La domenica era il giorno del Signore, da dedicare a Lui. Era un giorno di riposo e tutte le famiglie cristiane si radunavano in chiesa per ascoltare la celebrazione eucaristica. Così fecero anche gli Anderson, che vestiti di tutto punto e con i capelli pettinati alla perfezione, si recarono nel luogo di culto cristiano da buoni fedeli.
All'appello non mancava Emily con i bambini e un accompagnatore tedesco sempre più presente nella sua vita. Presenti anche i Collins, soprattutto Mr. Collins non evitava di ostentare tutta la sua ricchezza. La sua presunzione stava nel far sembrare il suo atteggiamento normale, regolare. Nei primi banchi erano seduti i Moore, evidentemente volevano ringraziare Dio per aver donato a Wendy una pronta guarigione.
Di Edith, però, nemmeno l'ombra, ma non erano gli unici ritardatari.
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"Siamo in ritardo" disse nervosa la ragazza
"Arriveremo giusto in tempo, non preoccuparti" cercò di tranquillizzarla lui
"Hai ragione...se corriamo ce la faremo" parlò sicura di se
"Non intendevo questo" ridacchiò il ragazzo e le prese il naso tra il pollice e l'indice in un segno affettuoso
"Non capisco perché ti ostini così tanto ad accompagnarmi, non entri nemmeno in chiesa, potresti dormire in tutto questo tempo." domandò retoricamente Edith
"Non che mi dispiaccia, certo." ci tenne a precisare
"Hai mai pensato che mi piaccia passare il tempo con te?" disse serio guardandola negli occhi
"È una dichiarazione, Allen?" rispose invece lei ghignando
"Forse si, forse no. Chi può saperlo" alzò le spalle e come si è soliti fare quando non si sa qualcosa, tenendo le mani nelle tasche
"Ad ogni modo, non dovresti presentarti a mio padre, come si conviene ad un ragazzo per bene?" scherzò lei mentre passeggiava al suo fianco con le mani dietro la schiena
"È una dichiarazione, Jones?"
"Touché"
Risero e giocarono fin quando non arrivarono all'entrata della chiesa.
"Vedi! Siamo arrivati in tempo!"
"Allora io entro"
"Ti aspetto qui, andrò in quella gelateria, magari quando esci ti posso offrire qualcosa"
"Oh...emh...certo" confermò mentre era impegnata a legarsi il fazzoletto di stoffa
"Ti aiuto io" si offrì il ragazzo
Per tutto il tragitto le loro mani non si erano nemmeno sfiorate e quando Lewis le afferrò le dita tra le sue, entrambi vennero scossi da un brivido sorprendentemente piacevole. Il dolce momento fu interrotto da Mr. Smith e sua moglie. L'uomo squadrò il ragazzo e lui trasalì. Con uno sguardo gli fece capire che sarebbe dovuto entrare in chiesa anche lui per tenerla costantemente sotto osservazione.
"Sai una cosa? Oggi mi sento più religioso del solito, ti faccio compagnia"
"Oh bene"
Lewis le porse il braccio, lei lo afferrò ed entrarono.
La funzione durò più del dovuto, il prete, un uomo dalla barba folta e candida, era piuttosto logorroico e nell'omelia si perdeva nei suoi discorsi che con il passare del tempo diventavano sempre più noiosi. Quando tutto finì, ci fu confusione: chi si accalcava alla porta per uscire, chi si fermava a scambiare due parole con amici e parenti incontrati in chiesa, infine chi andava in sacrestia per parlare con il sacerdote.
Il gruppo di donne colse l'occasione e confondendosi nella massa si rifugiarono in un luogo più appartato e sicuro. Trovarono un tavolino malandato e le foglie secche e le ragnatele erano dappertutto. Ognuna dalla sua borsetta prese un foglietto e come se fosse un puzzle unirono i pezzi di carta formando una mappa.
Elizabeth prese la parola.
"Ci ritroveremo a Mospe, lì onoreremo la donna che si sacrificò per la causa gettandosi sotto il destriero di colui che è a capo di tutto." parlò per perifrasi e nomi in codice
"Cosa dobbiamo fare?" chiese Emily
"Abbiamo già rovinato con la marmellata le cassette della posta, è il momento di fare un passo avanti."
"Quindi?" Domandò Mary
"Faremo esplodere le cassette della posta"
"E come intendi fare?" disse Wendy
"Mary, Mr. Anderson dovrebbe avere tanta polvere da sparo, giusto?" chiese questa volta Edith
"Si, gli dirò di questa idea e vediamo cosa si può fare"
"Benissimo, anche Edward ha della polvere, potrei prenderne un po', sperando che non decida di fare l'inventario delle scorte proprio in questi giorni" le informò Elizabeth
"Bene, siamo state dirette e coincise, possiamo andare"
Così si sciolse la riunione e tutte ritornarono dai propri partner.
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VOTES FOR WOMEN
Исторические романыLondra, 1926 Mary Anderson vive una vita felice con suo marito James e i suoi tre figli. Con suo marito, un ricco imprenditore, ha un rapporto di parità. Proprio per questo motivo, non si è mai interessata alla lotta femminile per il suffragio univ...