Capitolo 10

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Mary stava andando da Emily per darle la notizia del suo ritorno a casa Anderson. Appena James le aveva dato la notizia, avvisò la cuoca che stava per uscire e le chiese se badava ai bambini per circa un ora ricevendo una risposta positiva. Era arrivata davanti la sua porta. Bussò. Dopo pochi secondi apparì Emily.

"Ciao!" salutò Mary

"Ciao Mary! Prego, entra" disse Emily accogliendola con un sorriso mentre si puliva le mani sul grembiule

"Allora che notizie mi porti?" continuò 

"Il posto da domestica a casa Anderson è di nuovo tuo" annunciò Mary fingendosi professionale

"Dici d-davvero?" balbettò leggermente per la sorpresa poi l' abbracciò sussurrando "grazie" 

"Come hai fatto a convincere tuo marito?" chiese Emily

"In realtà si è convinto da solo" e così incominciò a raccontarle della discussione e delle scuse del marito

"Alla fine ha capito che bisogna fare qualcosa" concluse "Allora... non mi hai dato ancora una risposta"  

James stava tornando da lavoro come al solito, quando notò dei manifesti propagandistici che promuovevano Mr. Smith. Lì guardò con disgusto. Improvvisamente gli venne un'idea.

 Aveva letto che nel 1910, il ramo editoriale dell'Unione, "The Woman's Press", si trasferì al 156 di Charing Cross Road. Gli uffici furono scelti per la loro prossimità ad Oxford Street e comprendevano un negozio che vendeva gadget e oggetti delle Suffragette, compresi spillette, libri, cartoline e carte da lettera. Il successo commerciale dell'attività portò all'apertura di 19 punti vendita simili nella zona di Londra, da Chelsea e Kensington ad ovest, a Streatham e Wandsworth a sud, da Mile End e Limehouse a est, a Hampstead e Kilburn a nord. 

Arrivato a casa scese dall'auto ed entrò.

"Bentornato" lo salutò come al solito Mary dandogli un veloce bacio a stampo

"Vado a posare questi e poi devo dirti una cosa"  disse indicando dei fogli che aveva sotto braccio

Stava attraversando il corridoio per raggiungere il suo studio quando notò Emily che stava eseguendo le sue solite mansioni. Non poteva passare indifferente e non poteva neanche salutarla come niente fosse. Doveva chiederle scusa.

"Hey, Emily" mormorò

"Ah, salve Mr. Anderson! Non vi avevo sentito" 

"Scusa" dichiarò secco "è solo che ero arrabbiato, deluso..." cercò di giustificarsi ma venne interrotto

"Scuse accettate"

"Puoi raggiungere Mary di là? Devo parlarvi"chiese James

Dopo un minuto erano tutti e tre radunati nel salone. 

" Stavo pensando di finanziare l'apertura di un negozio dove si vendono gadget delle suffragette" propose James

"Bhe l' idea non è male ma dobbiamo saper organizzarci" disse Mary

"Per il locale proporrei la vecchia sartoria che è in centro, è l' ideale e inoltre possiamo dividerla in due parti una piccola dove vendiamo la merce e la parte più grande dove ci sono operaie che creano i gadget. Ovviamente il personale sarà tutto al femminile" espose senza fermarsi 

"Credo si possa fare! Possiamo chiedere a Elizabeth chi non lavora che possa avere le qualità necessarie e chi è disposta a realizzare quest' idea" parlò ancora sua moglie

"Chi è Elizabeth?" domandò James curioso

"Mrs. Collins, l' organizzatrice del nostro gruppo" rispose prontamente Mary

"Aspetta! Mrs. Collins è colei... no, non ci credo"si stupì il marito

"Comunque, tralasciando i vostri momenti da coppietta, l' idea è fattibile. E bravo James" esclamò congratulandosi Emily che fino ad allora era stata in silenzio ma  poi capì che si era presa molte libertà nell'ultima frase e cercò di rimediare

"Cioè volevo dire che è una bella idea Mr. Ander..." fu interrotta dalla risata di  James

"Non preoccuparti! Dammi pure del tu! Adesso siamo amici, no?" disse porgendole il pugno in segno di amicizia. La risposta non tardò ad arrivare.

Qualche giorno dopo Emily entrò in casa Anderson e riunì il trio. 

"Devo darvi due  notizie. La prima è che Elizabeth ha accettato la tua proposta" raccontò indicando James "e la seconda è che tra qualche notte andremo per le case degli uomini più prestigiosi della città e riempiremo le cassette della posta di marmellata" continuò euforica

"Ci sarà da divertirsi" dichiarò James già divertito nell'immaginare le faccia di Mr Collins e Mr. Smith arrabbiate per il piccolo scherzo

"James dovremo riempire anche la tua per non destare sospetti" disse Emily 

"Cosa?!"















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