2.

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21 settembre.

Sono stanca di stare chiusa qui.
Ho fatto amicizia con Marta, l'infermiera del mio piano che miracolosamente è simpatica.
Sto quasi pensando di evadere.
È una noia mortale qui dentro.
Alessandro è da qualche giorno che non viene nella mia stanza, è strano.
Ma perché ti frega di quel medico? Nemmeno lo conosci!
Alzo mentalmente gli occhi al cielo, sperando che uscirò presto dall'ospedale.
Mentre cammino per i corridoi, una bambina mi porta una bambola di pezza dicendomi «giochi con me?»
«Certo, vieni.» esclamo, prendendola in braccio.
Con se ha una borsetta con dentro dei giochi.
Appena entriamo nella mia stanza, le chiedo il suo nome mentre aprendo la borsetta rovescia tutti i giochi sul mio letto.
«Mi chiamo Stella. Tu come ti chiami?» mi chiede lei mentre pettina la sua barbie.
«Beatrice.» almeno credo...
«Quanti anni hai?» chiedo alla bambina.
Lei alza quattro dita e io le dico «sei grandissima allora!»
Mentre giochiamo, noto che ha un cappellino bianco in testa.
«Puoi toglierlo se vuoi.»
«Mi hanno detto che devo tenerlo sempre. Non ho i capelli.» la sua voce si spegne in un sussurro a quelle parole.
Mi si spezza il cuore...
«Tu sei bellissima. Vorrei tanto avere i capelli lunghi come i tuoi.» a quelle parole le lacrime mi escono da sole dagli occhi.
«Sei una bambina stupenda.» dico, asciugandomi le lacrime.
«Posso dormire con te? Nella mia stanza nessuno è simpatico come te.»
Per un momento non so bene cosa dire, ma poi le dico di si, se i suoi genitori le daranno il permesso.
«La mia mamma non c'è. Puoi chiedere al mio papà.» dice lei, sistemando tutti i pupazzetti e giocattoli vari nella sua borsetta.
«Dov'è la tua mamma tesoro?»
Con la mano indica verso l'alto e dice «lassù. Lei è un'angelo che mi protegge. Mi manca tanto...» e mentre parla si asciuga le lacrime sul viso.
La prendo in braccio, stringendola a me.
«Lo sai che anche la mia mamma è lassù? Magari si incontreranno un giorno e la tua mamma sarà fiera della persona che diventerai da grande.
Qual è il tuo sogno più grande?» dico, cullandola fra le mie braccia.
«Diventare una ballerina. Lei, mi cantava sempre delle canzoni, soprattutto la canzone della Sirenetta. È il mio cartone preferito.»
«Anchebla mia mamma cantava sempre. È anche il mio cartone preferito.» esclamo.
La faccio sdraiare sul letto e io senza pensare, mi metto a cantare per questa splendida, dolce e bellissima bambina.

Guardate un po'
Quello che ho,
è una raccolta preziosa, lo so.
Vi sembrerà che io sia
Una che ha tutto ormai.
Che tesoro!
Che ricchezze!
Chi mai al mondo
Ne ha quanto me?
Se guardi intorno dirai:
Oh, che meraviglie!

Ho le cose più strane e curiose,
Non ho nulla da desiderar
Vuoi un... come si chiama?
Io ne ho venti!
Sento la bambina ridere mentre mino gli stessi movimenti di Ariel nel cartone.

Ma lassù, cosa mai ci sarà? Indico i cielo dalla finestra mentre ho in braccio Stella, che indica il cielo con me.

Imparerei tutto, già lo so.
Vorrei provar anche a ballare
E camminar su quei... come si chiamano?
Ah, piedi!
Li muovo a terra e faccio una pirotta, toccandole il viso con i miei capelli.

Con le mie pinne non si può far,
Vorrei le gambe per saltare
Ed andare a spasso per la... come si dice?
Strada!

Vedrei anch'io la gente
Che al sole sempre sta,
Come vorrei essere lì,
Senza un perché, in libertà.

Come vorrei poter uscir
Fuori dall'acqua;
Che pagherei per stare un po'
Sdraiata al sole.

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