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Sophie's pov

«Adesso cado, ne sono sicuro.» affermò Louis con un visibile timore negli occhi.

«Se non pensi ai pinguini non cadrai.» gli rispose Finn, facendo scappare una piccola risata a Noah.

«Niente più pinguini, sono maturato... adesso voglio un panda.» disse con una tale serietà che sembrava facesse sul serio.

Non sapevo di cosa loro stessero parlando, mi facevano solo ridere le loro facce terrorizzate quando erano sul punto di scivolare su quel ghiaccio.

I giorni passavano tranquillamente e adesso, all'inizio di novembre, mi ritrovai a passar sempre più tempo insieme a Noah, a costo anche di rimandare altri impegni. Con lui mi divertivo e stavo bene, quindi non vedevo che problema ci fosse.

Oggi Millie aveva proposto di andare a pattinare sul ghiaccio, ed io non avevo esitato ad accettare visto che ultimamente passavo molto più tempo con suo cugino rispetto che con lei.

Tra me e quest'ultimo c'era una stretta amicizia ormai, ma non volevo che ciò influisse sulla mia con Millie, portandomi a darle buca o farle pensare che non volessi passare del tempo con lei. Semplicemente... negli ultimi tempi ero molto presa dal castano e la stavo un po' trascurando, pur se non di mia volontà.

«Basta che vi manteniate alla sbarra senza avere la testa fra le nuvole... o fra i panda.» disse Millie e sussurrò l'ultima parte, facendo ridacchiare i ragazzi.

Ancora non capivo di cosa stessero parlando, ma ad essere sincera poco m'importava. Andiamo, ero per la prima volta nella mia vita su una pista di ghiaccio e avrei dovuto farmi quesiti su pinguini e panda? Non ci avrei pensato neanche.

«Millie! Andiamo?!» esclamai euforica, provando a staccarmi di poco dalla sbarra, ma rischiando di cadere e rinunciandoci subito dopo.

Ero molto eccitata all'idea di andare sui pattini. Mi sentivo davvero come una bambina che scarta i regali al giorno di Natale, e non potevo far a meno di renderlo evidente.

«Certo.» mi rispose avvicinandomi.

Mi aiutò a staccarmi dalla sbarra, per poi lasciarmi tenere al suo braccio minuto, che non essendo abbastanza forte da tenere anche il mio peso interamente poggiato sulla bruna, rischiò di farci cadere entrambe. E anche più di una volta.

«No no no, adesso cadiamo!» esclamai staccandomi e provando a pattinare piano verso l'uscita.

L'emozione che avevo fino a qualche minuto prima era scomparsa, lasciando spazio al terrore.

Pur se con la paura di cadere e rompermi un braccio, riuscii comunque ad arrivare, e misi la mano sul piccolo lucchetto che chiudeva il cancello.

Sentii però una mano afferrare la mia e convincermi a girarmi. Dal calore di essa capii subito chi fosse, senza aver bisogno di controllare.

«Dove vai?» mi domandò puntando le sue irridi verdi nel mio grigio.

«Via.» risposi ovvia alzando le spalle, e lui mi guardò confuso.

«Non voglio rompermi niente, e se non ti dispiace eviterei di stare qui a guardare come vi rompete qualcosa.» spiegai camminando verso una panchina, stando attenta a non cadere.

✓ | 𝐄𝐕𝐄𝐑𝐘𝐃𝐀𝐘 - 𝑵𝒐𝒂𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒏𝒂𝒑𝒑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora