Cap.8 "Viaggi nel passato"

12 6 0
                                    


9 gennaio 2005

Virginia si ritrovò in una stanza d'ospedale, completamente spaesata. Osservò il calendario appeso alla parete. Anno: 2005. Com'era possibile? Prima si trovava nel 2020 ora nel 2005! Che stesse sognando? Udì un bambino piangere e solo allora si accorse di non essere sola nella stanzetta. C'era un bambino che veniva coccolato dalla propria mamma mentre un'infermiera chiedeva:

-Che bel bambino! Come lo chiamerà, signora?

La mamma aveva dei capelli corti e ricci, d'un bel nero corvino con delle ciocche argentee, e la pelle candida. Il bambino che teneva in braccio era un esserino piccolo dalla carnagione identica alla madre. Virginia cercò di richiamare la loro attenzione ma nessuno sembrava accorgersi di lei.

-Nicholas. Nicholas Ross.- rispose dopo un po' la donna.

Virginia rimase scioccata, poi tutto si fece buio...

4 ottobre 2007

Virginia aveva la nausea. Si premette una mano sulla bocca e deglutì forte. Superato il momento di stordimento iniziale, la ragazza si guardò attorno, incuriosita. Questa volta si trovava in una stanzetta spoglia, la carta da parati si era quasi staccata dalle pareti, un tavolino, al centro della camera, aveva una gamba spezzata. Un uomo entrò precipitosamente, afferrato un cappello e un logoro cappotto dal tavolo. Era alto e slanciato, aveva una carnagione abbronzata, leggermente dorata, gli occhi castani grandi ed espressivi, il naso adunco. Una giovane donna comparve sulla soglia della porta, in vestaglia e con un bambinetto, che giocava con un pupazzo di orsacchiotto, per mano.

-James! Non puoi occuparti di una missione, hai un bambino di due anni con cui devi stare.-strillava la donna.

Aveva i capelli più lunghi e gli occhi circondati da scure occhiaie, ma Virginia la riconobbe: era la mamma di Nicholas.

-Linda, ho promesso a Lui di portare a compimento la missione. Non posso deluderlo, metterei in pericolo te e il piccolo.- rispose l'altro e aggiunse-Tornerò presto. Te lo prometto. Non posso tardare o gli Elfi si sposteranno e io devo intercettarli.

La scena sfumò, ora sembrava di osservare una vecchia fotografia sbiadita dalle varietà di grigio.

Luce nell'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora