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Due giorni dopo il nostro incontro con Roan Queen, Lexa ed io partimmo per Azgeda. Era un grigio sabato mattina ed avevamo lasciato Madi ed Aden ancora addormentati alle cure di Becca e Titus, che non era poi così felice del fatto che passassi praticamente mezza giornata da sola con sua figlia. Ma non aveva fatto alcun tipo di domanda, forse comprendendo che doveva essere qualcosa di importante oppure perché Becca lo aveva intimidito. Non sembrava, però sapeva mettere paura quando voleva.

Anya e Raven ci avevano lasciate andare a malincuore, preoccupate del fatto che potessimo essere da sole. La poliziotta ci aveva persino consigliato di restare sempre in luoghi affollati e dovevo ammettere che in un primo momento la cosa mi aveva fatta ridere, poi mi ero resa conto che effettivamente era un ottimo consiglio per la situazione in cui ci trovavamo e mi vennero i brividi al pensiero che qualcuno potesse farci del male. Tuttavia, avevo promesso a Lexa che l'avrei aiutata e perciò sarei stata forte senza cedere al panico, altrimenti non sarei potuta essere d'aiuto come volevo.

In quel momento, mi trovavo a guardare al di fuori del finestrino dell'aereo. Sotto di noi, delle montagne colorate di bianco ci facevano da sfondo e fui dispiaciuta per Lexa poiché soffriva di vertigini e non riusciva a guardare fuori. Non era la prima volta che prendeva un aereo, perciò mi aveva spiegato che se volevamo evitare degli incidenti la scelta migliore era tenerla lontana dal finestrino.

<<Clarke, ho incontrato tua madre ieri sera. Non mi avevi detto che vi eravate scontrate>>, disse lei improvvisamente. Sospirai, perché era davvero l'ultima cosa di cui mi andava di parlare ma purtroppo non c'era altro che potessimo fare per ammazzare il tempo se non chiacchierare. E poi, nessuno meglio di Lexa conosceva la situazione con Abby perciò poteva capire.

<<Potresti pensare che una figlia che non vede la madre da anni, come prima cosa corra da lei ad abbracciarla. Io invece avevo appena scoperto che la mia avesse una relazione con il migliore amico di suo marito, perciò ho reagito di istinto. Vivono persino insieme!>>, dissi, stringendo le sopracciglia.

<<Be', Clarke, guarda che per lei non è stato facile. Potrai non crederci, però è stata malissimo quando ha perso anche te. Così come posso assicurarti che non si è gettata subito tra le braccia di Marcus come puoi pensare tu, al contrario, sono andati a vivere insieme soltanto l'anno scorso ufficializzando la relazione. Abby ama e rispetta tuo padre, e Jack vorrebbe che fosse felice con un uomo che si prende cura di lei. Non c'è niente di male>>, disse lei, lanciandomi un'occhiata seria.

<<A lei non è importato di noi. Non era mai in casa: non ha visto papà stare male per i mal di testa, né tanto meno era al mio fianco quando lo trovai svenuto sul pavimento della cucina. Nemmeno in ospedale mentre faceva le chemioterapia, lei non si è mai fatta vedere. Quando io le ho detto chiaramente che avevo bisogno di aiuto o almeno della sua presenza, mi ha dato una pacca sulle spalle dicendomi che la perdita e la sofferenza erano normali e mi sarebbe passata. Scommetto che non è stata nemmeno triste quando me ne sono andata, al contrario>>, borbottai, stringendo la mascella. Lei poggiò la mano sulla mia, portandomi ad incontrare i suoi occhi verdi colmi di dolcezza.

<<Clarke, tua madre cercava di darti un futuro migliore e tutto ciò che ha fatto, lo ha fatto per te. Sapeva di lasciarti in mani affidabili, perciò era a lavoro in continuazione. Quando Jack ha cominciato a fare le chemio, Abby non era mai presente perché era occupata in riunioni con medici provenienti da differenti parti del mondo che aveva contattato per provare ad aiutare tuo padre. Se è stata fredda nei tuoi confronti dopo la sua morte, è stato perché si sentiva in colpa e non sapeva come starti accanto senza avere l'impressione che tu la odiassi sempre di più. E non puoi avere idea di quanto sia stata male quando sei andata via: il suo mondo è caduto a pezzi e soltanto quando si è permessa di amare Marcus ha cominciato a guarire>>, disse con dolcezza. Mi morsi il labbro inferiore, guardando ovunque tranne che lei.

The future I found in the pastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora