“Intanto si è fatto buio e sembra che questa volta l’inverno voglia fare sul serio. I ricordi mi chiedono dell’estate e io non so che rispondere” - Fabrizio Caramagna
ERWIN
Tre mesi erano passati da quando avevamo infiltrato degli agenti, ma era stato necessario. Le indagini erano lente, ma stavano dando i loro frutti. Avevano iniziato ad ottenere informazioni interessanti sull’organizzazione. Odiavo che Levi in questo momento fosse in pericolo, ma arrestare suo padre senza prima aver scoperto il suo ruolo in tutto questo avrebbe peggiorato le cose. Perché avrebbe potuto comunicare dalla prigione con i membri dell’organizzazione e fare del male a Levi attraverso loro. Vedendo quanto fossero organizzati non potevamo ignorare questa possibilità.
“Dunque esistono un mediatore e una squadra di rapitori, che trovano le vittime, per lo più online, e adattano il piano per il rapimento ai loro punti deboli”, riassunse Erd. “Poi vendono le vittime a dei compratori, che probabilmente si occupano anche di liberarsi dei corpi”.
“Da quello che abbiamo saputo dagli agenti all’interno, esistono due squadre distinte: coloro che rapiscono le vittime e coloro che le trasportano ai compratori, o, spesso, a qualcuno al loro posto, ritirando i soldi e portando il compenso al mediatore, che lo distribuirà tra tutti i membri della rete”, aggiunse Petra.
“Abbiamo visto che, in questo stato, a rapire le vittime erano sempre gli agenti di grado più basso. Perciò è lecito supporre che loro facciano parte della squadra di rapitori, mentre i ranghi più alti, a livello di tutto lo stato, si occupano di trasportare le vittime ai compratori”, pensò Nile.
“Esatto. Inoltre il mediatore, o qualcuno per lui, ha istruito i suoi compratori su come far passare un omicidio per morte accidentale. Per di più i compratori non si fanno quasi mai vedere in viso, mandano qualcuno al loro posto o tengono il volto coperto”, puntualizzò Auruo.
“Non abbiamo, però, informazioni sul mediatore. Ognuno dei nostri agenti, anche dopo essere riusciti ad entrare a far parte delle squadre che dovrebbero comunicare direttamente con lui, hanno ricevuto direttive solo dai suoi più vicini collaboratori, che sembrano occuparsi del compito del mediatore, quando lui è troppo lontano per farlo di persona”, ragionò Gunther.
La nostra piramide, infatti, era diventata più dettagliata. Alla cima c’era ancora il mediatore, ma esattamente sotto di lui si trovavano i suoi ‘sostituti’, coloro che si occupavano di scegliere le vittime, stilare il piano per il rapimento e ritirare il compenso, ovvero esattamente i compiti del mediatore, quando lui non era, probabilmente, in zona, visto che operavano su tutto il paese. Il livello sottostante era occupato dalla squadra dei ‘trasportatori’, coloro che consegnavano le vittime ai compratori e portavano il compenso al mediatore o a un suo sostituto. Alla base della piramide c’erano le squadre di rapitori, che comunicavano esclusivamente con le squadre dei trasportatori, senza incontrare il mediatore. Infatti, consegnavano le vittime direttamente all’altra squadra, secondo le istruzioni di quest’ultima. Infine, al lato c’erano i compratori, le cui veci erano spesso fatte da qualcun altro, per impedire che qualcuno potesse riconoscerli, probabilmente.
Era un’organizzazione fortemente gerarchica, nessuno sapeva più di quanto non fosse necessario. Non sapevamo come i compratori comunicassero col mediatore: le squadre che consegnavano le vittime ai compratori conoscevano solo il luogo dell’incontro e il compenso dovuto, niente di più. Sapevamo solo che il mediatore gestiva l’intero traffico in modo molto efficiente e, grazie ai suoi sostituti, senza muoversi troppo dal luogo in cui viveva, probabilmente.
Il padre di Levi, avendo ottenuto informazioni dirette dal mediatore, doveva essere uno dei suoi sostituti. Essendo al secondo livello della gerarchia, i poliziotti lo avevano coperto per anni, ignorando le denunce di Levi.
STAI LEGGENDO
Winter White
Fanfic"Si dice che in un paese lontano il freddo sia così intenso che le parole si congelano non appena vengono pronunciate, e dopo qualche tempo si sgelano e diventano udibili, come se le parole pronunciate in inverno rimanessero inascoltate fino all'est...