Capitolo 14

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Penso di non aver mai odiato così tanto una persona in tutta la mia vita.

Elisa e le altre troiette se ne stanno li, in piedi all'angolo della classe a ridacchiare come oche.

Mi lanciano un'occhiatina maliziosa e sussurrano qualcosa tra di loro, poi tornano a ridere.

"Ignorale" dice Christian sedendosi sul mio banco.

Lo guardo come per dire 'e tu che ci fai qui?'.

Lui non fa caso al mio sguardo e continua a parlare

"Le ho sentite prima, la tipa con la cicca ha raccontato all'altra che ieri sera ha fatto una figura di merda" si mette a ridere con sguardo malizioso.

"Certo che sei proprio pettegolo" sussurro ridendo, per non farmi sentire.

"Praticamente ha vomitato addosso al suo ragazzo mentre lo stavano per fare, mi sa che ha bevuto un pò troppo la signorina" si blocca un attimo e scoppia in una risata rumorosa.

Mi metto una mano davanti alla bocca per sopprimere una risata.

"Oh cara, ho tanti segreti nascosti. Soltanto un fantasma potrebbe scoprirli" dice Christian imitando Elisa e gesticolando con le mani.

Non riesco a trattenere le risate.

Christian e così... Così perfetto.

"Tamara, perché stai ridendo?" chiede Lucia.

"No, niente, ripensavo a una cosa" mento.

Christian fa una smorfia strana, arricciando il naso.

Adoro quando fa così, riesce sempre a farmi stare meglio.

Avere un amico fantasma ha i suoi privilegi, no?

Ogni volta che mi vede giù di morale mi racconta qualche dettaglio imbarazzante della vita degli altri.

'Cose per ridere' le chiama lui e si diverte a farsi i fatti degli altri per poi venirmeli a raccontare.

La voce acuta della professoressa interrompe i miei pensieri.

"Ragazzi, ho corretto le verifiche di storia" annuncia alzandosi in piedi con un plicco di fogli in mano.

Le classe inizia ad agitarsi.

Una ragazza in prima fila sta facendo battere il piede per terra in modo continuo e fastidioso.

L'unico rumore nella classe sono i passi della prof.

Mi porge la mia verifica, camminando in una gonna troppo stretta per una donna di quell'età.

Abbasso lo sguardo sul foglio.

Nove e mezzo.

Lucia si volta verso di me "Tami quanto hai..." "Nove e mezzo!" la interrompo saltando dalla sedia.

"Oddio ho preso nove e mezzo!" abbraccio istintivamente Lucia.

"Ehi, vacci piano, io ho preso cinque e mezzo" la voce di Lucia sembra così lontana.

Ho appena preso il voto più alto di tutta la mia carriera scolastica, e tutto questo grazie a Christian.

Mi volto e lo trovo stravaccato sul mio banco, con un sorrisetto compiaciuto stampato in viso.

"Dovresti ringraziare qualcuno o sbaglio?" si avvicina a me.

Gli rivolgo il sorriso più smagliante che riesco, guardandolo in quegli occhi verdi.

"Grazie" sussurro divertita.

*******

"Quanto hai preso?" chiede mia madre sorridendo

"Nove e mezzo" urlo agitando in aria le stampelle per la felicità.

"Finalmente ti sei degnata di studiare" dice mio padre.

Gi rivolgo un sorriso forzato, evitando di rispondere.

Questo bel voto lo devo solo a Christian, senza di lui avrei preso un'insufficienza e i miei si sarebbero arrabbiati con me.

Salgo lentamente le scale, stando attenta a non cadere.

Appena entrata in camera mi siedo sul letto.

È stata una bella giornata nonostante tutto, quel voto mi ha migliorato l'umore.

Mi sdraio fissando il soffitto.

Lui è il mio segreto, nessuno sa della sua esistenza.

Christian, che bel nome.

Suona bene per un ragazzo così particolare e stupendo.

Non si fa vedere da qualche ora e...

Già, mi manca. Strano ma vero.

Mi manca la compagnia di un fantasma. Un fantasma dolce, bello e attraente.

Mi stropiccio gli occhi e sento il trucco sbavarsi.

*grat grat*

Oddio no. Ancora quel rumore.

"Christian" sussurro sperando di vederlo.

Mi guardo intorno mentre quel rumore mi riempie le orecchie: di lui non c'è traccia.

Mi metto a sedere, scrutando ogni angolo della mia camera.

"Christian, dove sei?" mi alzo in piedi, zoppicando fino all'armadio.

*grat grat*

Questo rumore mi ha tormentato per giorni.

Incerta mi avvicino all'armadio.

Apro l'anta di colpo e sgrano gli occhi.

"Cosa stai facendo?"

Siamo solo ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora