20.

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16 giugno.

«Buongiorno.» dico baciando sulla fronte la mia bellissima e splendida moglie.
«Buongiorno amore.» mi sussurra all'orecchio Ella mettendosi a cavalcioni su di me baciandomi lentamente, per poi scendere dal letto.
Mentre lei si veste, vedo che siamo in perfetto orario per la sorpresa alla mia bellissima mogliettina.
Mentre usciamo da casa e camminiamo sulla spiaggia mentre il sole tramonta, mi guardo intorno aspettando quella persona.
Dopo circa una decina di minuti, il rompo di un motore mi fa girare di colpo, ed eccola lì.
«Buongiorno!» ci sorride la ragazza.
Ella mi guarda confusa in attesa che io parli, poi saluta educatamente la ragazza davanti a noi nella sua barca.
«Fidati di me.» le dico prendendola per mano. Mentre saliamo a bordo, spiego ad Ella cosa staremo per fare.
«Sul serio?» chiede lei sorpresa.
Annuisco e le sorrido.
«Purtroppo sarà solo una lezione, visto che domani partiamo. Quindi volevo rendere il nostro ultimo giorno qui ancora più speciale.»
Mi sorride con gli occhi che brillano e mi abbraccia.
Mentre l'istruttrice ci spiega tutte le procedure di sicurezza, cosa faremo e dove ci immergeremo, finalmente arriviamo a destinazione.
Dopo esserci preparati a dovere, ci immergiamo nelle acque cristalline di questa bellissima isola.
Ella, un po' intimorita, segue per tutta la durata dell'immersione l'istruttrice che ci fa arrivare in un punto pieno di coralli colorati.
È uno spettacolo da mozzare il fiato.
Mentre continuiamo a nuotare, i pesci intorno a noi diventano sempre di più.
Quando mi giro a guardare Ella, vedo che è completamente rapita dalla bellezza del mare.

Dopo aver finito questa lezione, torniamo in superficie.
La macchina fotografica subacquea avrà immortalata oltre mille scatti.
«È arrivato il momento, vero?» mi chiede lei, sedendosi sul letto.
«Già. Mi mancherà questo posto. Potremmo sempre ritornarci.» dico, aprendo la valigia sul pavimento.
«Magari con Kristal.» esclama Ella prendendo dall'armadio i vestiti appesi. Mentre me li passa, io li piego con cura e li sistemo nella mia valigia ed Ella nella sua.
«Magari... Non solo con lei.»
«In che senso?»
«Non so... Magari con un secondo figlio.»
Le parole che mi escono di bocca sono un sussurro.
Ella mi guarda sorpresa con un mezzo sorriso.
«Tu vorresti avere altri figli?» mi chiede, inginocchiandosi sul pavimento accanto a me.
«Tu no?»
«Non lo so, non ci ho mai pensato. Abbiamo avuto Kristal da poco.» dice prendendomi per mano.
«Quando verrà il momento però, sarò felicissima di essere madre per la seconda volta, di tuo figlio.»
«Solo la seconda volta?»
Scoppia a ridere e cadiamo entrambi sul pavimento a farci il solletico.
«Non vedo l'ora di tornare a casa per abbracciare la nostra bambina.»

L'alba è arrivata ancora prima del solito oggi.
Il tempo di mettere le ultime cose in valigia, e siamo già all'aeroporto pronti per l'imbarco.
Mentre salgo le scalette insieme a Ella mano nella mano, mi tornano in mente tutte le cose belle fatte in questa stupenda luna di miele.
Appena troviamo il nostro posto e ci mettiamo a sedere, restiamo a fissare dal finestro il cielo.
«Non la dimenticherò mai.» mi sussurra Ella all'orecchio per poi stamparmi un bacio appassionato sulla bocca, prendendomi completamente di sorpresa.
Dopo un bel po', finalmente l'aereo decolla, ed Ella, non mi lascia per un secondo la mano.
«Stai tranquilla.» le dico, baciandole la tempia. Lei annuisce nonostante abbia comunque paura, ed è compresibile che ne abbia.
Le molte ore di viaggio, sono un portento per il sonno.
Dormiamo per quasi tutte le ore di viaggio che ci riporta verso casa nostra.
Casa nostra, finalmente.
«Mark» la voce di Ella è un sussurro. Quando mi giro verso di lei, vedo che sta dormendo.
Non mi tiene più la mano e nonostante stia dormendo, il suo subconscio avverte quella mancanza di contatto fisico con me.
Mentre le prendo la mano, appoggio la testa sulla sua spalla e mi addormento per circa mezz'ora prima che l'aereo decolli.

Appena arrivati a casa sono circa le quattro del pomeriggio. Riccardo, Dakota e Cassidy ci vengono in contro.
«Bentornati a casa!» urlano insieme lanciando infiniti coriandoli.
Dopo un centinaio di baci e abbracci a nostra figlia, posiamo le valigie.
«Sistemo io i vestiti tranquilla. Tu va pure dalla bimba, io arrivo subito.» dico a Ella.
Lei dolcemente si mette in punta di piedi e mi bacia sulla bocca per poi uscire dalla stanza.
Appena la vedo chiudere la porta, io apro la mia valigia e tiro fuoro una scatola.
Accidenti... Dove lo nascondo adesso?
Apro il secondo cassetto del comò e lo metto sotto una quantità industriale di boxer e calzini.
Mentre appendo sia le mie maglie che quelle di Ella, mi viene in mente che devo dare i regali ai nostri migliori amici.
Non avrei mai pensato che io e Riccardo, saremmo diventati amici.
Lui e Dakota sono una coppia stupenda.
«Posso?» bussa lui alla porta.
«Vieni.» gli dico mentre faccio avanti e indietro tra la valigia e la cabina armadio.
«Stasera ti va di uscire in coppia?»
«Si, certo.»
«Grande. Cindy si è offerta di guardarti la bambina.
Ci vediamo stasera alle otto da The stars await you.
Il ristorante davanti a Central Park. Non fare tardi, mi raccomando.»
«Va bene capo!» dico a voce alta.
«Questo è per te e questo è per Dakota.» dico passandoglio un pacchetto.
«Grazie!» dice sorridendo «cos'è? Preservativi ai frutti tropicali?»
«Che scemo!»
Scoppiamo entrambi a ridere e mentre io finisco di sistemare i vestiti, lui esce dalla stanza.
Quando vado in salotto, vedo che Ella si è addormentata sul divano con Kristal alla sua sinistra, tra lei e lo schienale, che dorme serena.
La lascio riposare fino alle sei e mezza, finché non la sveglio per prepararci.
«Come sto?» mi chiede Ella spostando il peso da un piede all'altro mentre mi mostra il suo vestito mozzafiato corto, scollatura a cuore, con le maniche lunghe in pizzo e rosso.
Appena siamo pronti, mia madre e Cassidy restano a badare alla piccola mentre entrambi usciamo.
Nonostante sia molto stanco per il viaggio, non posso rifiutare a un'uscita con i nostri più cari amici.
Dopo essere arrivati, seguiamo Dakota e Riccardo fino al nostro tavolo.
«Carino questo ristorante.» dico mentre un cameriere ci porta il menù.
«L'hanno aperto da poco. Il titolare è il padre di un mio amico.» spiega Riccardo.
«Allora, com'è andato il viaggio di nozze?» chiede Dakota.
«Bene. Benissimo. La prima notte di nozze abbiamo rotto le doghe del letto.» sghignazza Ella mentre mi fa un sorrisetto malizioso.
«Accidenti!» mormorano in coro Riccardo e Dakota.
«Beh direi che è stata una perfetta luna di miele.
Soprattutto quando una sera a cena in un ristorante sulla spiaggia, l'ho provocato così tanw che l'ho fatto venire nei pantaloni mentre eravamo al tavolo, al centro della sala.
Sembrava avesse le convulsioni.
È stato epico!» esclama Ella mentre arriva il cameriere per prendere le nostre ordinazioni.
«È stata una cattiveria!» mormoro mettendo il broncio, facendole la linguaccia.
Lei si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio «ma quando sono cattiva ti piaccio»
Mi viene duro all'istante.
«Stronza.»
«Mi ami per questo.» sghignazza mentre mi appoggia una mano sulla coscia.
«Buonasera signori. Cosa ordinate?» chiede il cameriere.
«Io per primo prendo un risotto ai funghi. Per secondo, Tomahawk ben cotto con patate fritte.» dice Riccardo.
«Io prendo i maccheroni al formaggio per primo, per secondo un'insalata.» dice Dakota.
«Io prendo gli spaghetti con le vongole grazie.» dico.
«Io prendo le linguine gamberi e zucchine. Per secondo vedure grigliate e patate fritte con sopra cheddar e bacon.» dice Ella.
Dopo aver scritto tutta l'ordinazione, ci portano il vino.

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