(SEQUEL DI "TOGETHER AGAIN")
Dopo l'incidente aereo, Ella, si sveglia in un letto d'ospedale in una città che non conosce.
Confusa e spaventata, troverá l'aiuto di cui ha bisogno nel medico che la visita ogni giorno, Alessandro.
Non avendo un posto...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Non sono passate nemmeno ventiquattro ore dall'inizio del nostro viaggio di nozze che già abbiamo distrutto il letto della nostra stanza. Il resort dove alloggiamo io ed Ella, è tutto interamente sull'acqua. Il mare è bellissimo, meravigliosamente cristallino, così limpido da potersi specchiare. La casa è pazzesca. Le pareti e il pavimento sono in legno, così come alcuni mobili. Nel bagno, oltre ai sanitari, c'è una grande jacuzzi piena di petali di roba e candele profumate sul bordo. «Ancora non mi basta.» sussurra Ella al mio orecchio mentre si sveglia e si avvicina a me appoggiando la testa sul cuscino. Abbiamo fatto sesso penso cinque volte questa notte. Non ho più sperma nei miei gioielli di famiglia. «Abbiamo dormito solo due ore. Non sei stanca?» «Un po', lo ammetto.» sussurra con uno sbadiglio. «Dormi tranquilla, io mi faccio una corsetta.» e ancora prima che mi alzi dal letto, Ella si è già addormentata. Le do un piccolo bacio sulla fronte e poi esco. Mentre cammino per arrivare alla spiaggia, noto una ragazza dai capelli biondo cenere con una tuta da surf che sta portando fino alla sua barca diverse bombole e attrezzatura da immersione. «Emh...Salve.» dico avvicinandomi, imbarazzato che possa non parlare la mia stessa lingua. Lei si gira a guardarmi e sorridendo dice «tranquillo, ti capisco perfettamente» posando tutto sulla sua barca «ti serve qualcosa?» «Fai lezioni?» dico indicando l'attrezzatura. «Ogni giorno. Il pomeriggio dalle due alle cinque e mezza, poi dalle sei fino alle otto. La mattina invece dalle sei in poi, fino a mezzogiorno.» «Vorrei prendere qualche lezione.» «Da solo?» chiede lei, appoggiando una mano sul fianco destra e spostando il peso da una gamba all'altra. «No, anche per mia moglie.» Wow... Quanto cazzo è bello dire "mia moglie". «Capisco. Beh... Si, non c'è problema.» Le stringo la mano mentre dice «Maria, piacere» e io «Mark, piacere mio». Mi lascia il suo biglietto da visita e poi inizio a correre un po' sulla spiaggia. Non fa eccessivamente caldo, oggi è un po' nuvoloso. Detesto il caldo. Dopo circa due ore di corsa, decido di spogliarmi e farmi una nuotata. L'acqua è piacevolmente tiepida. Mi immergo completamente e nonostante non riesca a tenere bene gli occhi aperti, riesco a vedere il corallo che popola in queste splendide acque. Bora bora è spettacolare.
