"Nessuno può sapere quanto tempo impiegherà a ricordare."
Era vero. Nessuno poteva immaginare che Taehyung avrebbe passato i due mesi successivi alla convalescenza senza ricordare assolutamente nulla dei momenti passati con il ragazzo, che, anche se non ricordava, amava.
Jungkook era distrutto. Non poteva credere che avesse dimenticato. Da quando Taehyung aveva lasciato l'ospedale, tutti i giorni si era presentato davanti casa sua o davanti lo studio di registrazione, sperando che ricordasse di lui, di loro.
Un giorno, in preda alla disperazione, quasi supplicando, piangendo, gli aveva detto:
JK:"Non farmi pentire di averti dato fiducia, te ne prego. Non essere una di quelle persone che mi fanno brillare gli occhi e poi mi spengono. Non essere una di quelle persone che mi toccano il cuore per poi disintegrarlo. Non essere una bella bugia, ma una verità imperfetta. Amo amare le cose imperfette, le parti grigie del cielo. Amo amare la parte di te che detesti. Sii, con me, solo la parte vera di te, e il resto lascialo agli altri. Resta la mia eccezione, perché per me sei questo: la voglia di credere di nuovo in qualcosa. E se non puoi essere questo allora va via adesso ma, ti prego, non farmi mai pentire di averti dato fiducia."Taehyung si sentiva in colpa, perchè, tutte le cose riguardanti quella relazione così apparentemente fantastica, lui non le ricordava. Si sentiva così male per il povero ragazzo che cercava di evitarlo, per la troppa sofferenza che mostrava.
Per due mesi Jungkook non si era mai arreso, non aveva mai smesso di chiamarlo la sera per dargli la buonanotte, la mattina per il buongiorno, non aveva mai smesso di mandargli un messaggio quando era in studio per sapere cosa stesse facendo e se avesse mangiato abbastanza.
Jimin e Yoongi aveva guardato il loro amico sgretolarsi pian piano per il dolore. Non dormiva più di notte, perchè, ogni volta che ci provava, sognava l'incidente. Non faceva che ripetere che fosse colpa sua, che se avesse evitato di prendere la macchina a quest'ora sarebbero insieme. Jimin provava a ripetergli che non doveva addossarsi le colpe, ma piuttosto trovare un modo per far tornare la memoria a Taehyung.
Le avevano provate tutte, ma davvero tutte.
Avevano provato con la musica, con le foto, i video, i film che avevano visto insieme. Jin era riuscito perfino a convincere Tae a tornare per un po' a Seoul, sperando che, il letto dove avevano consumato il loro primo rapporto potesse far riaffiorare le dolci sensazioni condivise. Ma nulla. Il niente più totale.
Una sera, Jungkook, allo stremo delle forze. Prese una decisione. Doveva andarsene da lì. Doveva allontanarsi da tutto, da tutti, e da lui. Aveva preparato le valigie, comprato il biglietto aereo verso Seoul, e aveva avvisato gli amici e i parenti più stretti della sua partenza, che non aveva una data di ritorno.
Qualche momento prima che le hostess gli chiedessero di spegnere i dispositivi elettronici, per il decollo, Jungkook scrisse un messaggio a Taehyung.
JUNGKOOK
"ora vorrei essere solo io,te e il mare."
consegnato alle 12:35
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//𝑖𝑜,𝑡𝑒, 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑒.//
Fanfiction"Potrei aspettarti anche cento anni. Potrei mettermi qui a guardare il mare fino a che non tornerai a provare qualcosa per me. "