Ma, adesso, anche il destino crudele si era reso conto che il loro amore era talmente forte da essere mandato in frantumi, e avrebbe fatto qualcosa per avvicinarli.
Per un millesimo di secondo a Taehyung era sembrato di vedere la figura di Jungkook lasciare il vagone della metropolitana. Agì d'istinto. Seguì il ragazzo fino ai tornelli, lo afferrò per un braccio e cercò il suo sguardo.
T:" Oh, mi scusi, l'ho scambiata per un'altra persona."
Il ragazzo, un po' stranito, perdonò il ragazzo per il malinteso e passò i tornelli.Taehyung per un momento aveva sperato in un incontro, ma quante possibilità c'erano che si trovassero alla stessa stazione della metropolitana, e allo stesso orario? Probabilmente meno dell'1%. Nonostante non si fossero incontrati, però, Jungkook era lì, cento metri più avanti. Stava guardando il suo telefono scarico, e non vedeva l'ora di tornare a casa per poter contattare i propri cari.
Arrivato al suo appartamento, per prima cosa recuperò il cavo dell'alimentazione e lo collegò al cellulare. Nel frattempo, si fece una doccia veloce e infilò dei vestiti comodi. Quando controllò i messaggi, come se qualcuno gli avesse appena sparato, si sentì morire. Tae gli aveva scritto che lo ama, che aveva bisogno di lui. Cosa era successo in quelle ore? Aveva recuperato la memoria o semplicemente gli mancava? E il messaggio che gli aveva mandato aveva scaturito qualcosa in lui?
Provò a fare centinaia di chiamate a Taehyung, che però, non rispondeva. Cosa doveva fare ora? Prendere il primo volo per l'America e andare da lui? Doveva Essere razionale. Per prima cosa doveva aspettare una risposta, per capire cosa fosse successo, e del perchè di quell'improvviso cambiamento. Chiamò Jimin, e gli spiegò tutto. Le parole dell'amico, però, gli diedero una scarica di adrenalina assurda.
PJ:" Tae è a Seoul adesso. Namjoon mi ha chiamato e mi ha detto che è venuto a cercarti, ma che non eri raggiungibile. Ha recuperato la memoria, e quando a saputo che eri in Corea non ha esitato un attimo a venire da te."
Jungkook non aveva neanche risposto all'amico, che era uscito di casa, sotto la pioggia, correndo, diretto verso l'appartamento di Taehyung, che era appena rincasato.Aveva passato la giornata a camminare, pensando a tutto ciò che era successo. Aveva scattato tantissime foto di tutti i posti che aveva visitato con Jungkook, e non si era reso conto che la batteria del suo telefono era morta. Arrivò a casa, si levò il giubbotto, e, improvvisamente qualcuno bussò. Era tarda sera, e non aspettava nessuno in particolare. Chi poteva essere?
Ed eccolo lì, come se fosse un'apparizione divina, il suo Kookie, bagnato fradicio, che lo guardava. Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche minuto, sperando che quell'incontro non fosse solo un sogno ad occhi aperti. Entrambi erano lì, l'uno difronte all'altro, e tutto il resto era scomparso.
STAI LEGGENDO
//𝑖𝑜,𝑡𝑒, 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑒.//
Fanfiction"Potrei aspettarti anche cento anni. Potrei mettermi qui a guardare il mare fino a che non tornerai a provare qualcosa per me. "