Capitolo 3

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Dopo la visita del medico di famiglia, Emily lasciò la villa scusandosi per aver recato disturbo e tornò a casa dove l'aspettavano i figli preoccupati. Era ormai ora di cena e gli Anderson erano riuniti a tavola.

"Come sta la tua amica?" chiese James

"Sta bene! Ha avuto solo un mancamento causato dallo stress e dalla stanchezza accumulati nei giorni" rispose Mary

"Deve avere un lavoro pesante" commentò il marito

"Eh si! Mi piacerebbe tanto aiutarla" dichiarò lei "magari potremmo assumerla come domestica" propose Mary "lavorerà meno ore e riceverà un salario più altro"aggiunse.

"Allora parlale della tua idea e chiedile di licenziarsi. Se il datore di lavoro non accetterà, gli parlerò io!" esclamò il marito

"Non credo che Mr. Smith abbia problemi a trovare altre operaie"osservò lei. 

All'udire quel nome James si incupì e la moglie se ne accorse concludendo il discorso. Il giorno dopo Mary seguì il consiglio del marito e parlò con Emily, la ragazza accettò la proposta e Mr. Smith non creò problemi. Il giorno dopo Emily iniziò a lavorare. Le sue mansioni erano sicuramente migliori del suo vecchio lavoro. Doveva sistemare le camere dei bambini, pulire le stanze degli ospiti quando c'era qualcuno che sostava in casa Anderson per più giorni o, quando capitava che la cuoca si assentava, doveva cucinare. Per sei mesi andò tutto bene. James e Mary erano gentili con lei e cercavano di non caricarla troppo, inoltre riusciva a mantenere la famiglia con il suo stipendio. Un giorno, però, ricevette notizie dalle altre suffragette che la informavano su una nuova manifestazione che sarebbe avvenuta in fine settimana. Lei colse l'occasione e quando Mr. Anderson uscì per andare a lavoro, Emily prese in disparte Mary e le parlò. 

"Mary dobbiamo parlare!"disse portandola in un luogo isolato della casa

"Cosa succede? Così mi fai preoccupare!" chiese agitata 

"Ho delle notizie sul prossimo incontro" sussurrò Emily

"Spiegati meglio!"esclamò l'altra

"Sabato mattina, alle 05:30 ci ritroveremo tutte alla King's Cross. Prova ad inventare una scusa con tuo marito, devi esserci! Potrebbe essere una svolta importante per noi! Appiccheremo un incendio" espose lei

"Come posso aiutare?" chiese Mary

"Non c'è bisogno di niente in particolare, basta esserci! Il materiale è stato già procurato da Elizabeth"

"Elizabeth? Questo nome mi è familiare!"disse pensierosa

"La conoscerai di sicuro. È la moglie di Edward Collins, il famoso imprenditore"rispose entusiasta

"Mrs. Collins è davvero una suffragette? A cena era molto silenziosa, non l'avrei mai immaginato"rivelò sorpresa

"Invece lei è una delle più attive, è sempre presente e dà molte idee"confermò Emily

"Comunque ci sarò sicuramente, entro sabato saprò cosa dire a James!" disse decisa Mary

" Alle 05:30 in stazione e non un minuto di ritardo!" le raccomandò.

"Certo!"esclamò 

Finita la conversazione Emily tornò alle sue mansioni mentre Mary andò dai bambini e passarono del tempo insieme. Era sicuramente felice della notizia ricevuta dall'amica, infatti ci teneva a partecipare, ma allo stesso tempo era turbata. Non aveva mai mentito al marito poiché tra i due vigeva sempre la fedeltà e la sincerità. Di notte non riusciva a dormire, non trovava una scusa plausibile per uscire così presto. Come fare? Si chiedeva passando la notte insonne. Si girava e rigirava nel letto e il marito sembrò accorgersene. 

"Buongiorno cara!" esclamò James

"Buongiorno" ricambiò

"Cosa c'è? Ti vedo un po' pensierosa, è successo qualcosa?" chiese il marito

"Si, ieri mi è arrivata una lettera da mia cugina, Anne" affermò

"E allora?"

" A zia Eveleen è stata diagnosticata una grave malattia, ha poco da vivere. Sabato mattina partirò per Cambridge!"mentì Mary

"Oh mi dispiace! Vuoi che ti accompagni?" 

"No, viaggerò in treno! Poi tu hai tanto da fare a lavoro"

"Infatti, ma se hai bisogno di aiuto riuscirò a staccare" azzardò James

"No, grazie! Non voglio crearti problemi"





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