Sophie's pov
Dopo circa quattro giorni di Mc Donald's, chiacchierate sia stupide che alquanto interessanti con Noah e giornate impegnate a far capire a Louis che non poteva prendere un pinguino, finì la nostra permanenza in campeggio. E adesso, dopo qualche giorno dal nostro ritorno, ci ritrovavamo già tra i banchi della scuola.
Al contrario di come pensava Millie, tra me e Noah non era successo niente di che, se non che qualche volta eravamo andati di nuovo giù al lago insieme, ma niente di più. La nostra amicizia diventava giorno per giorno più stretta, e io ne ero felice.
«Davvero crede che qualcuno lo stia ascoltando?» domandò Millie riferendosi al professore che parlava praticamente al muro da quasi un'ora.
Effettivamente ero assorta dai miei pensieri e la concentrazione l'avevo persa in terza elementare, quindi non capivo perché si ostinasse a parlare così tanto consapevole del fatto che nessuno lo stesse ascoltando.
«Non saprei dirti.» risposi scuotendo il capo e guardando un posto indefinito nel muro.
Dopo pochi minuti suonò la campanella, segnando la fine delle lezioni mattutine.
Io e Millie ci alzammo subito e ci catapultammo fuori dall'aula, raggiungendo Noah che nel frattempo era impegnato a posare i suoi libri nell'armadietto.
«Noah!» richiamò la sua attenzione Millie, facendo si che notasse la nostra presenza lì.
«Eh? Oh, ciao.» sorrise leggermente spostando lo sguardo da sua cugina a me, e io non potei fare a meno di sorridere altrettanto.
«Avete visto Finn?» chiese ancora lui.
«Uhm... in realtà no. Perché non vai a cercarlo?» gli rispose la castana. Lui fece spallucce e andò probabilmente a cercarlo, mentre noi ci dirigemmo invece verso la sala della mensa.
La mia amicizia con Noah era strana, anzi, più che altro... nostra. Era difficile da spiegare, ma era come se fossimo noi stessi solo quando eravamo soli. Parlavamo di tutto, ma solo se eravamo soli. Quando eravamo con gli altri era come tornare ai primi giorni, cioè quando ci parlavamo a mala pena e non ci interessavamo l'uno dell'altra. Eppure una sorta di disagio tra noi non mancava mai. Non mi sentivo per niente giudicata quand'ero con lui, ma avevo come il timore che mi avrebbee abbandonata se solo avessi detto qualcosa di sbagliato. Anche se ormai lo conoscevo: lui non era quel genere di persona.
***
«Com'è possibile che la pausa sia già passata? Non posso crederci... è una cospirazione!» esclamò Finn cercando di far ridere, e come al solito riuscendoci.
«E in che cosa consisterebbe?» chiese la bruna aggrottando le sopracciglia divertita.
«Mi sembra chiaro: il fuso orario di Londra viene manomesso dal governo all'ora di pranzo.» spiegò con talmente tanta convinzione che sembrava stesse facendo sul serio.
Era arrabbiato perché la pausa pranzo era già terminata, e adesso si stava sfogando cercando di dare strambe spiegazioni alla sua idea di cospirazione.
Se non lo avessi conosciuto prima avrei sicuramente pensato che fosse stupido ed ignorante, ma sapevo per certo che non era così. Era da poco che lo avevo conosciuto e non avevo instaurato un vero e proprio rapporto con lui, più che altro era stato Noah a far cambiare il mio iniziale giudizio riguardo al suo amico. Mi aveva raccontato di lui, di come si erano conosciuti, mi aveva raccontato episodi trascorsi quando erano insieme e molte altre cose.

STAI LEGGENDO
✓ | 𝐄𝐕𝐄𝐑𝐘𝐃𝐀𝐘 - 𝑵𝒐𝒂𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒏𝒂𝒑𝒑
Fanfiction(ITA) 𝐄𝐕𝐄𝐑𝐘𝐃𝐀𝐘 | "have you ever thought about what it would be like to change your life everyday?" "𝗠𝗮𝗴𝗮𝗿𝗶 è 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗶𝗻𝗰𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝗺𝗮𝗴𝗮𝗿𝗶 𝗻𝗼... 𝗺𝗮 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗺𝗼𝗱𝗼, 𝗶𝗹 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗵𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘂�...