Mi svegliai lentamente, con le mani intrecciate sulla pancia e con la luce che mi trafiggeva gli occhi.
La prima cosa che notai fu il sole, alto e fiero nel cielo. Non ce la facevo a guardarlo direttamente, era troppo tempo che non lo facevo. Stavo già iniziando a lacrimare per la poca abitudine.
Poi la seconda cosa che notai fu la natura. Non sapevo come avessi fatto a notare così tardi gli alberi che torreggiavano su di me, i fili d'erba così alti che mi stuzzicavano le cicatrici lungo le gambe e le braccia. Mi accorsi solo in quel momento di star trattenendo il respiro. Inspirai a pieni polmoni e le narici si riempirono di aria pulita e profumo di erba fresca.
Poggiai le mani sul terreno e una nuova energia mi percorse tutto il corpo. Ed in quel momento realizzai.
Ero viva.
Ero fuori.
Ma non ero libera.
Lentamente, con la paura che tutto potesse scomparire, che tutto potesse essere in realtà un trucco della Foschia, mi misi a sedere. Il fiato si fece corto e i polmoni si chiusero come il mio stomaco.
Ero veramente fuori dal Tartaro. Il sole stava baciando veramente la mia pelle ormai insensibile al calore ed ero davvero circondata da flora reale. Non erano più illusioni che creavo con la Foschia nella mia stanza per riuscire ad addormentarmi in quelle poche ore di riposo che mi concedevano.
No, che mi avevano concesso.
Non ero libera, ma ero fuori dalla loro portata. L'idea di poter scappare mi fece galoppare il cuore.
Poi il ragazzo invase la mia mente, riportandomi alla realtà dei fatti. Se scappavo dai padroni, lui era finito.
Se mi rifiutavo di fare ciò che i giganti mi avevano ordinato, Nico Di Angelo sarebbe morto.
Ed ero lì grazie a lui.
Battei un pugno per terra e il terreno tremò, facendo da eco alla mia frustrazione. Così attirai l'attenzione.
Un uomo comparve da dietro uno degli enormi cespugli.
«Bene bene cosa abbiamo qua?» esclamò. «Ti sei persa piccola semidea? Come ti chiami?»
Mi guardava tra il divertito e il malizioso. Lo riconobbi subito.
«Ercole.»
Il figlio di Zeus rise. «Quello è il mio nome cara.»
Mi alzai in piedi lentamente, attenta a fare una mossa sbagliata. Il suo sguardo diceva che stava per attaccare briga da un momento all'altro.
«No, tu sei Ercole intendevo. Io sono Aliissa. Aliissa Earthborn»
A quelle parole la mano mi corse al ciondolo che portavo al collo. E lui lo riconobbe.
Lui mi riconobbe.
Il suo sguardo si scurì.
«Non dovresti essere qua. Se mio padre scopre che sei fuggita...»
Non finì la frase. Non ce n'era bisogno.
«Cosa aspetti?» lo schernii. «Corri a dirlo a paparino. No, invece dillo a tutti. Dici a quei cretini sui loro enormi troni che il mostro è uscito dalla prigione. Sempre che ti ascoltino, troppo impegnati come sono con le loro crisi di identità. Vero Eracle?»
La sua immagine cambiò. Ora indossava una pelle di leone ed aveva una lunga barba incolta. Eracle strinse la sua mazza tra le mani, sofferente, e tornò ad essere Ercole.
Mi guardò furioso ed io mi misi in posizione, attendendo.
Valuta la situazione. Valuta il nemico. Le armi che ha a disposizione. Poi decidi se attaccare o aspettare il suo primo passo. Non fare cose stupide quando non servono.
Le parole di Ares fecero capolino nella mia mente. Strinsi i pugni. L'ultima cosa che volevo era ricordare gli insegnamenti di mio zio in quel momento.
Avevo imparato fin troppe cose nel Tartaro.
Ercole prese il mio tremore per paura, non per rabbia quale era.
E attaccò.
Sferrò due colpi con la sua enorme e primitiva arma che io evitai per non spezzarmi le ossa del corpo.
«Figlia dell' Olimpo è così che combatti? Zeus ti avrà insegnato qualcosa lassù, spero. Cosa aspetti a farmi vedere se la tua fama raggiunge la persona?»
Potevo dare la colpa al fatto che fossi stanca, che odiavo che mi chiamassero in quel modo, che non mi piaceva il suo tono. In realtà volevo solo prendermela con qualcuno che non fossi io per tutto quello che mi era successo negli ultimi sei anni.
Così non valutai la situazione, né il nemico e feci la cosa più stupide di tutte.
Partii all'attacco contro Ercole.
STAI LEGGENDO
La Figlia Dell' Olimpo- La Rinnegata [Percy Jackson]
Fanfiction"L'ultima Nata dalla Terra comparirà tra i mortali quando il mondo starà per cadere, l'angelo senza ali la sua anima metterà a tacere quando riuscirà a spezzare le sue catene. Ma ella per il mostro più selvaggio andrà a dare l'ultimo fiato per un...