Capitolo 17

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"Cosa mi metto cosa mi metto?!" dico frugando nel mio armadio, alla ricerca di qualcosa di carino da indossare quella sera.

Questo no, questo è troppo pesante, questo è troppo corto...

Ad un tratto scorgo un abito bianco, ma certo! Quel vestito bianco che avevo comprato con Lucia!

Lo tiro fuori e lo indosso, non lo ricordavo così bello.

Infilò un paio di collant color carne e faccio una giravolta davanti allo specchio, perfetto, sono pronta.

"Wow" dice una voce alle mie spalle.

"Chris, come sto?" dico voltandomi.

Ha la bocca socchiusa e mi sta fissando.

"Sei... Sei... Wow" sorride e diventa rosso "Ti sta d'incanto"

Mi infilo un paio di tacchi neri.

"Sbaglio o lo hai già visto?" "Non sbagli" mi rivolge un sorriso.

"Dove... Stai andando?" chiede socchiudendo gli occhi.

"Al compleanno di Andrea, quel mio compagno di classe... Non ricordi?"

Guarda il pavimento "Ah... Già"

"Tutto bene?" "Si..." risponde distratto.

"Scusami ma sono in ritardo" dico guardando l'ora sul cellulare "Io vado" mi rivolgo a lui con un sorriso.

Scendo le scale e salgo sulla mia auto.

Appena arrivata noto che la "casa" dove Andrea avrebbe svolto la sua festa era più una villa stracolma di gente, con tanto di gradinata davanti al portone d'entrata e giardino.

Parcheggio e mi dirigo dentro.

"Tami!!" urla Lucia vedendomi.

È fasciata in un abito largo color blu notte "Hai messo il vestito fantastico!" "Già" sorrido.

La stanza è piena di gente e la musica è a volumi altissimi.

"Daaai, andiamo un pò a divertirci" dice Lucia trascinandomi nella folla.

Mi guardo intorno, sembrano tutti già ubriachi.

Una ragazza con un succinto abito nero si muove in modo goffo mentre un ragazzo le cinge i fianchi con le mani.

Chiudo gli occhi per un attimo, assaporando l'atmosfera, il mio corpo che balla da solo, come dotato di vita propria.

Sento il calore che emanano le persone intorno a me, e l'odore nauseabondo dell'alcol.

Riapro gli occhi quando sento due mani avvolgermi la vita.

"Sei stupenda stasera" dice Andrea, avvicinandosi a me.

"Auguri" dico voltandomi verso di lui, ignorando il suo complimento.

Come avrà fatto a trovarmi in mezzo a tutta questa gente?

"Ti piace la festa?" dice nel mio orecchio per sovrastare il suono della musica.

Faccio un cenno con la testa, mentre i suoi occhi nocciola mi scrutano.

Si vede che ha bevuto un pò, i suoi capelli scuri sono scompigliati e puzza di alcol.

"Andiamo fuori a prenderci una boccata d'aria?" propone dopo qualche istante, faccio un'altra volta un cenno con la testa e ci avviamo verso l'uscita, facendoci strada tra la gente.

Appena fuori ci sediamo sui gradini davanti all'entrata.

Noto che la camicia che indossa è aperta fino a metà petto, dando spettacolo dei suoi pettorali.

''Ho preso due drink, ne vuoi uno?" dice porgendomi un bicchiere, accetto e bevo.

"Certo che la villa che hai noleggiato è fantastica" dico guardandomi intorno.

"Vero?"

Annuisco e mi sistemo la gonna del vestito.

"Ah, prima di dimenticarmi" dico frugando nella borsetta e tirando fuori un pacchettino blu "il tuo regalino"

Mi sorride e apre il regalo in modo goffo, come un bambino.

"Che carino" dice alzando al cielo il braccialetto che gli ho regalato.

Avevo visto questo braccialettino semplice, decorato con dei bulloni argento e ho pensato che sarebbe stato perfetto per lui.

Indossa il braccialetto, tutto soddisfatto e sorridente "Sei una delle poche persone che mi hanno regalato qualcosa, gli altri sono venuti qui solo per la festa"

"A me piace fare i regali, e poi mi sembrava adatto a te" mi rivolge un sorriso un po storto "Grazie" dice. Rispondo ricambiando il sorriso.

"Ti va un altro drink?" chiede "Certo"

Si alza e dopo qualche istante torna con due bicchieri.

Bevo tutto, sentendo la gola bruciare.

Inizio a sentire il calore dell'alcol che mi entra in circolo, facendomi girare lievemente la testa per qualche istante.

"Mi piaci vestita così, sei attraente" sussurra avvicinandosi a me "in realtà lo sei tutti i giorni"

Mi sento un pó a disagio, ma nonostante tutto sono anche lusingata da quei complimenti.

Mi poggia una mano sulla gamba, facendomi sussultare.

"Io ti piaccio?" domanda e prima che potessi dire qualcosa lui si avvicina al mio orecchio e sussurra "Tu mi piaci"

Mi volto verso di lui. Non si può certo dire che sia un brutto ragazzo: capelli scuri, occhi nocciola, viso ben fatto e fisico da palestrato.

E come se non bastasse era pieno di soldi e simpatico.

Mi mette una mano tra i capelli e si avvicina pericolosamente al mio viso.

"Cosa stai...?" non finisco la frase perché sento le sue labbra calde sulle mie.

Mi stacco subito, lui mi guarda chinando la testa, poi mi bacia ancora.

Cosa sta succedendo?

Sento le sue labbra dischiudersi e lo imito, assaporando il suo sapore dolciastro.

Perché lo sto baciando?

Non riesco a smettere, da un lato mi piace anche quel bacio.

Chiudo gli occhi, godendomi il momento.

Non è il mio primo bacio, ma è da parecchio tempo che non mi avvicino ad un ragazzo.

Ad un tratto Andrea si stacca da me, in modo brusco.

"Qualcuno mi ha tirato un pugno!" urla guardandosi intorno.

Lui non vede nessuno, io si.

Siamo solo ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora