23- 𝒕𝒉𝒆 𝒕𝒓𝒖𝒕𝒉

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JK:" Visto che non piace solo a me la tua voce?"

T:" E tu lo sai che amo cantare per te quando me lo chiedi."

La serata a casa Jeon si era conclusa magnificamente. I suoceri di Tae erano due persone fantastiche, e, in una sera, si era instaurato un rapporto fantastico tra i tre. La coppia era arrivata a casa, entrambi si erano cambiati e si trovavano accoccolati nel letto.

JK:" Tae, non te l'ho mai chiesto, ma i tuoi genitori sanno che andremo lì insieme?"
T:" Ho avvertito mia madre che sarei tornato a Seoul con il mio ragazzo, ma lo sa solo lei. Mio padre non sa nulla."
JK:" Pensi che non ti accetterà?"
T:" Sì che lo farà, non è per nulla omofobo. Non gli ho mai detto della mia sessualità semplicemente perchè non ho un buon rapporto con lui, tutto qui. Con mamma invece ho sempre parlato di tutto, è la mia migliore amica. Sa anche di te, e dell'anno all'estero."
JK:" Allora mi odierà.."
T:" Per niente, anzi. Quando gli raccontai la storia, prese le tue difese. Disse che probabilmente non avevo provato a capirti fino in fondo, e che, se mi avevi baciato, senza nessuno intorno, era perchè veramente lo volevi. Sosteneva che dopo il ballo non avrei dovuto ignorarti."
JK:" Tua madre aveva capito dal principio allora, già mi piace."
T:" Sai Jungkook, non mi hai mai spiegato perché.

JK:" Vuoi sapere perchè non mi sono presentato quella sera? Beh, è complicato." sospirò.

JK:" Avevo paura. A quel tempo non sapevo bene se mi piacessero i ragazzi o le ragazze, e tutti aspettavano un mio passo falso. Pensavo che se mi fossi presentato al ballo con un ragazzo, mi avrebbero preso di mira. Ero talmente accecato dalla paura del giudizio degli altri, che non vedevo quando mi piacessi. Quando ti ho baciato, però, eravamo da soli, e per un momento ho messo da parte gli altri. Eravamo solo io e te. Rimpiango di averlo fatto, solo perchè il mio comportamento, dopo, ti ha fatto soffrire."
Nella camera era calato il silenzio più totale. Tae poteva capire la paura del ragazzo. Anche se non lo dava a vedere, il pensiero delle altre persone era fin troppo importante per lui.

JK:" Quando sei partito, sono venuto in aeroporto."
T:" T-tu eri in aeroporto? Davvero?"
JK:" Sì, ero lì. Ho assistito da lontano alla scena di te che salutavi gli hyung in lacrime. Ero partito da casa con l'intenzione di chiederti scusa, ma, quando sono arrivato, mi sono rivelato un codardo." ammise, abbassando lo sguardo.

T:" E' passato ormai. Conta dove siamo ora. E ora siamo io e te. Sono stati anni di tempesta per entrambi, ma, se ci fosse sempre il sole, il mondo sarebbe un deserto, giusto?"
JK:" Quando te ne sei andato non credevo più in niente. Volevo solo sopravvivere, mi ero convinto che fosse tutto una merda. Quando ti ho rivisto, però, mi è bastato un solo sguardo perchè decidessi di rischiare ancora."

T:"In questo ultimo mese mi hai dato tutto senza promettermi niente Kookie, e lo apprezzo molto. Il Jungkook di adesso è la persona che voglio accanto a me per il resto dei miei giorni. Sei la persona con la quale posso essere ingenuo senza aver paura che ti prenderai gioco di me. Con te posso piangere, perché so che mi accarezzi e mi asciughi le lacrime."

JK:" Sono così fortunato ad averti trovato, Tae." si accoccolò tra le sue braccia.

T:" Ricordati Kookie, nonostante tutto, siamo solo io e te. Tu ed io. Niente di più e niente di meno. Se questi sono i presupposti del nostro futuro, non desidero altro che arrivare a domani ."

//𝑖𝑜,𝑡𝑒, 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑒.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora