Prologo.

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L'ultima cosa che riesco a ricordare sono i rumori assordanti del motore dell'aereo.
Un rumore troppo forte e fastidioso, capace di rompere i timpani a chiunque.
Ricordo le lacrime, le urla disperate delle persone.
Una bambina che stringe la sua mamma e lei che le dice che andrá tutto bene, per farla smettere di piangere.
È così doloroso e straziante il pianto di questa bambina spaventata che anche la hostess, nonostante sia terrorizzata anche lei, si avvicina alla bambina e le accarezza i capelli castani dicendole che è tutto ok.
La mamma le asciuga le lacrime e la bambina dice con voce sottile alla sua mamma di non piangere.
La bambina si copre le orecchie con le mani per il troppo rumore, mentre continua a piangere ma senza urlare più.
Guardo fuori dal finestrino, vedendo solo la fitta pioggia che picchetta forte contro il finestrino. Non si vedono nemmeno le luci dell'aereoporto.
L'aereo sta precipitando maledettamente in fretta.
Dal finestrino inizio a vedere il fumo che esce dall'ala destra, mentre sotto di me, inizia a vedersi uno spiragli di luce.
Chiudo gli occhi restando immobile, aspettando che finisca.
Questo, è tutto quello, che riesco a ricordare.

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