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Sophie's pov

Le feste di Natale si avvicinavano sempre di più, e con esse anche il ballo d'inverno.
Con Millie cercavo di passare sempre del tempo insieme perché ormai era diventata come la mia migliore amica, mentre con Noah, il nostro rapporto era strano e passavamo spesso e volentieri del tempo insieme, ma non ero più convinta di poterlo chiamare "amico".

In genere non mi piaceva etichettare le persone, e tantomeno essere etichettata. Odiavo essere pregiudicata da un titolo, perché le persone non riuscivano a guardare oltre quello. Un po' come quando le persone di colore cercavano lavoro e, invece di essere valutati in base alle proprie abilità, venivano giudicati dal colore della pelle. Era per questo che non mi piacevano, e quando ne avevo una mi sentivo come imprigionata sotto essa.

«Non ho idea di cosa indossare al ballo, ho bisogno di aiuto.» mi informò Millie chiudendo lo sportellino del suo armadietto.

«Andiamo, il ballo è prima delle feste, hai ancora molto tempo.» la rassicurai mentre cominciavamo a camminare per il lungo corridoio.

«No invece, ci sono tante cose a cui pensare e... dovresti iniziare a preoccupartene anche tu.» disse con una traccia di furbizia nel tono.

«Non ne ho motivo. Sprecherei solo tempo per tutte quelle cose inutili, e poi non saprei neanche con chi andare.» sbuffai.

«Potresti andare con Noah.» alzò le spalle, andandosi a sedere al suo posto in classe.

«Cosa?! Perché?» la seguii e mi sedetti accanto a lei nel banco doppio.

«Nessuno di voi due ha già una persona con cui andare, ed entrambi siete troppo timidi per chiederlo a qualcuno che non conoscete bene. Perché no?» corrugò la fronte.

«N-non lo so, vedremo.» sviai velocemente discorso, in modo da non restare troppo sull'argomento Noah. Parlare di lui mi rendeva leggermente nervosa.

Proprio in quel momento vidi entrare dalla porta un Noah, che passandosi una mano tra i capelli, corse a sedersi al suo posto in modo da non arrivare dopo la campanella.

Strano ma vero, questa mattina non lo avevo ancora incontrato.
Probabilmente notò che lo stavo guardando, e mi salutò allegramente.

«Dopo ti devo parlare.» mimò con le labbra mentre roteava l'indice, e io capii senza che dovesse ripeterlo ancora.

Annuii in modo da fargli capire che avevo afferrato il messaggio, e dopo neanche qualche secondo entrò in classe l'insegnante con l'intento di spiegare.

Quel giorno il tempo passo piuttosto velocemente, e in men che non si dica mi ritrovai a pranzare al solito tavolo con i miei soliti amici.
La pausa pranzo era appena finita, Millie e Finn avevano ancora due ore, Noah una, mentre io per oggi avevo terminato.

I nostri orari in genere variavano dal giorno, il che dipendeva dalle attività extra scolastiche o cose così, e non è che ne facessi molte.

Adesso io e Noah stavamo camminando per il corridoio della scuola, io verso l'uscita, e lui in attesa che la campanella suonasse per poter entrare in classe.

Adesso che ci pensavo, Noah stamattina aveva detto di dover parlarmi.

«Noah, di cosa volevi parlarmi stamattina?» chiesi fermando la nostra sorta di "passeggiata nel corridoio".

Lo vidi bloccarsi per un attimo e si agitò un po', poi prese un respiro e si passo una mano tra i capelli.

«Sì, volevo dirti... sai che in genere prima delle feste di Natale si tiene un ballo, no? Ecco, io in realtà non avevo intenzione di andarci, ma dato che Finn mi ha convinto ho pensato che potessimo andare insieme. Quindi...?» finì con tono interrogativo, aspettando una risposta.

✓ | 𝐄𝐕𝐄𝐑𝐘𝐃𝐀𝐘 - 𝑵𝒐𝒂𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒏𝒂𝒑𝒑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora