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Undici anni dopo...

(Kristal undici anni

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(Kristal undici anni.
Jeremy otto anni.
Melissa sei anni.
Jackson tre anni.
Eri due anni.)

ELLA

24 novembre.

«Mammaaa! Jackson mi ha tirato i capelli e mi ha rubato la barbie che mi ha comprato papà!» urla Melissa tirandomi la gonna.
«Jackson, restituisci la bambola a tua sorella e chiedile scusa.» dico mentre spengo i fornelli.
«Ha iniziato lei!» mormora lui rincorrendola.
Mentre corrono entrambi attorno al tavolo, mi metto in mezzo e prendo Jackson in braccio.
«Non importa chi ha iniziato. Chiedile scusa.»
«No!» urla lui facendo il broncio e incrociando le braccia.
«Va bene, lo hai voluto tu. Vorrà dire che per questa sera non guarderai ne la televisione, ne mangerai la torta al cioccolato che ho cucinato.»
«Scusa Issa, scusa Issa! Non lo farò più!» esclama lui mentre lo poso a terra.
Lui corre in camera e quando torna, ha in mano la bambola della sorella.
«Scusa.» esclama ancora, restituendo la barbie a Melissa.
«Non importa. Giochiamo insieme?» esclama lei e corrono entrambi a giocare.
«Mamma mamma! Ho preso otto al compito di storia!» esulta Kristal entrando in casa con lo zaino in spalla.
«Bravissima amore!»
Dopo poche ore, Mark arriva a casa da lavoro.
«Com'è andata a lavoro amore?»
«Bene. Ho assunto uno stagista per farmi da assistente. C'è un sacco di lavoro nel mondo dell'editoria al momento.
Ragazzi giovani o signori anziani, non fanno altro che leggere e leggere.
Abbiamo fatto solo stamattina dieci copertine insieme a due riscrizioni.» da quando Mark ha comprato la casa editrice Styles qui a New York, è sempre pieno di lavoro.
Io mi occupo della parte grafica e e stampa insieme a Dakota.
Dopo tanto tempo, finalmente è riuscito a realizzare il suo sogno.
Una casa editrice tutta sua!
I suoi libri fanno gola a tantissimi lettori e lettrici, e ora che sono stati tradotti in molte lingue, sono amati in tutto il mondo.
Mentre apparecchio la tavola per  cenare, Mark mi dice «ho una sorpresa per te».
«Cos'è?»
«Non posso dirtelo, ma ti conviene metterti un vestito da sera.» mi fa l'occhiolino guardando la mia scollatura bella in vista con il mio maglioncino grigio.
Mentre sono ai fornelli, Mark mi prende per i fianchi e mi bacia la spalla mentre mi prende per i fianchi.
Mentre mi bacia la spalla e il collo, la sua mano finisce sulla mia natica destra.
«Amore... I bambini...»
«Sono tutti in camera a giocare al piano di sopra. Saranno troppo impegnati tra barbie e macchinine. Non ci sentiranno.» mi sussurra all'orecchio mentre la sua mano passa dalla mia natica fino a davanti.
«Non farmi urlare troppo...»
Di colpo mi abbassa pantaloni di tuta, mi sposta le mutandine di lato e mi piega a 90 sul mobile della cucina.
In un attimo, si spinge dentro di me fino in fondo, riempiendomi meravigliosamente alla perfezione.
«Sei così pronta per me, cazzo.» geme e inizia muoversi lentamente dentro e fuori da me.
«Oh si...»
«Zitta piccola o ci sentiranno.» mi sussurra all'orecchio per poi mordermi il lobo.
«Che mi importa...scopami.»
Appena gemo una seconda volta, lui mi fa alzare facendomi appoggiare con la schiena al suo petto per poi farmi girare la testa di lato e baciarmi, zittendomi.
«Sto per venire piccola. Vieni con me.» geme staccandosi dalla mia bocca e mentre aumenta il ritmo, esplodo attorno a lui.
«Girati amore.» sussurra.
Io mi giro e inginocchio davanti a lui e glielo succhio forte mentre mi strattona i capelli.
«Vengo...» sussurra e mi esplode in gola.
«Mamma mamma!» sentiamo urlare dal corridoio.
«Merda!» dice Mark tirandosi su di colpo i pantaloni.
Mentre io mi sistemo di corsa, sento i passetti sempre più vicini.
«Guarda guarda!» riconosco la vocetta di Jackson immediatamente.
«Dimmi amore.»
Mentre mi tira il grambiule, mi giro e vedo che in mano ha un disegno.
"Sei la mamma migliore del mondo" scritto in cicciottello e colorato con tutti i colori esistenti e un grande cuore al centro del foglio dipinto di rosso.
«Grazie amore mio.» dico prendendolo in braccio per baciarlo.
Quando lo poso a terra, lui corre barcollando un po' fino al divano dove c'è seduto Mark.
«Papà papà! La mamma è bellissima!» dice, la sua voce sottile è dolcissima.
Mark prende in braccio suo figlio e dice «hai ragione campione! La mamma è bellissima.»
Entrambi mi sorridono mentre poso sul tavolo il pentolone con la pasta.
Jackson è tutto suo padre.
I ricci, gli occhi, la boccuccia.
Persino le mani e i piedi, e anche la testardaggine, l'essere permaloso, sensibile e giocherellone.
Ah si, e anche lui è geloso.
Non sono quasi padrona di abbracciare Jeremy che subito si butta anche lui nelle mie braccia per ricevere attenzioni.
Eh si, è tutto il suo papà anche caratterialmente.
Mentre ceniamo e Mark pulisce il muso di Jackson mi dice: «ho comprato due biglietti per Il lago dei cigni, per festeggiare il tuo compleanno.» mormora.
«In camera sul letto, c'è una cosa per te.» dice, e sorride.
«Questa sera passeranno Riccardo e Dakota con i loro bambini, insieme a mia madre e Cassidy per badare ai piccoli.»
Mi alzo di corsa e corro ad abbracciarlo urlandogli «grazie!»
Sa sempre come sorprendermi, anche a distanza di anni.
Appena finiamo la cena, mentre Mark lava i piatti, io vado in camera da letto.
"Alla mia Cenerentola. Buon compleanno piccola."
Apro il pacchetto appoggiato sul letto e dentro, c'è un meraviglioso abito.
È da mozzare il fiato.
In una seconda scatola, un paio di tacchi stupendi e per concludere dentro una scatolina, ci sono dei bellissimi orecchini.

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