Capitolo 15

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Christian alza il suo sguardo su di me.

Mi guarda fisso negli occhi mentre una lacrima gli scende lungo la guancia.

È seduto dentro l'armadio e ha una mano appoggiata alla parete.

"Io..io.."

"Sei tu che gratti l'armadio?" mi chino verso di lui.

I suoi occhi sono scurissimi, quasi neri.

Si asciuga velocemente un'altra lacrima che gli è scappata e si alza in piedi.

"Tutto... Tutto bene?" chiedo sedendomi sul letto.

Lui si siede di fianco a me, fissandomi con quegli occhi scurissimi.

Socchiude le bocca come per dire qualcosa, ma la richiude subito, abbassando lo sguardo.

"Si, tutto a posto" risponde forzando un sorriso.

"Non è vero, non stai sorridendo sinceramente"

Si volta verso di me e aggrotta le sopracciglia.

"Sapresti riconoscere un mio sorriso vero da uno falso?"

Certo, un tuo sorriso normalmente mi scioglie, mi fa sentire calda, mi fa mordere il labbro senza motivo, mi scompiglia la testa e non capisco più niente.

Mi accorgo si aver pensato a queste cose senza dire nulla.

"Sei ancora rossa Tamara" dice alzando gli angoli della bocca in un'espressione particolare.

OK, adesso mi manca l'aria.

Se mi guarda così non riesco a respirare e non riesco a pensare.

Mi mordo il labbro e lui abbassa lo sguardo verso la mia bocca.

"Ti vedo nervosa" ora sul suo volto è stampato un sorriso dolce.

"N...no io io non sono...ehm non sono nervosa" mi trema la gamba.

Fantastico, ho bisogno di un tranquillante.

"Ah, e allora perché quando sei con me ti mordi sempre il labbro?"

Perchè non posso mordere il tuo.

"Lo faccio sempre" dico tutto d'un fiato.

"Si, ma quando sei con me lo fai di più"

"Non è vero" dico trattenendo l'impulso di mordermelo ancora.

"Vedo che sei tornato felice" cambio discorso.

I suoi occhi ora sono tornati verde chiaro.

Lui si limita a sorridere, senza dire nulla.

"Ti posso fare una domanda?" interrompo il silenzio.

"Certo"

"Sei tu che graffi l'armadio?"

Christian annuisce.

Un fantasma che tocca qualcosa?

"Sai" sussurra malinconico "quando da piccolo sentivo i miei genitori che urlavano al piano di sotto mi nascondevo nell'armadio e grattavo la parete per coprire il rumore delle loro grida" i suoi occhi tornano scuri di colpo.

"Sentivo i lamenti di mia madre. La picchiava tutti i giorni" alza lo sguardo su di me.

"E io..." dice agitando le braccia "ero solo un bambino! Cazzo ero solo un bambino!" una lacrima cade sul mio letto,senza lasciare alcuna traccia.
"Mi dispiace" dico "adesso ci sono io, se hai bisogno puoi venire da me" accenno un sorriso.

Christian ricambia.

"Quando mio padre entrava in camera a cercarmi accendeva la luce, e io smettevo di grattare per non farmi trovare" un'altra lacrima cade, ma questa volta sulla mia mano.

Sento il bagnato sul dorso della mia mano.

Sto toccando le sue lacrime.

"Christian" sussurro.

"Dimmi" dice alzando lo sguardo.

"Christian, guarda!" alzo la mano per mostrargli la sua lacrima.

"La sento, è reale" i suoi occhi tornano un'altra volta chiari.

"Non è possibile! Tamara, è fantastico!" sorride a trentadue denti.

"Nessuno è mai riuscito a toccare qualcosa di mio"

Mi sento confusa.

"Allora come fai a grattare l'armadio?" dico

*******

CHRISTIAN'S POV

È riuscita a toccare una mia lacrima, una parte di me.

La guardo in quegli occhi stupendi e noto la sua espressione confusa.

"Tamara, finora sono riuscito a toccare solo le cose che mi appartenevano quando ero in vita" spiego "cose che facevo quando ero vivo".

Sorrido involontariamente.

Forse un giorno riuscirò ad accarezzarle il viso.

Magari potrò anche stringerla tra le mie braccia.

Baciarla.

Perché sto pensando a queste cose?

Lei è viva, io non più. Come potrebbe funzionare?

Alzo lo sguardo su di lei.

Si sta mordendo il labbro, ancora.

Oddio, quando lo fa divento matto.

Serro le labbra per non fare trasparire questi miei pensieri fino a farmi male.

Una lacrima, ha toccato una lacrima, può sembrare stupido ma non lo è.

Magari un giorno potrò toccarla, accarezzarla, abbracciarla, forse è solo questione di tempo.

Forse lei mi appartiene.

*******

Siamo solo ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora