"Si dice che in un paese lontano il freddo sia così intenso che le parole si congelano non appena vengono pronunciate, e dopo qualche tempo si sgelano e diventano udibili, come se le parole pronunciate in inverno rimanessero inascoltate fino all'estate" - Anonimo
Molti danno per scontato che ci sia qualcuno pronto a darci la sua attenzione, ad ascoltare i nostri problemi. Per alcuni è diverso, perché quando avevano più bisogno di aiuto, questo gli è stato negato. A volte si può essere soli anche quando si è circondati di persone. A volte il silenzio può essere più assordante del fragoroso baccano.
Molte persone, dopo aver vissuto un trauma preferiscono nascondersi dietro una maschera: un finto sorriso, finta indifferenza o finta freddezza. Non sappiamo mai cosa si cela dietro quella facciata, perché anche lo sguardo più freddo può celare un calore da troppo tempo soffocato._______________
EREN
Se qualcuno mi avesse chiesto come andava la mia vita, avrei risposto: "Benissimo". Cosa altro avrebbe potuto rispondere un ragazzo di 18 anni, con una bella famiglia, molti amici e che avrebbe iniziato il college proprio quella mattina? Non c'era niente che-
"Eren! Avanti se non ti sbrighi rischieremo di fare tardi il primo giorno! Mikasa ci sta già aspettando!"
La voce di Armin che mi chiamava e le sue mani che mi scuotevano bastarono per svegliarmi. Aspetta... svegliarmi? E la mia sveglia?
Perfetto: mi ero riaddormentato. Un ottimo modo per iniziare il college.Mikasa era mia sorella, tecnicamente mia sorella adottiva: i suoi genitori erano morti in un brutto incidente quando lei era ancora piccola e la mia famiglia l'aveva adottata. Le volevo bene, per me era esattamente come una sorella biologica, ma non potevo fare a meno di pensare che spesso fosse un po' iperprotettiva nei miei confronti. Insomma, mi aveva spesso difeso da gruppi di bulli a scuola, ma a volte avrei voluto che lasciasse che me la cavassi da solo. Inizialmente non ci sarei mai riuscito, ma da un po' avevo imparato a difendermi, e anche molto bene. Una volta, alle superiori, avevo preso a pugni un ragazzo che se l'era presa con me perché ero gay. E lo avevo ridotto anche alquanto male. Mikasa lo aveva visto, eppure si comportava come se fossi ancora il ragazzino indifeso delle scuole medie. E questo mi faceva innervosire, cosa, in effetti, non molto difficile, dato il mio "temperamento irascibile", come lo definiva Armin.
Armin era il mio migliore amico sin da quando eravamo piccoli, era sempre stato preda dei bulli a scuola perché non si difendeva mai. Avevo cercato di aiutarlo... ma alla fine i bulli erano scappati solo per l'arrivo di Mikasa (anche se non lo avrei mai ammesso ad alta voce), che li aveva spaventati abbastanza da convincerli a lasciare in pace sia me che Armin per i restanti anni di scuola, almeno mentre lei era con noi. Anche Armin era cambiato in quegli anni: imparando a farsi rispettare dai compagni, anche se in modo diverso rispetto a me. Armin aveva sempre primeggiato a scuola per la sua intelligenza, era sempre il migliore della classe, a differenza di me. In effetti io non ero uno a cui la scuola piacesse molto, ma per poter avere un buon lavoro avevo bisogno di una laura, perciò eccomi qua: a cercare l'aula della mia prima lezione dell'anno. Non aveva ancora deciso in cosa specializzarmi, mentre i miei amici, al contrario, avevano già le idee molto chiare: Mikasa diceva di volersi specializzare in lingue orientali, mentre Armin in criminologia. Ed io ero in alto mare, perché non avevo idea di cosa fare.
Per adesso avrei seguito delle lezioni a carattere generale, che, speravo, mi avrebbero aiutato a scegliere. La prima lezione era qualcosa riguardo alla matematica, non che mi fossi impegnato a leggere attentamente il nome del corso, nonostante Armin me lo avesse ripetuto più volte. L'aggettivo "matematica" era stato sufficiente per uccidere la mia allegria immediatamente: già la odiavo alle superiori, figurarsi adesso. Era uno dei corsi obbligatori per gli studenti del primo anno: almeno Armin e Mikasa avrebbero seguito questa lezione con me.
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Winter White
Fanfiction"Si dice che in un paese lontano il freddo sia così intenso che le parole si congelano non appena vengono pronunciate, e dopo qualche tempo si sgelano e diventano udibili, come se le parole pronunciate in inverno rimanessero inascoltate fino all'est...