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Noah's pov

«Ecco. Possiamo scendere.» annunciai dopo aver fermato la macchina nel parcheggio della scuola.

Scendemmo entrambi dalla macchina e ci avviammo verso la grande palestra, dove si era solito tenere i balli.
Guidare dopo tutto quel tempo senza pratica era stata un'impresa, ma fortunatamente eravamo riusciti ad arrivare vivi
e non feriti.

«Finn e Millie come verranno?» mi domandò mentre camminavamo.

«Con l'auto anche loro. Non so se siano già qui, magari una volta entrati li cerchiamo.» risposi, e nel frattempo eravamo già arrivati davanti all'ingresso.

Eravamo lì fermi, ad aspettare non si sa cosa per entrare.

Le posai una mano sul fianco e la avvicinai stretta a me, mentre le vidi spuntare un piccolo sorrisetto sulle labbra.

«Allora entriamo?» chiesi, e nel giro di pochi secondi ci trovammo a farci spazio tra un mucchio di gente che ballava o chiacchierava.

Mi venne d'istinto stringerla a me.

Non saprei spiegarne un vero e proprio perché, ma Sophie era davvero una bella ragazza
e non volevo che qualcuno oltre me potesse guardarla o toccarla.
In genere non ero un tipo molto geloso, neanche con mia sorella, ma il pensiero di qualcun altro che baciava Sophie e che non fossi io mi perseguitava.

«Vieni, andiamo a prendere qualcosa da bere.» dissi prendendole la mano, e andammo insieme verso il banco delle bevande.

Una volta arrivati si versò da bere in un bicchiere, e io non riuscivo a fare a meno di continuare a fissarla.
Ero quasi inquietante, ma mi piaceva guardarla quando non faceva niente in particolare: era semplicemente se stessa, e mi piaceva.

Mi piaceva guardare i suoi occhi concentrati su quello che faceva, o le labbra corrugate che dopo non molto tempo sarei stato tentato di baciare.

Le abbracciai i fianchi da dietro, stringendola forte a me.

«Cade tutto per terra, Noah!» esclamò divertita mentre posava di nuovo il bicchiere sul banco.

Girò leggermente il capo fino a far incrociare i nostri sguardi e allo stesso tempo i nostri respiri, e non persi occasione per far combaciare le nostre labbra per la prima volta in quel giorno.

Si girò completamente e le sue mani raggiunsero il mio viso, portandolo più vicino al suo per approfondire il bacio, mentre le mie finirono ad accarezzarle la schiena.

Eravamo in mezzo a molta gente, per cui non c'erano molte possibilità che Millie o Finn potessero vederci.
Avevamo l'opportunità di comportarci normalmente, di non nasconderci, e di sicuro non l'avremmo buttata.

Feci per staccarmi ma mi morse il labbro, costringendomi a tornare a baciarla.
Le sue mani passarono al retro del mio collo, dove era solita ad accarezzarmi le radici dei capelli, impedendomi di potermi allontanare ancora.

Non immaginava quanto quel piccoli gesti mi facessero impazzire, ed era una delle tante cose che amavo di lei.
Non lo faceva per provocarmi, non lo faceva per malizia, era un semplice gesto che pur essendo una piccolezza mi faceva sempre più innamorare di lei.

«Soph, dai.» dissi tra i baci, consapevole del fatto che se avesse continuato sarebbe stato difficile tenermelo nei pantaloni, ed eravamo pur sempre ad un ballo scolastico.

«Non vuoi?» domandò quasi delusa.

«Non è che non voglia, ma...» pensai per un momento a come spiegarle che se fosse stato per me avrebbe potuto baciarmi anche fino al giorno seguente.

✓ | 𝐄𝐕𝐄𝐑𝐘𝐃𝐀𝐘 - 𝑵𝒐𝒂𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒏𝒂𝒑𝒑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora