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Sophie's pov

Mi alzai ancora mezza stordita, strofinandomi gli occhi con i palmi delle mani.

Feci una doccia veloce e mi vestii più velocemente che potessi. Presi l'autobus e arrivai nel cortile della scuola, dove ad aspettarmi c'era Millie.

Quando la campanella suonò ci recammo verso la classe di biologia. Materia che avevo in comune solo con Millie.

Ci sedemmo al banco.

«Hey, ma quindi quando dovremmo andare in campeggio?» chiesi curiosa, dato che per me sarebbe stata la prima volta che sarei andata a dormire in una tenda tra i boschi.

«Dopodomani mi sembra, e staremo lì tre o quattro giorni, ma non di più.» spiegò lei iniziando a giocherellare con gli attrezzi presenti sul banco.

«Oh, va bene.» tirai su un lato della bocca.

Il professore entrò e inizio a spiegare. Quando la campanella suonò io andai a verso la classe di geografia.

Mi sedetti al banco iniziando a scarabocchiare con la matita su un quaderno, fin quando una sagoma non occupò il posto vuoto accanto a me, e io alzai lo sguardo per vedere chi era.

«Scusa se mi siedo qui ma... sei l'unica che conosco. E poi le altre ragazze sono galline in calore: non puoi sederti vicino a loro che iniziano a passare bigliettini alle amiche credendo che mi interessino. Ho parlato troppo?» Noah finì il suo discorso così, e io scossi la testa.

«Tranquillo, fa' pure. Comunque hai ragione.» ridacchiai spostando lo zaino dal suo banco per lasciargli spazio.

«Grazie.» non risposi, ma gli sorrisi alzando un lato della bocca.

Era la prima volta che avevamo una conversazione.

I nostri occhi si incastrarono tra loro e sembrava che così volessero restare. Sorrise anche lui.

Distolsi lo sguardo e mi girai verso la finestra guardando fuori, aspettando che ad interrompermi fosse il nostro fidato insegnante calvo.

***

«...punto numero quattro: questo cibo fa schifo. Punto numero cinque: questa scuola è noiosa.» Finn finì il suo elenco di motivi per cui odia questa scuola, mangiando però il cibo che si ritrovava nel vassoio.

«Sei incoerente.» ridacchiai io.

«Non posso non mangiare! Finirei per essere sotto peso, e noi non vogliamo questo. No no.» scosse la testa, gonfiando le guance come un bambino.

«Tornatene a Vancouver.» fece Noah leggendomi nel pensiero, anche se si sapeva che non avrei mai avuto il coraggio di dirlo.

«Tu non ti annoi qui?» gli chiese il ricciolino.

«È sicuramente più interessante che stare a casa.» alzò le spalle.

«E chissà perché.» il corvino alzò le sopracciglia guardandosi intorno e fischiettando.

«Ti odio.» ridacchiò Noah tirandogli una fetta di prosciutto cotto scadente in faccia.

✓ | 𝐄𝐕𝐄𝐑𝐘𝐃𝐀𝐘 - 𝑵𝒐𝒂𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒏𝒂𝒑𝒑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora