26- 𝒓𝒆𝒄𝒐𝒏𝒄𝒊𝒍𝒊𝒂𝒕𝒊𝒐𝒏

46 5 0
                                    

Cosa avrebbe potuto separarli?

I giorni a Seoul erano passati velocemente tra giri in città, gite in campagna e lunghe passeggiate al mare, sempre mano nella mano. Quella sera Tae avrebbe presentato ai suoi genitori Jungkook, l'uomo della sua vita. Ed era proprio questo il problema: era un uomo.

L'unico timore di Taehyung era il padre; la mamma conosceva bene il figlio, e aveva capito già da tempo del suo orientamento sessuale, forse anche prima di lui; non l'aveva giudicato, e non ne aveva fatto un dramma. Quando Tae glielo aveva confessato, semplicemente rise. All'inizio il ragazzo la guardò stranito, ma poi capì che la madre già sapesse tutto, e che non era per nulla stupita.

Con il padre, invece, le cose erano un po' diverse. Non avevano mai avuto un bel rapporto; Tae non era mai stato il tipo di bambino che gioca a calcio, esce con gli amici e gioca ai videogiochi; era sempre stato timido, introverso e poco socievole. Era stato proprio il padre a spingerlo a fare l'anno all'estero, nella speranza che l'esperienza lo facesse aprire un po'. Ma, al suo ritorno, Tae era solamente diventato più spocchioso e antipatico, e ciò non aveva fatto altro che peggiorare il loro rapporto, fino a spingere il ragazzo a trasferirsi in America, pur di stare il più lontano possibile dal genitore. In più, il papà di Taehyung era completamente contrario alla sua professione; per lui fare il cantante non era definibile un lavoro ed era fermamente convinto che non l'avrebbe portato da nessuna parte.

Adesso presentare Jungkook come suo fidanzato, quando era al picco della sua popolarità, per Tae era una gloriosa vendetta, ma anche un suicidio.

Arrivati a casa dei due genitori, ad accoglierli c'era, per fortuna, solo la madre. Aveva abbracciato il figlio per primo, e poi, come se facesse già parte della famiglia aveva baciato sulle guance ormai rosse l'altro ragazzo.

Poi, tutti e tre si erano accomodati nel salotto e Jungkook aveva avvicinato alle mani della signora un piccolo pacchetto rosso.

MT:" Oh ma dai Jungkook non dovevi, davvero."
JK:" Signora, la prego, non mi ringrazi. E' solo un piccolo pensierino che spero possa gradire."
MT:" Ti ringrazio molto Jungkook, sei molto gentile, ma smettila di darmi del voi. Puoi chiamarmi mamma. Tu mi conosci solo ora, ma io so tutto di te, e di voi già da parecchi anni. Sapevo che vi sareste ritrovati, prima o poi."
La signora aprì il pacchettino, il quale conteneva una collana, con un cameo che racchiudeva una foto delle mani intrecciate dei due ragazzi.

MT:" E' veramente bello, grazie. Ogni volta che lo guarderò mi ricorderò di quanto mio figlio è felice.

Proprio quando Tae stava per dire qualcosa,il rumore della porta gli fece gelare il sangue in circolo nel suo corpo. Era arrivato.

Jungkook fece per alzarsi, ma venne fermato da Taehyung.

T:" Rimani qui, prima ci devo parlare io."
JK:"Voglio esserci, voglio starti accanto."
Tae si avvicinò all'entrata, e osservò la figura del padre, terribilmente somigliante a lui, ma solo per i tratti fisici.

T:" Papà lui è Jungkook."
Con un tono sorprendentemente calmo e affettuoso l'uomo salutò il ragazzo, che si trovò quasi interdetto. Il fidanzato aveva sempre descritto il padre come una persona fredda e distaccata, ma solo con quel saluto, aveva lasciato trasparire altro.

Ora, nel salotto, erano in 4.

T:" Papà, non credo tu abbia capito, ma Jungkook è il mio fidanzato. Lo amo e non mi interessa se tu sei contrario." disse secco.

Un silenzio agghiacciante riempì la stanza, fino a quando, si sentì una risatina.

PT:" Tae, tesoro, perchè parli come se fossi sotto ad una ghigliottina? Non ho la minima intenzione di oppormi, perché dovrei?"

T:" D-davvero papà?"
PT:" Tae, non sono stato un buon padre. In questi mesi che non ci sei stato ho avuto modo di riflettere. Non ti ho mai supportato, e mi maledico per ciò. Sono arrivato al punto di piangere, e tua madre lo sa bene. Mi ha raccontato tutto quello che mi sono perso in questi anni e in realtà, di una cosa sono fiero."
Taehyung lo guardò, con le lacrime agli occhi per la confessione, stranito.

PT:" Sono felice di averti mandato in America, o non avresti mai conosciuto Jungkook. Si vede che vi amate, non c'è bisogno di ulteriori parole. Mi ricordate me e la mamma."

//𝑖𝑜,𝑡𝑒, 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑒.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora