Lucas Carter percorreva il lungo corridoio. L'ansia stava crescendo sempre di più, mentre si avvicinava alla porta del suo ufficio. Una volta arrivato a destinazione si accasciò sulla sedia che si trovava vicino la scrivania. Le mani tramavano e fu colpito da una velenosa consapevolezza. Aveva fallito, si era fatto trasportare dalle emozioni. Era capitato proprio a lui. Lui che aveva sempre ragionato con la testa. Avrebbe dovuto fingere, recitare una parte, indossare una maschera. Adesso, però, non sapeva più distinguere la maschera dal suo vero volto. Avrebbe dovuto solo eseguire un ordine. Lui, che era sempre stato il migliore nel suo lavoro, era cascato nella trappola dei sentimenti, una rete fitta di incertezze. Immaginava la razionalità come una sfera, perfetta, finita. Le emozioni, invece, le immaginava come una linea, senza un inizio e senza una fine, vedeva poi delle curve, le incognite. Aveva sempre seguito la razionalità, la mente, l'ordine, abbandonarsi alle emozioni avrebbe significato cadere nel baratro del dubbio e del caos. Si era promesso di non seguire il cuore, ma si sa, non tutte le promesse si possono mantenere. E ti brucia dentro la delusione di non aver mantenuto il proposito. Si era lasciato andare ed ora vagava in un mondo che non aveva mai conosciuto del tutto. Ormai l'amore l'aveva posseduto e non l'aveva nemmeno notato, era penetrato nel suo cuore come un seme nella terra e man mano che cresceva le radici gli si stringevano attorno fino a fargli male. Perché lui avrebbe voluto sradicare quell'amore, ma non trovava il coraggio. Non avrebbe mai voluto rinunciare a quella sensazione di calma e benessere che provava quando stava con Lei. Quel sorriso e quell'ingenuità che la caratterizzavano. Non riusciva a trovare dei difetti, mentre interi fogli di carta non sarebbero bastati per elencare tutti i suoi pregi. Determinata, sicura, forte, con la risposta sempre pronta, gentile, dolce, paziente, leale e avrebbe potuto continuare all'infinito. Ormai era inutile provare a scappare, non esisteva una via d'uscita. Quasi quasi non gli dispiaceva nemmeno essere in balìa di Amore. Doveva semplicemente accettare che si era innamorato. Innamorato di Edith Jones.
Immerso nei suoi pensieri, non aveva notato la figura che era entrata nell'ufficio.
"Mr. Smith...prego...si accomodi" si alzò indicando la sedia di fronte. Parlò con disagio, quell'uomo sarebbe stato capace di intimorire chiunque.
Si diedero la mano come forma di saluto e si sedettero entrambi.
"A cosa devo la sua visita?"
"Non è poi così difficile intuire ciò che potrei voler sapere" disse con tanti giri di parole
"Le ho assegnato solo un compito e mi interesserebbe sapere come procede" continuò
"Possiamo dire che la prima parte del piano sta procedendo bene"
"Ci stiamo mettendo troppo tempo, è passato un mese, dovrebbe sapermi riferire qualcosa!" esclamò arrabbiato
"Almeno abbiamo appurato che lei è l'anello debole?" domandò Mr. Smith
"Si" gli costò affermare quelle parole, stava sminuendo le capacità della donna che amava e si sentiva un traditore
"Almeno questo! Le darò solo qualche altra settimana. Se non sarà riuscito a portarmi delle informazioni può considerarsi licenziato" finì con questa minaccia e uscì.
Lucas Carter non era altro che un investigatore. Il piano era semplice: ottenere la fiducia dell'anello più debole del gruppo delle suffragette, Edith, ed estirparle più informazioni possibili così da metterle in difficoltà. Ma l'unico in difficoltà era lui, che si era innamorato di lei. Dopo mille sforzi aveva accettato il suo amore. Ma Edith avrebbe accettato che, in realtà, dietro la maschera di Lewis Allen, c'era Lucas Carter?
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VOTES FOR WOMEN
Tiểu thuyết Lịch sửLondra, 1926 Mary Anderson vive una vita felice con suo marito James e i suoi tre figli. Con suo marito, un ricco imprenditore, ha un rapporto di parità. Proprio per questo motivo, non si è mai interessata alla lotta femminile per il suffragio univ...