Capitolo 16

2.9K 159 10
                                    

Sono passati due mesi e finalmente posso togliermi il gesso dalla caviglia.

"Dai, sali" dice mia madre aprendomi la portiera.

Non rispondo e mi insinuo nella macchina a fatica.

"Contenta di togliere il gesso?" chiede mettendo in moto l'auto.

"Contentissima" rispondo.

"Lo sono anche io" dice Christian seduto nei sedili posteriori.

Lui viene sempre con me, mi fa sempre compagnia.

Ormai siamo diventati amici, quando torno a casa c'è sempre lui con me, non mi lascia mai sola.

Mia madre mette in moto l'auto e imbocca la strada.

"Tua mamma guida da cani" sussurra Christian ridendo.

Mi scappa una risatina.

"Che c'è tanto da ridere?" dice lei.

"No, niente" guardo fuori dal finestrino mentre Christian continua a ridere.

Amo quando sorride, ha un sorriso maraviglioso.

Riesce sempre a mettermi di buon umore, è sempre con me, vicino a me.

"Tamara" sussurra Christian.

Guardo fuori dal finestrino, gli alberi e le case passano veloci.

"Tamara, guarda" grida emozionato.

Mi volto e lo guardo, ha la bocca spalancata e la mano sulla mia spalla.

Giro la testa e osservo la sua mano.

La sento.

La sfioro con le dita, incredula, è fredda e morbida.

Mi sento tremare le gambe, poi il mio cuore comincia a impazzire.

Ogni istante la sua mano mi trasmette vibrazioni che si diramano in tutto il mio corpo, facendomi sentire strana.

Mi manca il respiro, deve essere un sogno, un bellissimo e stupendo sogno.

"Non ci credo" dice entusiasta sfiorandomi il braccio.

Ad ogni movimento sento la pressione della sua mano attraverso la felpa, mi sembra di sognare, di essere in un'altra dimensione, un altro mondo.

Il suo tocco è diverso da quello degli altri, è particolare, trasmette delle sensazioni speciali, mi fa tremare.

Chiudo gli occhi per un secondo, come per non lasciarmi sfuggire questo momento.

Perché sei tanto emozionata? Alla fine ti ha solo toccato un braccio.

Scuoto la testa mentre un sorriso sorge spontaneo sul mio viso.

È il SUO tocco, ecco perché è speciale, riesce a fermi agitare senza fare niente.

Ad un tratto non lo sento più.

Mi volto e vedo la sua mano attraversare la mia spalla.

Già mi manca il suo tocco, perché adesso è tornato come prima?

"Tamara, io..." dice Christian, ma viene interrotto dalla voce di mia madre "Siamo arrivate, ti aiuto a scendere"

Mi volto verso i sedili posteriori.

Niente, Christian è sparito.

"Christian" sussurro preoccupata "Christian dove sei?"

*******

"Tutto bene?" chiede mia madre preoccupata

"Si mamma, tutto bene, ci riesco da sola" dico salendo le scale a fatica.

Non pensavo potesse essere così faticoso riprendere a camminare senza stampelle.

"Sei sicura?"

L'unica cosa che voglio è salire le scale e arrivare in camera, voglio parlare con Christian.

Quello che è successo in macchina... Ho tanto bisogno di avere spiegazioni, di parlarne con lui.

O forse ho solo voglia di ammirare quel suo viso perfetto.

Dopo qualche secondo appoggio il piede sull'ultimo gradino e mi volto verso mia madre.

"Tutto a posto, sono sopravvissuta" dico dirigendomi verso la mia stanza.

Apro la porta e la richiudo alle mie spalle.

"Chris?" sussurro guardandomi intorno "Chris, sei qui?".

Nessuna risposta.

Sospiro e mi siedo sul letto.

Dove si sará cacciato? Di solito è qui ad aspettarmi con quel sorriso... Dio quel sorriso.

Mi arrendo e mi lascio cadere all'indietro sul cuscino, chiudendo gli occhi.

Quando li riapro vedo Christian seduto sul letto.

Appena si accorge che ho aperto gli occhi distoglie lo sguardo, sorridendo.

" Buongiorno Tamara" sussurra.

"Buongiorno" biascico mettendosi seduta di fianco a lui.

Si volta e sorride ancora "Hai dormito per un bel pò" dice, poi scoppia a ridere "Hai detto il mio nome mentre dormivi almeno un paio di volte"

Sento le guance scaldarsi e il cuore balzare in petto.

Davvero avevo detto il suo nome?

"Io... Come fai a saperlo?"

"Beh, ti ho sentito"

Mi volto e guardo l'orologio "Ho dormito tre ore. Hai passato tutto questo tempo a guardarmi dormire?" un sorriso malizioso si apre sul mio viso.

Le sue guance diventano rosse "Si...cioè no! Cioè..." inizia a tamburellare con la mano sul letto.

"Qualcuno è imbarazzato" sussurro sorridendo.

"Non è vero!" ribadisce guardando il pavimento.

"Mmh, e allora perche guardi per terra?"

Alza lo sguardo e lo posa sul mio.

Per attimi interminabili ci guardiamo negli occhi, mi perdo nelle sue iridi bellissime.

Mi sembra che tutto intorno a noi si stia spegnendo, ci siamo solo io e lui.

Alza la mano e mi sfiora il labbro inferiore con un dito, socchiudo la bocca involontariamente e chiudo gli occhi.

Lo sento, lo sento ancora.

Mi sento tremare, vorrei passargli le mani tra quei bellissimi capelli castani e baciarlo, baciarlo con gli occhi chiusi.

Riapro gli occhi e noto che lui sta cercando di toccarmi ancora il viso, senza successo: la mano mi passa attraverso come sempre.

Gli si apre un sorriso a trentadue denti in volto "Ci sono riuscito" dice "ci sono riuscito ancora!"

Sorrido anche io "Come hai fatto? È... È incredibile!"

"Lo so" dice guardandosi le mani, poi mi guarda ancora negli occhi, con un'espressione dolce.

Potrei passare ore a guardare quegli occhi

Siamo solo ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora