalmente strappata via; e infatti era proprio così. Non riusciva a dormire, a mangiare, a provare qualcosa che non fosse dolore, sconforto.

Strinse forte gli occhi, inspirando il buon odore di arance.

Inspira.

Espira.

Stava lentamente e dolorosamente morendo dentro. Niente, ora che non c'era più lui, l'avrebbe fatta stare meglio. Forse solo la verità.

-Virginia.- la voce calda della Regina riempì la stanza.- Vuoi conoscere tutto?

La ragazza aprì gli occhi di scatto, annuendo vigorosamente, mentre si rizzava a sedere.

-Dopo la morte di Elsie e di mio marito, caddi in preda ad uno sconforto momentaneo, non sarà durato più di una settimana, ma mi ripresi velocemente perchè il mio popolo aveva bisogno di me. Capii solo allora di essere stata abbastanza maligna nei confronti degli Elfi e, perciò, cercai di rimediare...-

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