Tiro fuori le chiavi dalla tasca e le inserisco nella serratura consumata di casa mia.
Come al solito i miei non sono a casa, sono troppo presi dal loro lavoro e dai loro impegni.
Lancio lo zaino per terra e mi fondo sul divano, sfinita, stando attenta a non cadere per via delle stampelle.
Oramai ci ho fatto l'abitudine, le stampelle faranno parte della mia vita per almeno ancora due mesetti.
Chiudo gli occhi e mi stiracchio.
Appena li riapro vedo Christian seduto di fianco a me, col suo solito sorriso.
Sorrido anche io, mettendomi dritta di scatto.
Rimane in silenzio, a contemplarmi.
"Grazie per oggi" dico ripensando alla verifica.
"Di niente" alza lo sguardo e mi fissa con quegli occhi di smeraldo.
Sento caldo, molto caldo, non so cosa mi prende, so solo che sono diventata rossa come un peperone, posso percepirlo.
"Stai arrossendo" dice lui divertito.
Mi copro le guance con le mani "Cosa? Io? Nono, ti sbagli, non sono imbarazzata" la mia voce trema.
Perché l'ho detto? Sono proprio un'idiota.
"Strano, sembravi proprio imbarazzata" un sorrisetto malizioso si fa largo sul suo volto.
"Anche tu lo sembravi l'altro giorno in bagno"dico in tono divertito
Di colpo abbassa lo sguardo mordendosi il labbro.
Dio, quelle labbra.
Si mette a ridere, una risata nervosa. Lo imito più nervosa di lui.
"Perché sei venuto in bagno con me?" smettiamo di ridere e lui sembra agitato.
Si guarda attorno imbarazzato con i suoi occhi verdi mentre si scompiglia quei capelli stupendi.
Non riesco a trattenermi e scoppio a ridere
"Perché ridi?" dice scrutandomi
"Perchè sei buffo" continuo a ridere.
"Mi trovi buffo? Ti sembro divertente?" il suo tono di voce cambia e i suoi occhi si assottigliano.
"Si" rispondo senza pensare e in balìa delle risate.
Christian sembra assumere un'espressione aggressiva, ma poi si scioglie in uno dei suoi sorrisi idioti e incantevoli.
"Anche tu sei buffa, Tamara" dice dolce "Diventi sempre rossa quando mi vedi".
Sento un sorriso ebete farsi largo sul mio viso. Le mie guance sono incandescenti e rosse.
Alzo lo sguardo "Posso farti una domanda?" dico per cambiare discorso.
"Ma certo" risponde assumendo un'espressione quasi seria.
"Perchè ti vedo solo io?" mi mordo il labbro.
"Non lo so" sembra arrossire "ti percepisco diversa"
"Diversa?" inizio ad incuriosirmi "in che senso?"
"Non lo so, ma sento che solo tu puoi vedermi, nessuno mi ha mai visto prima di te" si scompiglia ancora i capelli.
"Io non ho mai visto un fantasma oltre a te" la mia voce è dolce e gentile, ma ne frattempo curiosa e vivace.
"Forse è destino che tu mi veda, forse semplicemente sta scritto da qualche parte, non saprei rispondere alla tua domanda, Tamara, però sento che è giusto così" mi rivolge il suo sguardo magnifico "e sono felice di poter parlare con te"
"Lo sono anche io" abbozzo un sorrisetto dolce e ci guardiamo per attimi interminabili.
"Ora tocca a me fare una domanda" dice divertito.
"Sentiamo" mi mordo il labbro.
"Sei fidanzata?" chiede. Scoppio a ridere.
"Perché me lo chiedi?" rispondo divertita.
"Io... Sono un fantasma mooolto curioso" mi strizza l'occhio "rispondi"
"No" dico ancora ridendo "tocca a me"
Christian si strofina le mani compiaciuto e mi rivolge quello spettacolo di sorriso. Non è uno di quei sorrisi perfetti delle riviste, è semplicemente bello nei suoi difetti.
"Quanti anni hai?, cioè, a quanti anni sei... Beh, ecco... morto?"
Fa una strana smorfia, arricciando il naso.
Oddio, ma quanto è perfetto il suo naso. È tutto perfetto, non c'è niente da fare.
"Avevo 20 anni quando sono... Morto" abbassa lo sguardo "altrimenti ne avrei 52" dice.
Rimaniamo in silenzio mentre il senso di colpa mi assale.
Non dovevo fargli quella domanda? Ho fatto male?
"Sai..." la sua voce è bassa "a volte penso che mi sarebbe piaciuto vivere la vita, laurearmi, sposarmi, invecchiare. Deve essere una bella sensazione avere qualcuno vicino"
È sorprendente come i suoi occhi cambino colore a seconda del suo umore.
Si scuriscono quando è triste e diventano più chiari quando è felice.
Ora sono scurissimi, quasi neri.
"Ci sono io vicino a te" dico senza pensare "Possiamo essere amici"
Gli rivolgo un sorriso speranzoso.
Ho detto davvero 'amici'? Solo amici?
I suoi occhi tornano verdi di colpo "Davvero?" "Davvero"
"Grazie Tamara" sussurra con quel sorriso stampato sul viso.
Per un attimo sento il desiderio di sentire il suo sussurro sulla mia pelle.
Quelle labbra così perfette necessitano di essere baciate.
Vorrei chiudere gli occhi e sfiorare quel profilo perfetto con le dita, sentire il suo naso, la bocca.
Sentire il suo respiro caldo e il tocco delle sue mani sulle mie.
Vorrei scompigliargli quei capelli e baciarlo, un bacio dolce e caldo, pieno di passione e dolcezza, non farlo sentire solo...
"Sai ancora tutta rossa" ride lui.
"Eh? Cosa?" mi copro il viso con le mani.
Perché avevo pensato a quelle cose?
"Sei tutta rossa" ripete lui.
"No, non è vero" ribadisco scoppiando a ridere.
Lui abbassa lo sguardo, scuotendo la testa divertito.
"Tamara, sei una ragazza strana" fa una breve pausa regalandomi un sorriso dolce "Strana ma speciale".
STAI LEGGENDO
Siamo solo ombre
Romance"Tu credi nei fantasmi?" Lo guardo in modo strano. Perché una persona dovrebbe farmi una domanda del genere? "Certo che no" "Bene, dovresti iniziare a farlo" "E perché?" Lui sembra esitare, mi guarda negli occhi e dopo interminabili attimi dice qua...