Era sabato mattina e Mary era pronta per uscire di casa e andare all'incontro con le altre donne.
"Allora? Ti aiuto a portare i bagagli?" chiese gentilmente James
"No, non ne ho preparati! Sarà solo una visita di cortesia, entro stasera sarò a casa"
"Ah bene!"
"Mi raccomando, stai attento ai bambini!"
"Ci pensa Emily, no?"
"Purtroppo oggi non verrà, mi ha avvista ieri"
"D'accordo, ci penserò io" disse il marito
"Allora vado!"
"Fà un buon viaggio!" la salutò il marito dandole un bacio.
Mary salì in macchina e l'autista l'accompagnò alla King's Cross, dopo poco tempo arrivarono anche Emily e le altre. Elizabeth stava per parlare quando notò Mary e le disse:"Cosa ci fa qui?"
"Io..." cercò di spiegare Mary quando fu interrotta da Emily
"Lei è con noi!"
"Bene, ho notato la sua grinta tempo fa! Diamoci pure del tu" disse Elizabeth riferendosi a Mary
"Ma certo!"
A quel punto Elizabeth estrasse il megafono dalla sua borsa e urlò alla folla che si era formata in pochi minuti:
"Salve donne! Stiamo riuscendo a farci sentire! Purtroppo abbiamo ricorso ad atti vandalici sin dalla seconda metà dell'800. Con quest'attacco cercheremo ancora di dare una svolta alla nostra situazione." continuò "Dividiamoci in due gruppi! Uno si posizionerà davanti all'entrata con i cartelli per aspettare le altre che verranno con me e appiccheranno l'incendio. Chiaro?"
"Si!" urlarono in coro
"Non abbiate paura e ricordatevi: FACCIAMOCI SENTIRE!"concluse lei incoraggiando le sue compagne
Detto questo le ragazze eseguirono gli ordini. Mary e Emily presero i cartelli e si avviarono all'entrata. Su di essi c'erano rappresentate diverse frasi tra cui:
"VOTES FOR WOMEN"
"DEED NOT WORDS"
"FIGHT FOR WOMENS' SUFFRAGE"
Erano tutte pronte a combattere per i loro diritti! Presto si alzò una colonna di fumo, il fuoco era stato appiccato. Dopo un po' iniziò la protesta. Iniziarono a marciare per le strade lanciando sassi ai finestrini delle automobili e alle vetrine dei negozi. Scrivevano con il gesso, sulle pareti delle case e sui marciapiedi, le stesse frasi riportate sui cartelloni. Verso le 6.30 arrivarono le forze dell' ordine che bloccarono la manifestazione e arrestarono molte donne non risparmiandosi, ovviamente, nell'uso della violenza.
Intanto a casa Anderson, James uscì di casa per ritirare il giornale alla porta, così vide una nube di fumo innalzarsi in lontananza. Capì che proveniva dalla stazione, preoccupato salì nella sua auto e, guidando ad alta velocità, arrivò alla stazione cercando disperatamente la moglie nella confusione che si era creata. Aveva paura che potessero scambiare la moglie per una suffragette e che l'arrestassero. All'improvviso James incontrò gli occhi della moglie e tutti i rumori intorno cessarono. C'erano solo loro. Mentre lui era contento di aver ritrovato Mary e di saperla fuori da questo movimento, lei invece era preoccupata credendo che il marito avesse capito tutto.
STAI LEGGENDO
VOTES FOR WOMEN
Historical FictionLondra, 1926 Mary Anderson vive una vita felice con suo marito James e i suoi tre figli. Con suo marito, un ricco imprenditore, ha un rapporto di parità. Proprio per questo motivo, non si è mai interessata alla lotta femminile per il suffragio univ...