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Sophie's pov

Ormai era da un po' che la mia concentrazione verso la lezione era svanita nel nulla, e per fortuna c'era Millie a tenermi compagnia in quella stupida perdita di tempo.

Dopo aver passato l'intera pausa con Noah, avevo deciso di sedermi accanto a Millie durante le lezioni. Avevo cercato di parlare con Noah per scoprire il motivo del loro litigio ma non ero arrivata a nessuna conclusione, anche se in fin dei conti io non c'entravo nulla, e non avrei insistito più del dovuto.

Non ero una persona ficcanaso o cose del genere, solo che mi dispiaceva vedere Noah distaccato o triste per un litigio. E lo stesso valeva per Millie.

«Allora... ti sei divertita ieri, alla fine?» mi domandò Mills, smettendo di giocherellare con la penna.

«Certo, insomma, è stato divertente.» alzai le spalle.

«Oh menomale, tenevo che ti fossi annoiata.» fece un mezzo sorriso.

«No, mi fa piacere che Noah mi abbia convinta a restare, alla fine ci siamo divertiti.» alzai le spalle.

«A proposito di Noah... ti ha detto che-»

«Sì, me l'ha detto prima.» le risposi prima di lasciarla finire.

«E sai anche perché?» chiese, e io stavolta scossi la testa.

«Non me l'ha detto, ma comunque spero risolviate.» le sorrisi.

«Sicuramente, tranquilla. È che ultimamente Noah continua a non parlare con me di una cosa, e se glielo chiedo si ostina a mentire. Non dico sia obbligato a parlarmene, solo odio il fatto che mi menta.» si rabbuiò spiegando vagamente.

«Magari dovresti lasciargli spazio, e sono sicura che ti parlerà.» le consigliai.

«Già, magari... comunque cosa succede tra voi? Voglio dire, è sempre così felice quando siamo con te.» mi domandò, creando un vuoto che non si era mai fatto spazio dentro di me in quel periodo.

Non lo sapevo. Era da un po' che io e Noah uscivamo da soli di tanto in tanto, ci divertivamo, parlavamo, scherzavamo... eppure non avevo mai pensato a lui come qualcosa di più di un amico, o perlomeno, non fino a ieri.

Ero sicura che fossimo amici e nient'altro, ma queste situazioni mi confondevano sempre di più. Non perché non mi era piaciuto baciarlo, ma al contrario. Mi era piaciuto, e molto, proprio per questo adesso ero confusa sull'idea di come vederlo.

Entrambe le volte che mi aveva baciata mi ero sentita completa, come se lui fosse il pezzo di puzzle che mi mancava, ma allo stesso tempo avevo paura che la nostra amicizia sarebbe stata molto più strana se avessimo continuato così.

Il punto è che mi faceva stare bene, e magari sarebbe stato lo stesso se avessimo continuato a farci stare bene a vicenda. Non ne avevo idea.

«Sì, uhm... abbiamo una bella amicizia, mi ci trovo bene, e sono contenta che per lui sia lo stesso.» le risposi non andando nei particolari, e lei annuii poco convita, per poi tornare a sfogliare il libro.

In genere mi infastidiva che che le persone cercassero sempre di ficcare il naso in cose che non le riguardavano, ma infondo Noah era suo cugino, quindi aveva tutto il diritto di voler sapere.

✓ | 𝐄𝐕𝐄𝐑𝐘𝐃𝐀𝐘 - 𝑵𝒐𝒂𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒏𝒂𝒑𝒑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora