16- 𝒕𝒐𝒈𝒆𝒕𝒉𝒆𝒓

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"Lasciamoli ancora da soli, vediamo che succede. Uno dei due cederà prima o poi."

I ragazzi,raccolti giubbini e chiavi, uscirono di casa, lasciando Tae e Jungkook chiusi nella stanza. Entrambi erano rimasti in silenzio per qualche minuto, o forse mezz'ora, non aveva importanza. Quel silenzio però, era servito a entrambi per calmare i nervi e ripensare a tutto ciò che si erano detti.

T:" Usciamo di qui, inizio a sentirmi male."

JK:" Stai bene? Fa molto caldo qui dentro." disse con un velo di preoccupazione.

T:" Sento di poter svenire da un momento all'altro."
JK:" Ora chiamo Jimin, così ci libera."

Jungkook sfilò il telefono dalla tasca del pantalone, e digitò il numero del migliore amico. La chiamata durò meno del previsto, visto che nessuno in quel momento poteva liberarli, essendo che la casa fosse vuota. Taehyung però iniziava veramente a stare male, arrivando al punto di non riuscire a reggersi in piedi. Un tonfo prodotto dalle ginocchia del corvino sul tappeto fece sussultare il castano, che si avvicinò, visibilmente in panico.

JK:" Cazzo Tae, ora ti libero da qui."
Tae sentì le braccia di Jungkook scivolare via dal suo busto. Aveva gli occhi socchiusi, non sapeva cosa stesse facendo l'altro. Senti solo un rumore sordo e una ventata di aria fresca, che lo aiutò a riprendersi un po'. Percepì accanto a lui poi la presenza di Kook che lo sollevò, e si diresse verso la cucina. Lo adagiò delicatamente sul divano e poggiò una mano sulla sua fronte. Taehyung cominciò a riprendere forze, e si mise seduto. Intanto Jungkook aveva preso un bicchiere di acqua da dare la ragazzo, e una merendina al cioccolato, per fargli ingerire un po' di zuccheri.

JK:" Come va? Meglio?"

T:" Si Kookie, grazie." lo ringraziò, posando una mano sul suo volto.

Jungkook si soffermò sul nomignolo che aveva usato per attirare la sua attenzione. Tante persone l'avevano chiamato in quel modo, ma detto da Taehyung faceva un effetto strano, ma piacevole.

JK:" Come mi hai chiamato?" sorrise.

T:" K-kookie... S-se ti ha dato fastidio s-scusa..." sussurrò abbassando lo sguardo.

JK:" Da oggi in poi chiamami cosi, mi piace." disse, portando due dita sotto al mento di Tae.

Il castano, che si trovava accovacciato davanti al divano, fece per andare verso la cucina, ma venne fermato dalla mano di Taehyung.

T:" Non andare."

JK:" Non vado da nessuna parte, devo bere." sussurrò all'orecchio dell'altro, poggiando la mano libera sulla sua guancia.

Si avvicinò al bancone di marmo dove erano appoggiati tutti i bicchieri, e poi aprì il rubinetto, per riempirlo. Due piccole braccia lo afferrarono per la vita, stringendolo più che potevano.

T:" Non andare via. Non trattarmi più male. Mi fido di te Kookie. Non voglio guardare al passato." si liberò, sentendo il cuore più leggero.

Jungkook si voltò lentamente, e ricambiò l'abbraccio.

JK:" Te l'ho detto, senza di te non vado da nessuna parte. Il mio cuore è già stato fregato dal tuo bel faccino." sorrise.

Il più piccolo alzò lo sguardo, che incontrò quello del più grande. Non ebbe tempo di riflettere, perché il suo corpo iniziò a muoversi, prima che la sua mente potesse formulare dei pensieri lucidi. Si alzò in punta di piedi, e con molta delicatezza, lasciò un bacio umido sulla guancia del castano.

T:" A piccoli passi, ma con te. Ci stai?"
JK:"A piccoli passi."

//𝑖𝑜,𝑡𝑒, 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑒.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora