Capitolo 8

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"Chi sei?" chiedo tremante.

Cosa ci fa un estraneo a casa mia?

Come ha fatto a entrare?

Il ragazzo sconosciuto sorride. Un bel sorriso.

"Sono Christian" dice tranquillo.

"Cosa ci fai a casa mia? Vuoi che chiami la polizia?" dico restando immobile.

Non so che fare.

Perché è entrato in casa mia?

"Io abito qui, potrei farti la stessa domanda"

È pazzo.

"Ti confondi, questa è casa mia. Come hai fatto a entrare?" dico nervosa.

Non sembra avere cattive intenzioni, ma mi tengo pronta a tutto.

Potrebbe farmi del male.

"Ti ripeto che abito qui" chiude gli occhi verdi per un attimo e poi li riapre.

Ha dei bei lineamenti, un bel viso.

"Vuoi che chiami la polizia?" inizio a spaventarmi.

Fa sul serio?

Si mette a ridere e mi guarda.

"Devvero vuoi chiamare la polizia?"

Mi sta prendendo in giro?

"Sto parlando con uno sconosciuto che è entrato a casa mia e dice di abitare qui, certo che voglio chiamare la polizia"

Lui sospira e poi sorride ancora.

"Come vuoi Tamara"

Oddio, conosce il mio nome.

"Come fai a sapere che..."

"Te l'ho detto, abito qui" mi interrompe.

Son confusa, lui non può abitare davvero qui. È una casa singola, non un palazzo.

Non lo ho mai visto prima d'ora.

"Ma... Come..."

"Tu credi nei fantasmi?"

Lo guardo in modo strano. Perché una persona dovrebbe farmi una domanda del genere?

"Certo che no"

"Bene, dovresti iniziare a farlo"

"E perché?"

Lui sembra esitare, mi guarda negli occhi e dopo interminabili attimi dice qualcosa

"Perché io sono morto trentadue anni fa"

Rimango ferma a guardarlo.

Deve essere per forza un pazzo.

Afferro la statuina di marmo dal comodino e gliela scaglio contro.

Niente.

Non ha toccato niente, è passata attraverso la sua faccia senza toccarlo.

Il soprammobile cade a terra dietro di lui producendo un rumore sordo.

Mi guarda e si mette a ridere.

"Volevi farmi morire un'altra volta?"

Resto immobile terrorizzata.

No, no, non è possibile.

Mille pensieri affollano la mia mente confusa.

Inizio a correre verso le scale in preda alla paura, lasciandolo alle mie spalle.

Sento il piede che scivola e poi tutto diventa nero.

Siamo solo ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora